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Il PNRR, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, questo strumento formidabile messo su per dare impulso nuovo agli Stati dell’EU, dopo il trauma della pandemia, è sbarcato anche a Ponza. Con un Progetto che indaghi nei giovani isolani al fine di carpire la loro visione del futuro.
Perché proprio Ponza? Perché il Progetto interessa le isole minori italiane. Islands 4 Future ha nome il Progetto ed è supportato dall’Università Roma TRE, dall’Università Bocconi di Milano e dall’Università Europea di Roma nelle persone di Nicoletta Tomei, pedagogista, Pietro Agnoletto, geografo, Antonia De Michele, antropologa. Essi hanno preso contatti con la Scuola Superiore di Ponza e si attivano per motivare gli studenti a prendere consapevolezza del loro stato di isolani in un mondo globalizzato, iper-tecnologizzato e multiculturale, e spronarli a farsi domande sul loro futuro.
Come possono le nuove generazioni isolane affrontare le sfide del domani? Badando non soltanto a garantirsi un futuro occupazionale ma, altresì, farlo, salvaguardando il territorio, in sintonia col patrimonio culturale, e nella prospettiva di arricchire il capitale sociale insulare.
Domande fondamentali per risposte ineludibili.
In una frase ho detto tutto ma la realizzabilità fattuale del Progetto è complessa. Ed è per questo che è dalla scorsa primavera che l’antropologa Antonia De Michele gironzola per le stradine dell’isola fermandosi a parlare con i nativi e soprattutto cercando di accaparrarsi la simpatia complice degli alunni dell’ITT di Ponza.
E così, nel pomeriggio del 12 u.s. con un gruppo di alunni delle classi 3^ – 4^- 5^ dell’ITT gli esperti hanno animato le strade per contattare alcuni isolani e farsi dire quale passione li anima nelle loro occupazioni.
Con la compiacenza di Federica Di Giovanni si è andati a sfruculiare lo zio Alessandro (Di Giovanni) che realizza modellini di navi (il Santa Lucia, il bastimento classico); e poi ci si è recati nell’antro-laboratorio di Ilaria Coppa che lì realizza i suoi capi d’abbigliamento; e poi Herta Urach ha esposto i meriti dell’Osservatorio Ornitologico di Le Forna; e Biagio Rispoli ha ribadito lo sforzo che da quarant’anni mette per avvicinare allo Sport le giovani generazioni ponzesi; e infine da me si è sottolineata la necessità di preservare il dialetto.
Appendice (dal sito ufficiale del Progetto)
Islands 4 Future è una proposta progettuale interdisciplinare (geografia e pedagogia) e ha come principale oggetto di indagine l’immaginario di futuro dei giovani che vivono nelle isole minori italiane. Il progetto, calato sull’isola di Ponza, contribuirà alla definizione di un modello di ricerca per comprendere il ruolo proattivo delle nuove generazioni (Next_GEN) nel mitigare le spinte alla marginalizzazione di questi territori.
La domanda di ricerca può essere presentata come segue: come la Next_GEN può contribuire alle strategie di resilienza a scala locale in un futuro prossimo, in considerazione delle sfide socio-ambientali che questi contesti geografici affrontano (marginalizzazione, dipendenza dalle economie stagionali, erosione progressiva delle pratiche, dei saperi e dei mestieri tradizionali, alta vulnerabilità dei territori)?
La domanda nasce dalla considerazione che in Italia si contano circa sessanta “isole minori”, le cui economie si basano sul turismo estivo. In linea con le politiche di sviluppo europee e nazionali, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) indica la lotta alla marginalizzazione, lo sviluppo sostenibile, la valorizzazione del patrimonio e l’indipendenza energetica delle isole minori come ambiti di azione strategici. In questa prospettiva, il PNRR può essere considerato, anche, come una “visione sul futuro” delle isole minori italiane. La formazione delle nuove generazioni e la cooperazione tra gli stakeholder locali sono due asset chiave. Qualunque progetto orientato in questa direzione deve focalizzarsi sull’integrazione tra la formazione dei giovani e la promozione del patrimonio locale e, soprattutto, adottare uno sguardo al futuro.
Islands 4 Future si propone di:
- comprendere quali sono le condizioni che i giovani sulle isole minori considerano favorevoli o meno per i progetti di futuro;
- favorire la valorizzazione del patrimonio culturale partendo dal ruolo attivo dei giovani;
- promuovere l’educazione alla sostenibilità e alla cura del territorio;
- contribuire all’arricchimento del capitale sociale insulare.
A tal fine, si svolgeranno indagini di campo con gruppi di giovani e grande attenzione sarà dedicata alla comprensione del valore del patrimonio in relazione alle loro aspettative, immaginari e desiderata; inoltre, si lavorerà sul ruolo dei giovani come “custodi del patrimonio”. Islands 4 Future sarà condotto attraverso la combinazione di strumenti classici e innovativi che appartengono alla tradizione della ricerca qualitativa, con un impianto metodologico di matrice partecipativa e bottom-up.