segnalato dalla Redazione, da la Repubblica di ieri 18 dic. 2024
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A seguito dell’articolo dell’altro giorno, di Pasquale Scarpati (leggi qui), che ha ho sottolineato gli aspetti più pratici delle nuove norme, una critica più severa e sostanziale, da Luigi Manconi su la Repubblica.
In fondo, da precedenti pubblicazioni sul sito, informazioni di base sulle droghe d’abuso.
Le idee
Una politica proibizionista ad alto tasso emotivo
di Luigi Manconi – Da la Repubblica del 18 dicembre 2024
È stato Vasco Rossi, uno dei più acuti facitori di opinione pubblica, a rispondere nella maniera più ragionevole alle parole irrazionali e, come si vedrà, “magiche” di Matteo Salvini a proposito del nuovo codice della strada. Questi i fatti: le modifiche introdotte all’articolo 187 del codice prevedono che sia punibile con ritiro immediato della patente per tre anni (oltre che con l’arresto fino a un anno e una multa fino a seimila euro) il conducente che risulti positivo a un test antidroga. Mentre per l’alcol si dovrà continuare a dimostrare lo stato di ebbrezza (ovvero il tasso di alcolemia oltre lo 0,5 grammo per litro), per le altre sostanze è sufficiente provare la mera positività.
Qual è la differenza rispetto al testo precedente? Finora era necessario dimostrare lo stato di alterazione, dal momento che la positività non certifica di per sé l’incapacità di mettersi alla guida in condizioni di lucidità e di sicurezza; e ciò vale in particolare per i cannabinoidi. In altre parole, chi ha fumato una canna due giorni e mezzo o tre giorni prima del test con il tampone salivare risulterà positivo anche se lo stato di alterazione si è concluso qualche ora dopo l’assunzione della sostanza. Di conseguenza, saranno puniti lo stile di vita e un comportamento lecito (il consumo personale di cannabis) e non l’aver posto in essere uno stato di pericolo per sé e per gli altri.
Dunque, ancora una lesione della libertà individuale in nome di un simbolismo repressivo e di una pedagogia autoritaria.
Non solo: allo stato attuale e nonostante qualche annuncio di possibile modifica non sono contemplate eccezioni per quei pazienti affetti da diverse patologie che utilizzano farmaci a base di cannabis, pur se la legge che ne consente l’utilizzo risale al 2006. E va ricordato che, complessivamente, sono 48 i nuovi reati e le aggravanti di pena introdotti nel corso di appena poco più di due anni di governo di Giorgia Meloni (con un incremento di 417 anni di carcere). Tutto ciò non stupisce: le campagne ideologiche, tanto più se di ispirazione populista e ad alto tasso emotivo, rivelano sempre un elemento che possiamo definire magico.
Si pensi alla mobilitazione No Vax, dove un esteso apparato di pregiudizi e superstizioni e una pseudo-scienza esoterica e alchemica hanno insidiato gli stessi fondamenti epistemologici della prassi medica, fino a diffondere teorie e prescrizioni primitive e misteriche prive di qualunque evidenza sperimentale.
Ma anche la lotta contro l’immigrazione irregolare e contro chi gestisce il mercato illegale di esseri umani ha perso da tempo i connotati di un’azione di contrasto alle organizzazioni criminali internazionali per assumere quelli di una epopea contro il Male, rappresentato dalla figura mitizzata e sempre più evanescente del Trafficante. Altrettanto può dirsi del rifiuto della ricerca intorno alla carne coltivata, che rivela la predisposizione verso il mito della Naturalità (della coltivazione e dell’alimentazione) sottratta a ogni validazione scientifica.
Questo fascino del magico si dispiega, ancor più prepotentemente, quando la politica e la cultura di destra si trovano a trattare la questione delle droghe: in particolare quella droga-non droga che sono i derivati della cannabis. Siamo in presenza di una pianta, e questo ci riporta a una antichissima tradizione di rapporti tra gli essere umani e le sostanze naturali che determinano l’alterazione della coscienza.
Da sempre le piante magiche o piante medicinali giocano un ruolo importante nell’esperienza psichica degli umani: inducono timori, producono allucinazioni, alterano le condizioni mentali e le percezioni sensoriali. Da questo sentimento ancestrale discende tuttora un atteggiamento esorcistico nei confronti delle sostanze psicoattive.
Tutto ciò sembra ancora oggi turbare e inquietare, al punto da produrre una serie di norme antiscientifiche e illiberali e da impedire un approccio razionale anche nei confronti di quella particolare pianta che è la canapa, della quale peraltro l’Italia è stata a lungo tra i primi produttori al mondo.
Si pensi che nel decreto sicurezza è stato inserito l’articolo 18, che equipara il fiore della canapa industriale [quella con Thc (tetraidrocannabinolo) sotto lo 0,3 per cento] a una sostanza stupefacente. Eppure in Italia ci sono ormai migliaia di aziende che producono canapa industriale per le più diverse applicazioni: edilizia, agricoltura, industria alimentare, cosmesi… Si tratta di un settore che può valere un miliardo di euro all’anno e che impiega soprattutto giovani (la media degli addetti è di 32 anni). Lavoratori e lavoratrici che da un giorno all’altro si trovano a dismettere aziende create con investimenti propri o grazie a fondi europei e regionali.Queste imprese sono prossime a chiudere i battenti o a trasferirsi all’estero, mentre si annunciano in sede comunitaria ricorsi destinati ad avere successo. Appare singolare che un prodotto made in Italy, che tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento contava circa centomila ettari di coltivazioni, venga sacrificato in nome di una politica dell’esorcismo destinata a distruggere risorse preziose e a criminalizzare consumatori inoffensivi. È il magico che si fa grottesco e infine tragico.
[Di Luigi Manconi – Da la Repubblica del 18 dicembre 2024]
Note
Sul sito è presente una trattazione approfondita delle diverse droghe d’abuso (luglio 2012) svolta con impostazione tossicologica da Sandro Russo, medico, già aiuto-dirigente del Centro Antiveleni del Policlinico Umberto 1° – Università ‘La Sapienza, Roma. È una disamina ‘seria’ e rigorosa; non lasciarsi fuorviare dalle immagini leggere, utilizzate al tempo per la presentazione delle problematiche relative, nelle Scuole (anche a Ponza).
Informazioni di base sulle droghe d’abuso (15). Cannabinoidi (1)
Informazioni di base sulle droghe d’abuso (16). Cannabinoidi (2)