di Silverio Lamonica
Lo scorso 19 novembre, l’attore Francesco Maria Cordella ha pubblicato su Facebook la locandina di uno spettacolo teatrale con la regia di Irma Ciaramella: “Le Donne di Shakespeare, forse”, tenutosi poi a Roma al Teatro Binario 30, Via Giolitti 159/163 Roma il 23 e il 24 dello stesso mese di novembre.
https://www.instagram.com/binario30_teatro/p/DCgcTvbt4Fv/?img_index=1
Le opere del Bardo mi hanno da sempre affascinato, per cui ho subito fatto una ricerca in merito al rapporto del grande drammaturgo inglese e le donne e mi sono imbattuto nel seguente file: Misoginia e il paradosso in Amleto e nei sonetti
https://thesis.unipd.it/handle/20.500.12608/74129
Per rendere meglio l’idea, mi sono soffermato sul seguente sonetto che mi è parso tra i più indicativi, in merito alla misoginia, ma con un finale a sorpresa.
Sonnet 130: My mistress’ eyes are nothing like the sun
By William Shakespeare
My mistress’ eyes are nothing like the sun;
Coral is far more red than her lips’ red;
If snow be white, why then her breasts are dun;
If hairs be wires, black wires grow on her head.
I have seen roses damasked, red and white,
But no such roses see I in her cheeks;
And in some perfumes is there more delight
Than in the breath that from my mistress reeks.
I love to hear her speak, yet well I know
That music hath a far more pleasing sound;
I grant I never saw a goddess go;
My mistress, when she walks, treads on the ground.
And yet, by heaven, I think my love as rare
As any she belied with false compare.
Ed ecco la mia soggettiva interpretazione. Il grande Shakespeare vorrà scusarmi.
Sonetto 130: Gli occhi della mia padrona non assomigliano al sole
Non sono pari al sole quegli occhioni
né ha labbra rosse di corallo acceso
la mia padrona, e sia bene inteso
i seni non son nivei boccioni
ma grigi e neri come i suoi treccioni,
altro che rose in un mazzo appeso;
annuso l’alito e ne sono offeso:
non v’è piacere nei suoi strani doni.
Adoro nel sentire il suo parlare,
la musica però mi è più grata;
lo so, mai vidi una dea andare,
quando lei va, la terra è calpestata.
Eppur per lei è raro il mio amare:
la falsità che ho detto è dimostrata.
P.S. – Nel corso di un breve scambio di messaggi su Facebook, l’amico Cordella mi ha espresso la volontà
di portare tale spettacolo a Ponza, l’estate prossima, se non prima.