Manifestazioni

Invito a InSania Pride, domenica 1° settembre a Cori

riceviamo in redazione come Comunicato Stampa che volentieri pubblichiamo

.

Domenica 1 settembre a Cori si svolgerà il primo “InSania PRIDE – Da vicino nessuno è normale”, evento di apertura del Festival organizzato da “InSania fest – contro-narrazione della follia”.
A questa giornata inaugurale seguiranno altri eventi per tutto il mese di settembre.

Unisciti alla parata che animerà i vicoli e le piazzette di Cori Monte con concerti, spettacoli e momenti conviviali! Porta con te qualunque cosa possa fare “rumore” per accompagnare il corteo…
e indossa qualcosa di giallo!

La partenza sarà alle ore 18 da Piazza Signina, il ritorno alle ore 20:00 con Cena sociale, offerta da ristoranti e bar di Cori Monte, e concerto finale presso i Giardini Francesco Porcari.

La scelta di organizzare un Pride sulla salute mentale nasce dal voler rivendicare il diritto delle persone con diagnosi ad essere riconosciute sia come singole identità che nella loro appartenenza alla comunità e per l’importanza di abbattere il muro dei pregiudizi, dell’ignoranza, della vergogna e dello stigma sociale, andando ad occupare gli spazi che le persone vivono quotidianamente. La necessità, dunque, di costruire insieme una comunità consapevole e di prossimità, sia su un livello civico che istituzionale, che sappia riconoscere la sofferenza come condizione umana.

L’invito a partecipare è rivolto a tutti e tutte, sia a coloro che hanno già una sensibilità sulla tematica per condividerla, ma anche a chi non ce l’ha ancora, per ascoltare e prendersi cura, perché quando chi non è personalmente coinvolto partecipa a delle battaglie, è in quel momento che queste vedono una prospettiva più concreta di cambiamento.

Insania Fest, indirizzo e-mail: [email protected]
Pagina Instagram: @insania.fest
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/insania.fest
Evento Facebook: https://fb.me/e/3Zf7vpc1o

In allegato la locandina del Pride e di tutti gli eventi che si terranno durante il Festival.

***

Appendice del 29 agosto 2024 (cfr. Commento della Redazione)

Marco Cavallo, l’istallazione davanti all’ex-Manicomio di Trieste

 

1 Comment

1 Comments

  1. La Redazione

    29 Agosto 2024 at 06:20

    Chi non ha riconosciuto nel primo ‘tondo’ della locandina dell’Insania Pride, l’inconfondibile figura di Marco Cavallo? Un Bravo! all’ideatore/realizzatore della locandina.

    Marco Cavallo è una scultura di legno e cartapesta in forma di “installazione” e “macchina teatrale”.
    L’opera fu realizzata nel 1973 all’interno del manicomio di Trieste da un “gruppo di artisti”: Vittorio Basaglia e Giuliano Scabia, Federico Velludo, Ortensia Mele, Stefano Stradiotto. È considerata un’opera collettiva realizzata con il contributo dei laboratori artistici creati all’interno della struttura nosocomiale da Franco Basaglia, allora direttore dell’Ospedale Psichiatrico, e si avvalse del contributo ideale e immaginifico dei pazienti allora reclusi. Alto circa 4 metri e di colore azzurro, come deciso dagli stessi pazienti, lo si volle di così grandi dimensioni, per poter idealmente contenere tutti i desideri e i sogni dei ricoverati, e portare all’esterno un simbolo visibile e rappresentativo dell’umanità allora “nascosta” e “misconosciuta” all’interno dei manicomi.

    Divenne pertanto “icona” della lotta etica, sociale, medica e politica a favore della Legge sulla chiusura dei manicomi, la cosiddetta ‘Legge Basaglia’ del 1978, nonché simbolo per gli stessi pazienti delle loro istanze di libertà, liberazione e riconoscimento della loro dignità di persone, fino ad allora negate. Da allora è esibito in tutto il mondo come installazione itinerante per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo politico sui problemi della salute mentale.
    In Italia è stato esibito anche all’ “EXPO 2015” per puntare l’attenzione sulle condizioni degli Ospedali psichiatrici giudiziari [fonte: Wikipedia].

    Così nacque:
    «Una mattina era arrivato in visita, sul prato della direzione, un destriero blu di cartapesta, montato su ruote, lunghe zampe, alto quattro metri. “Marco” lo chiamavano; era il cavallo che un tempo trascinava il carretto con la biancheria da lavare, per tutti il simbolo della libertà conquistata”.

    [Da: “I diritti dei più fragili” di Paolo Cendon»]

    Immagini nell’articolo di base, a cura della Redazione

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top