segnalato da Sandro Russo
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Anch’io ho visto questo film in ritardo e grazie al tam tam tra amici; forse fuorviato dal titolo non ne ho apprezzato subito la carica di originalità e anticipazione che invece possiede. Mi sono ampiamente ricreduto e mi fa piacere ritrovarlo nella rubrica giornaliera di Gabriele Romagnoli – La prima cosa bella – , su la Repubblica di ieri, che partecipo ai lettori.
Sandrorusso
Non restare a guardare
di Gabriele Romagnoli – Da la Repubblica del 3 ottobre 2024
La prima cosa bella di giovedì 3 ottobre 2024 è non restare a guardare, a futura memoria. C’è questo film, ora su Netflix, per il quale avevo sempre avuto diffidenza. E invece. Si intitola E noi come stronzi rimanemmo a guardare, di Pif e con Fabio De Luigi. Il titolo viene dalla frase pronunciata da un uomo che immagina il futuro come parabola discendente di questo già discutibile presente e sostiene che il peggio sarà ammettere che noi come stronzi rimanemmo a guardare.
A guardare la degenerazione, l’isolamento, la diseguaglianza, il furto legalizzato delle identità, lo svilimento e la sostituzione dell’intelligenza, l’omologazione. Guardare, accettare, sottomettersi. Non è più aria di sollevazioni collettive, durano il tempo di un selfie di massa. Resta lo spazio per la dissidenza individuale.
Per premere il tasto rifiuta tutto. Per non seguire la scaletta dello spettacolo unico (dal dissing al pissing). Per fare somma e ribaltare l’inerzia di una partita dal risultato soltanto apparentemente segnato.
E noi come stronzi rimanemmo a guardare è un film italiano del 2021 diretto da Pif (Pierfrancesco Diliberto)
https://www.youtube.com/watch?v=ya1qpCucEVM
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