Ambiente e Natura

Estratto da un articolo sullo sviluppo di Ponza

a cura di Sandro Russo

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È stata selezionata solo la parte propositiva dell’articolo, omettendo il resto (leggi in seguito)
S. R.

Un progetto di sviluppo invernale per Ponza
di Guido Del Gizzo

Dopo una stagione come quella che si avvia al termine, che non registra semplicemente un calo delle presenze – diversamente distribuito sull’isola – ma soprattutto limiti strutturali, come l’eterna questione del depuratore e le amenità sulla raccolta dei rifiuti, questo è il momento in cui un’amministrazione, degna di questo nome, dovrebbe fare il punto della situazione e mettere in cantiere, o almeno porre all’ordine del giorno, le iniziative necessarie ad affrontare i problemi.
Scordatevelo.
[omissis…]

Eppure, occorre intervenire sulla narrazione che, inevitabilmente, nell’era dei social media, l’isola subirà: puzza insopportabile, turismo di giovani e giovanissimi maleducati e molesti, disorganizzazione, prezzi ingiustificatamente alti.
I prezzi alti non sono un problema in sé: chiunque lavori nel settore turistico sa che, quando è soddisfatto, il cliente non protesta, anzi, riesce perfino a convincersi che sia logico.
Al contrario, quando non è soddisfatto, i prezzi elevati diventano un boomerang al quale non si sfugge: questo potrebbe essere un prossimo problema per Ponza.
Non esistono fondi da destinare ad una campagna di comunicazione efficace e, soprattutto, non c’è nulla di significativo cui agganciarla: Ponza è uno dei molti splendidi luoghi di questo Paese e l’aspetto ambientale non sarebbe molto originale.

Un dato di fatto da cui partire è che, per posizione geografica e condizioni climatiche, Ponza ha un enorme potenziale invernale, che non è minimamente preso in considerazione e che sarebbe un’ottima opportunità per rinnovare l’immagine dell’isola.
Quindi, come primo passo, è dalle attività invernali che occorre iniziare: anche per giustificare una maggiore attenzione regionale sulle esigenze dell’isola, che finora è considerata poco più di un “parco giochi” estivo.
Le azioni da impostare potrebbero essere le seguenti:

1) Ipotizzare un calendario di eventi con gli operatori commerciali e gli operatori turistici dell’isola: l’obiettivo è allungare, in autunno e anticipare, in primavera, l’attività turistica;
Ad oggi, le uniche occasione sono costruite intorno alle scadenze religiose e bisogna inventarne altre: sportive, enogastronomiche, culturali, scientifiche;

2) Costituire un comitato tecnico/organizzativo che affronti, realisticamente, i temi della logistica, dei collegamenti, dei controlli igienico/sanitari, degli approvvigionamenti e, infine, degli operatori da coinvolgere;

3) Affrontare, approfittando della dimensione ridotta delle presenze esterne, i nodi organizzativi irrisolti durante l’estate, a cominciare dal divieto, o almeno drastica riduzione, dell’uso di imballaggi di plastica, durante gli eventi, e valutarne l’effetto sul volume dei rifiuti prodotti;

4) Analogamente, affrontare il tema della mobilità sull’isola, organizzando in modo efficace modalità di trasporto pubblico che consentano di ridurre, o vietare, l’arrivo di altri autoveicoli sull’isola, oltre a quelli dei residenti;

5) Fare un censimento realistico delle attività artigianali esistenti sull’isola, dalle più significative alle più marginali, tanto nel settore agroalimentare che negli altri;

6) Fare un censimento dei progetti europei, ai quali l’isola potrebbe partecipare e dotarsi delle collaborazioni scientifiche istituzionali per farlo;

Il secondo passo da intraprendere riguarda l’ampliamento delle attività economiche dell’isola.

Occorre intervenire sugli elementi strutturali irrisolti dell’isola: Chiaia di Luna e il Comprensorio 13.
[omissis…]

Finisce qui il testo selezionato. Nel prosieguo l’articolo spiega la natura dei nodi politici e gestional-amministrativi che si frappongono alla attuazione di un nuovo corso per l’isola.  Si sa che “il nuovo” non può nascere se “il vecchio” non viene rimosso. e il processo non è sempre indolore; anzi, quasi mai
Ma queste considerazioni politiche sono troppo radicali per un sito come il nostro che ha sempre fatto dell’obiettività e dell’equidistanza la sua cifra – non radical-chic, come ha detto qualcuno, ma radical soft.

Chi vuole può continuare la lettura sul sito da poco creato da Del Gizzo: Progettoponza2034


Nota del curatore

Per la parte che riguarda i rifiuti organici, sommariamente trattata nel presente articolo, si fa riferimento a due scritti dello stesso Del Gizzo. già Pubblicati sul sito:
in data 18.09.2023: Due conti facili facili
in data 09.11.2023: Il bando per la gestione dei rifiuti a Ponza

 

2 Comments

2 Comments

  1. arturogallia

    15 Settembre 2024 at 19:13

    Scusate, è iniziata la campagna elettorale?!? Preparo i popcorn…

    La butto là, su alcuni dei punti proposti si potrebbe ipotizzare che il ragionamento possa coinvolgere attori esterni portatori di interesse (i cosiddetti stakeholder), tipo le università…

  2. Guido Del Gizzo

    15 Settembre 2024 at 20:49

    Naturalmente sì, dal mio punto di vista è una collaborazione strategica da impostare al più presto, e non solo in chiave locale, ma anche per la partecipazione a progetti euro-mediterranei.
    Sarebbe perfino urgente…

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