di Luigi Dies
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Ciao Antonio! Ma come… ti saluto?
Io credo che gli angeli non si salutano perché gli angeli non vanno mai via.
‘Paricchia’ bongiorn’! … ‘Ntunè’, me porte a Luigi, e… me piglie pure ‘a biciclètt’
Ma dove mi portava Antonio settanta anni fa? Mi portava in piazza, a miezze ‘a piazze. Sì, il nostro paradiso era la piazza. Per noi, allora, di piazza ce n’era una sola, era “la piazza”.
Il sindaco Gaetano Vitiello, mai sentito nominare. Iniziava da Bafarone e Nannina ‘i parabule, Menielle, Tore ‘i Caramelle ed era un unicum, passando per Mondiale e Peppenella Abbrea, e Menicuccio e Demistiche. Una piazza viva con una presenza e un occhio vigile dietro ogni modesto uscio ed ogni piccola attività. Era sempre piazza, fino al monumento ai Caduti “sotto l’orologio”.
Allora la palmetta che oggi si eleva quasi per due metri a coprire l’epigrafe dedicata ai Caduti, era un piccolo e basso cespuglio di cui a stento fuoriusciva la punta di un rametto dalla grata che delimita il monumento.
Ma io, a parte strappare qualche fogliolina di palma, che ci facevo io in piazza in mezzo a tutti i miei angeli custodi? Beh! li osservavo.
Osservavo la mia bici minuscola che passava di mano in mano e che a turno i miei “giuvene” spingendo come forsennati sui pedali, facevano correre su e giù per la piazza. Ma quando toccava ad Antonio, allora la bici non si vedeva più. Vedevo solo lui, il mio gigante buono accartocciato e le sue ginocchia che gli sfioravano alternativamente il mento. Ma, come tutti gli altri, andava anche lui su e giù, agile e disinvolto… Non per nulla, era anche lui uno degli angeli.
E lo sarà sempre Antonio… sarai sempre in piazza con tutto il fantastico gruppo. Ci sono tutti, ci saremo tutti. Non manca e non mancherà nessuno, tranquillo. Non si va via da Ponza, non si può abbandonare ‘a cumpagnia e andare via dalla Terra dei giovani dell’Immacolata.
Ciao Antonio.
Aggiungo un breve messaggio per i miei ragazzi. Non tanto vale commuoversi per le nostre patetiche memorie.
Create oggi per voi le premesse per avere domani ricordi belli per i quali possiate commuovervi stretti ai legami creati.
Solo in quel momento capirete appieno la nostra commozione di oggi.