Editoriale

Epicrisi 495. Cultura, comunicazione e insularità

di Giuseppe Mazzella

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Il nostro sito, settimana dopo settimana, si arricchisce sempre più di nuovi e originali stimoli culturali, che innestano discussioni e dibattiti molto partecipati. Una vera proluvie alla quale molti concorrono con entusiasmo. Tanti, quindi, i contributi.

Uno sguardo al cinema attuale viene offerta da Lorenza Del Tosto con la sua intervista all’attrice Tilda Swinton, presente a Venezia per l’ultimo film di Almodòvar. Sempre Lorenza scrive poi del film Marco di Astor Arregi, Jon Garano e Josè Mari Goenaga, ambientato in Catalogna, un’opera che illumina “zone in ombra della storia spagnola recente e misteri della natura umana”. Gianni Sarro ricorda i novant’anni di Sophia Loren che proprio a Ponza nel 1953, con “Africa sotto i mari”, girò il suo primo film.

Virginia Pecoraro segnala un bel video a sostegno di Emergency e ci parla del Tocatì, per la 22a edizione del Festival internazionale dei giochi di strada, e tra l’altro anche del Museo Egizio di Torino

A Formia si apre la mostra personale dell’artista Antonio Scotto e sempre nella stessa città si inaugura la Mostra sulla Via Appia a cura di Palma Aceto e Renato Marchese.

Silverio Lamonica segnala un intervento di Leone Melillo sull’importanza della libertà e l’autonomia dell’Università.

Il nostro instancabile Emilio Iodice tiene una importante conferenza, organizzata dal Rotary Club di Roma Sud,  sul tema “Quali qualità sono necessarie per la leadership del 21° secolo”.

Segnalato da Maddy Del Ponte un’analisi sui fenomeni atmosferici di questi ultimi tempi che interessano le nostre isole a causa del cambiamento climatico.
Luigi Dies segnala e sollecita la campagna a favore della chiesa di San Giuda Taddeo di Gaeta per i Luoghi del Cuore del F.A.I., alla cui selezione partecipammo oltre dieci anni fa promuovendo il nostro Faro della Guardia. Segnalato dalla redazione è anche un intervento di Erri De Luca sull’“Odissea” di Nikos Kazantzakis, così come si da notizia della prossima inaugurazione della nuova Torre al porto di Genova di Renzo Piano.

L’assiduo collaboratore Tano Pirrone ci sorprende questa settimana, dopo tanta prosa, con una composizione in versi dal titolo Cristalli vaganti.

Interventi più sociali e politici sono offerti da Giuseppe Mazzella di Rurillo, il quale lamenta che la recente sottoscrizione tra la Presidenza del Consiglio e il Governatore della Campania di un Accordo di Coesione non prevede interventi a favore dell’isola di Ischia, e analizza il lungo percorso tutto da sviluppare per avviare una vera coesione territoriale.


Tra le notizie isolane: la ripresa delle visite alle Cisterne Romane della Dragonara e del Corridoio, organizzate e gestite dalla Pro Loco e la presentazione sempre nella Cisterna della Dragonara il 21 settembre da parte di Francesco Maria Cordella della sua opera “Genesi”. Altra notizia, soffusa però di mestizia, è la rievocazione da parte di Paolo Iannuccelli dell’ex tenso-struttura di Via Cavatella, distrutta da un temporale e da troppi anni abbandonata, una realtà importante per gli isolani non solo per le manifestazioni sportive, ma anche per tante attività culturali che vi si svolgevano. Paolo chiede accorato la ricostruzione urgente di questo importante luogo di aggregazione.

Pasquale Scarpati, poi, ci racconta le sue peripezie legate alla sanità – al Pronto Soccorso in particolare –  che purtroppo sembrano ormai essere comuni a troppe persone. La tutela della salute resta uno dei nodi dolenti della nostra attuale condizione sociale e necessita di pronte e risolutive soluzioni. Così come le piccole isole, come Ponza e Ventotene, restano realtà più fragili e soggette ad essere maggiormente penalizzate dai disservizi e dalle carenze.

Tra le curiosità della settimana la nave da crociera Europa 2 che, ancorata al largo, ha permesso solo a pochi passeggeri di scendere a terra, dovendo ricorrere necessariamente al servizio di una scialuppa. Peccato che Ponza non disponga ancora di un pontile, magari galleggiante, con il quale permettere a tutti i viaggiatori di visitare l’isola, tanto più che le crociere, prolungandosi nell’intero arco dell’anno, potrebbero contribuire ad allungare la stagione turistica.

Nelle ultime settimane si è molto scritto e discusso del fascino dell’isola e delle sue magie. Ci domandiamo se il senso dell’isola, alla luce dei moderni mezzi di comunicazione, sia di trasporto che virtuali, può essere rappresentato ed inteso secondo antiche valutazioni. In un’epoca in cui la comunicazione sta purtroppo surclassando sempre più i contatti umani in persona, come oggi percepiamo la nuova realtà? Un dibattito che si presenta estremamente complesso e avvincente. Certo se riandiamo con la memoria, come fa Franco De Luca ad antiche usanze e tradizioni: ’A ’mpagliasegge, molta acqua è passata sotto i ponti. Su questa particolare realtà riflette Dunia Hashem (leggi qui), sollecitata dal suo recente viaggio a Cefalonia (Grecia), nell’ambito del ‘Corso di scrittura di viaggio”. Di Cefalonia, poi, e dell’essere isola, ci dà un ritratto toccante anche Roberta Gaeta: Evangelia.

Richieste di notizie su Ponza e sulle sue tradizione arrivano da Lissandre Varenne, occitano con antenati ponzesi.
Vincenzo Ambrosino riflette sulla nostra insularità, scrivendo che “avere in testa e nel cuore il giusto concetto di isola, non dipende da un certificato anagrafico, ma da uno stato esistenziale”. Un dibattito che certamente proseguirà con nuovi e originali apporti che, ovviamente, non potranno esaurire il tema.

Ancora Franco De Luca affronta, infine, uno dei cardini della esistenza umana, il grado di consapevolezza con cui affrontiamo ogni giorno la realtà nella quale viviamo che, qualora fosse viziata da altre pulsioni irregolari – scrive- corre il rischio di diventare il nostro “peccato originale”.
Un bel compito per tutti da fare a casa e nella vita sociale di ogni giorno.

Buona domenica

Immagine di copertina: Una copertina del romanzo Utopia di Thomas More (1516).
Utopia esprime il sogno rinascimentale di una società pacifica dove è la cultura a dominare e a regolare la vita degli uomini. Tommaso Moro rifacendosi a scritti precedenti (fino a La Repubblica di Platone), fu il primo a usare il termine Utopia nell’ambigua accezione di “la migliore delle isole”  e di “isola che non c’è”.

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