Canzoni

Una canzone per la domenica (311). Insieme ai pensieri, la musica di Màdana

di Màdana Marco Rufo

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Màdana Marco l’ho conosciuto come musicista. Uno dei più grandi delle mia esperienza diretta. Solo successivamente, e con la frequentazione, sono venuti fuori gli altri aspetti: le posizioni filosofiche, i viaggi, l’esperienza indiana, i recenti cambiamenti. Qui presentiamo un suo modo di intendere la musica, attraverso la rivisitazione di due brani tradizionali. Coerentemente – e in modo originale – la musica non è mai disgiunta, nella sua presentazione, dai pensieri retrostanti.
In più ci racconta come questa esecuzione è nata ed è stata realizzata. Si tratta di una
giga composta da William Byrd e di  Green Sleeves, forse il più conosciuto dei pezzi musicali che ci sono stati tramandati da quel periodo a cavallo tra le fine del ‘500 e il ‘600.
Le partiture di brani classici sono state armonizzate dall’autore, come pure è di Mòdana il montaggio video.
Sandrorusso

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Nel rileggere i precedenti scritti mi sono accorto che il tema del “divino” è, volendo o non volendo, ripetutamente emerso; infatti, come si diceva alla fine del secondo articolo, la musica può essere anche chiave per il divino.

La prima parte del pezzo che ascolterete è una composizione di William Byrd (1540–1623), maestro di corte di Elisabetta I d’Inghilterra. L’opera fa parte di una raccolta didattica chiamata Fitzwilliam Virginal Book, destinata all’erudizioni delle adolescenti inglesi.

William Byrd – Di Gerard van der Guch, d’après une peinture de Nicola Francesco Haym du British Museum

In questa misteriosa opera didattica sono raccolte molte canzoni e danze della tradizione popolare celtica. Ciascuna di esse racconta un diverso sentimento: di amore, di odio, di amicizia, di guerra, di morte e di rinascita. Le antiche tradizioni pre-cristiane usavano la musica, la poesia, il teatro e la danza per educare i sentimenti degli adepti, raffinandone l’intento e allargando a una prospettiva universale la piccola dimensione umana.
Con l’avvento del cattolicesimo e la formalizzazione dei sentimenti spirituali, questo genere di iniziazione ai misteri dei sentimenti devozionali naturalmente latenti in noi, ha dovuto nascondersi nel simbolismo e nelle allegorie, finendo così per costituire un vero e proprio sentiero parallelo e alternativo alle forme religiose di stato, cioè l’esoterismo.

È nell’ambito di questo sentiero sotterraneo, ma vivo e costante, come un corso d’acqua purissimo che scorre sotto la roccia, che si collocano i pezzi che oggi proponiamo.
Se proverete ad ascoltarli con la stessa disposizione d’animo delle giovani vergini inglesi, ancora limpide e pure come fogli di candida carta bianca sui quali ancora il pugno della vita non ha inciso le sue tristezze, malinconie e disillusioni; se proverete ad ascoltarle come la vergine si istruisce sulla rettitudine dei propri sentimenti, allora sentirete che questi andranno raffinandosi, diverranno aerei e vi scoprirete nell’atto di cercare in alto, sempre più in alto, l’origine della vostra esistenza

My Lady Greensleeves by Dante Gabriel Rossetti (Wiki)

Questo pezzo è nato nel periodo della prima quarantena del Covid. A quel tempo cercavo un modo per portare avanti le attività del mio laboratorio di musica; così mi venne l’idea di avviare dei Corsi on line dove insieme agli allievi avremmo scelto il brano da eseguire, insieme avremmo fatto gli arrangiamenti musicali e infine, ognuno separatamente avrebbe registrato la sua parte che io avrei poi unito, dando vita al brano.

Ecco un altro modo di avvicinarsi alla musica in maniera consapevole; cosa sta all’origine della scelta di un brano? La mente? Il cuore? La necessità  di comunicare, il desiderio di decidere? E quali mezzi utilizziamo per arrangiare il pezzo per dargli forma? Le nostre competenze? Le spiegazioni che vengono da fuori? I cliché che ci impongono la loro influenza? E quando eseguiamo un brano musicale che abbiamo scelto e arrangiato, perché e per chi lo eseguiamo? Per chi ci ascolta? Per noi stessi? O per un orecchio invisibile? Un auditorio immaginario, di favola?
Come vedete sono davvero innumerevoli gli spunti, i quesiti e le ispirazioni che la musica può offrirci quando ci si rivolge ad essa con il desiderio di evolversi e no solo di intrattenercisi
Le immagini video scelte per il montaggio, alcune delle quali in time lapse, prese qua e là di diversi documentari sulla natura, fungono anch’esse da supporto a un ascolto consapevole della musica, favorendo lo sviluppo di un’attenzione più rivolta al suono che al messaggio che la musica trasmette. Solo così può divenire un ponte per dimensioni superiori a noi, oltrepassando quella funzione comunicativa referenziale e discorsiva di cui ormai la musica di oggi sembra schiava.

Buon ascolto, buone riflessioni e buona domenica


Giga & Greenleaves. Accordion Diatonique Orchestra by Mansur e alla dilatazione del cuorensur Madana Marco Rufo

https://www.youtube.com/watch?v=Qy23S4uEUNM

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Note sul brano, a cura di S. Russo, da Wikipedia

Greensleeves è una celebre melodia popolare di tradizione inglese (nelle sue linee essenziali la melodia si può ascoltare qui, sotto l’immagine di Anna Bolena)
La leggenda narra che a comporre il brano sia stato Enrico VIII d’Inghilterra (1491-1547) per la sua futura consorte Anna Bolena. Pare infatti che quest’ultima avesse una malformazione ad una mano e ciò la costringesse a coprirla con delle lunghe maniche (di qui potrebbe derivare il titolo Greensleeves, “maniche verdi”; ma potrebbe anche essere una modifica di un precedente Greenleaves, cioè “foglie verdi”).
In realtà, è più probabile che l’anonimo autore, forse un amante tradito da una donna, abbia scritto questa canzone verso la fine del XVI secolo, successivamente quindi alla morte di Enrico stesso.

Molti testi furono scritti ed elaborati nel tempo per questa canzone, quello riportato è la versione rinascimentale di Greensleeves, forse la più famosa.

«Alas my love you do me wrong
To cast me off so discourteously,
For I have loved you so long
Delighting in your company.

Rit.:
Greensleeves was all my joy
Greensleeves was my delight,
Greensleeves was my heart of gold
And who but my lady Greensleeves.

…»

«Ahimè amore mio voi mi fate del male
Rifiutandomi così scortesemente
perché io vi ho amato così a lungo
Deliziandomi della vostra compagnia

Rit.:
Greensleeves era tutta la mia gioia
Greensleeves era la mia felicità
Greensleeves era il mio cuore d’oro
E chi altri se non la mia Signora Greensleeves.

…»

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2 Comments

2 Comments

  1. Fabio Lambertucci

    1 Settembre 2024 at 21:35

    Grande la giga. E anche l’altro pezzo. Ci apre un mondo…
    Grazie

  2. Roberta Bartoletti

    3 Settembre 2024 at 22:46

    Letto e ascoltato… Il divino nella musica, musica divina. Molto bello tutto! Progetto grandioso e mooolto raffinato. Grazie!

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