Museo

La Villa delle Tortore

di Guido Del Gizzo

Paolo Buroni, fondatore di Stark1200, è probabilmente, ancora oggi, il più esperto realizzatore di ologrammi, proiezioni architettoniche e realtà immersiva che abbiamo in Italia.

Niente a che vedere con le stelline proiettate a Capodanno sulle mura di tutta Italia: Paolo è intervenuto sul Taji Mahal, alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino, sul Museo Ferrari… se avete voglia, andate a sfogliare il suo portfolio sul sito (leggi qui: https://www.stark1200.com/about-stark/paolo-buroni/).

Ci siamo conosciuti nel 2017, quando abbiamo organizzato presso la nostra azienda agricola, in Maremma, in collaborazione con il Museo Fattori di Livorno, una proiezione paesaggistica – a detta di Paolo, la più ampia che avesse mai fatto – delle opere di Giovanni Fattori, in un posto che lo stesso Fattori frequentava, nella seconda metà dell’800
(leggi qui: www.artribune.com/arti-visive/arte-moderna/2017/08/un-evento-multimediale-per-giovanni-fattori-succede-nella-fattoria-la-scapigliata-a-orbetello/).

Nel 2021, lo avevo convinto a partecipare al progetto del porto a Cala dell’Acqua, per studiare anche le possibilità di racconto della storia della miniera: venne a Ponza, incontrò l’amministrazione dell’epoca, ma quando iniziammo ad avere a che fare con la successiva, si tirò indietro.
Peccato, sarebbe stato una risorsa importante per l’isola, soprattutto per il destino di Villa delle Tortore.

All’epoca, l’ipotesi di lavoro era che Villa delle Tortore, anziché affrontare una costosa e complicata ristrutturazione, per realizzare un improbabile “centro studi di qualcosa”, senza basi né coinvolgimento dell’isola, fosse invece oggetto di un intervento strutturale conservativo, il cui obiettivo fosse quello di ospitare mostre virtuali e immersive, secondo un progetto da mettere a fuoco: il primo tema sarebbe stato la storia della miniera.

La musealità moderna è basata sui contenuti digitali, oltre che sugli oggetti: il vantaggio dei primi è che sono facilmente replicabili e offrono opportunità di formazione e apprendimento sorprendenti.
In pratica, l’idea era quella di intervenire sulle strutture per lo stretto necessario a ospitare, o fornire la base di proiezioni interattive, di percorsi immersivi e mostre “leggere”.
In particolare, le biblioteche virtuali sono una realtà sviluppata e disponibile da tempo, se solo gli amministratori locali ne comprendessero il potenziale.
Questo è ciò che avevamo organizzato al Cassero Senese di Grosseto: (https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=6lpyKWjb4K0).

Ponza, come moltissime altre località in Italia, non ha nemmeno cominciato a pensarci, e Villa delle Tortore è stata affidata al valente ufficio Lavori Pubblici, che tanta attenzione ha richiamato negli ultimi mesi.
Anche per Villa delle Tortore erano stati trovati dei fondi e verificata la disponibilità della Regione: scommetto che c’è ancora, ma qualcuno dovrebbe fare lo sforzo di un progetto.
Un’offerta museale moderna, sull’isola, avrebbe molto successo e sarebbe un’altra occasione per partecipare a circuiti culturali internazionali.
Oltre ad arricchire l’offerta isolana e creare occupazione, sarebbe l’occasione per valorizzare archivi e memoria locale, e, soprattutto, le molte persone che, con testardaggine e tra molte difficoltà, sappiamo si occupano di queste faccende sull’isola.
In allegato, troverete un paio di riferimenti, per capire cosa sta succedendo nel mondo….
Ma, secondo voi, gli attuali amministratori riescono a capire di cosa stiamo parlando?

(/www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/30/mostre-virtuali-immersive-in-francia-diventano-di-stato-mentre-in-Italia-si-va-a-rilento-perche-sono-gia-il-futuro-e-non-centra-solo-la-pandemia/6068586/)

(https://grandpalaisrmn.fr/qui-sommes-nous)

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