Segue dalla puntata precedente
[Veruccio ha appena finito di raccontare l’apologo della zaccalena – ndr]
Sorridendo dissi: “Senti questa. A me da sempre è piaciuto viaggiare. Tra l’altro molto tempo fa andai in una cittadina che non dico. Molto bella e con un Duomo bellissimo. Ogni volta che andavo, parcheggiavo nella sue vicinanze, visitavo sia la cittadina – fermandomi in qualche ristorante o bar e/o comprando souvenir e gingilli vari – che il Duomo, perché per gustare un paesaggio o un’opera d’arte bisogna vederli più volte; si scoprono sempre nuove cose. Entusiasta, proposi quella meta ad un gruppo di amici.
Quale sorpresa! Innanzitutto parcheggio a pagamento. Ma non fu questa la sola nota dolente. Un unico parcheggio e per di più lontano dal centro storico. Più di mezz’ora di cammino a piedi con passo spedito e soprattutto al costo (allora!) di tre euro l’ora (praticamente, andata e ritorno, un pagamento di oltre 5 euro a… uffa!).
Ma, arrivati al Duomo: Aaalt! Bisognava pagare anche l’entrata. Si poteva accedere senza pagare solo la mattina presto per un’ora e la sera sull’imbrunire per un’altra ora. Come dire si poteva pregare il Signore a… orario! A questo punto mi son chiesto perché non sia valida la Messa in TV.
Alla domanda se pagassero anche i bambini, mi fu risposto che non pagavano fino a otto anni d’età. Ma Gesù non aveva detto “Lasciate che i bambini vengano a me”!? E poi cosa può capire un bambino di poco più di otto anni di opere d’arte!?
Un po’ irritati decidemmo di non entrare e di andare subito via. Così mentre le altre volte ci si fermava per accendere in chiesa una candela, o fare un’offerta e poi, lungo le viuzze, prendere un gelato, una bibita o qualsiasi altra cosa, in quel momento ce ne siamo scappati.
A conti fatti è conveniente agire in questo modo? A volte le spese accessorie (parcheggi, costo del biglietto per musei e chiese ed altro) per una famiglia di quattro persone incidono (ed anche di parecchio) sul bilancio totale della vacanza per cui a qualcosa si deve pur rinunciare. O si va per Centri Commerciali dove non si paga parcheggio e si spende, se si vuole, quanto e come si vuole o si resta nella struttura ai margini della piscina oppure si riducono i tempi di permanenza. Tutto questo va aggiunto agli aumenti (consistenti) delle spese ordinarie ed anche “straordinarie” ed impreviste.
Bisognerebbe ideare un altro modo di agire. Nell’ambito del gruppo si è accesa una discussione. Qualcuno ha detto: l’obolo serve per la manutenzione della chiesa come i soldi del parcheggio servono per la manutenzione delle strade cittadine. Al che un altro ha fatto notare che le strade erano piene di buche e in certi posti c’era anche, bella rigogliosa, tra le altre erbe, anche la cosiddetta “minestra di terra”.
Sorridendo ho esclamato: – Questa in frutteria ha un bel costo! Anzi se la raccogliamo e la ripassiamo con l’aglio o con i fagioli abbiamo guadagnato ciò che abbiamo speso per il parcheggio! – Tutti a ridere.
Il solito serioso: – Ma questa è inquinatissima: sai quante auto ci passano!
Un altro ha detto: – Ma la manutenzione delle chiese avviene solo adesso? Esse hanno secoli di storia sulle spalle per cui mi chiedo: quando non si pagava nulla, chi faceva la manutenzione? Forse la chiesa, allora, aveva altri introiti o vi sono, oggi, altre ragioni!
Nel frattempo, una raffica di vento… mi sono girato, e… Veruccio si era dileguato. Forse il vento se l’era portato via insieme alle sue parole! Non gli ha dato tempo neppure di salutare… Pasquale
P. S. – Tengo a sottolineare che il Pasquale di un precedente commento – leggi qui – non sono io, anche se, in fondo, scrive le cose che ho scritto io nella terza parte.
[Dialogo sui minimi sistemi. (3). Fine]
Per gli altri articoli sullo stesso tema, leggi qui (1) e qui (2)