segnalato dalla Redazione da la Repubblica di ieri, 12 agosto 2024
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L’educazione ambientale
Il mare va salvato non c’è più tempo
di Rosalba Giugni (*)
“Delfini Guardiani” e “Nautici in blu” sono due grandi progetti di educazione al mare, diffusi attraverso i network delle Isole minori e degli Istituti nautici, che da anni Marevivo promuove con il sostegno di partner privati senza costi per le scuole.
Una goccia nell’Oceano, piccola ma determinante per divulgare la conoscenza dell’ecosistema marino, delle sue funzioni vitali e di tutti i sistemi naturali che ci consentono di respirare, nutrirci, riprodurci su questo Pianeta.
Consapevoli della dimensione del nostro, seppur virtuoso operato, abbiamo voluto fortemente una legge che prevedesse che nel nostro Paese, in tutte le scuole di ordine e grado, grandi e piccoli cittadini, docenti e animatori culturali, avessero l’opportunità di accedere a questa fondamentale conoscenza.
Il provvedimento legislativo, presentato nel 2018 dall’allora Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, dopo 4 faticosissimi anni è stato approvato dal Senato l’11 maggio del 2022.
Nonostante, tuttavia, siano trascorsi ben 800 giorni dalla sua emissione, la Legge Salvamare manca ancora dei Decreti attuativi.
L’articolo 9, che prevede l’introduzione del rispetto e della conoscenza per l’Ambiente e in particolare del Mare e delle acque interne, manca di regole per l’applicazione, regole che dovrebbe emanare il Dicastero che presiede alla formazione degli italiani.
Secondo l’Unesco, che ha istituito un gruppo internazionale di esperti sulla cultura oceanica, l’Ocean Literacy è uno strumento fondamentale per promuovere la salvaguardia e un uso più sostenibile di mare e oceani.
È stato sconcertante leggere le nuove linee guida introdotte dal Miur (Ministero dell’Istruzione e del Merito – ndr) per l’insegnamento dell’Educazione civica. Il testo vede l’aggiunta di contenuti volti a ridefinire traguardi e obiettivi di apprendimento a livello nazionale. Va bene introdurre l’importanza della centralità della persona umana, favorire una comune identità italiana, valorizzare la cultura d’impresa, l’iniziativa economica privata e l’uso etico del digitale, educare al contrasto delle mafie e di tutte le forme di criminalità, al rispetto per i beni pubblici, promuovere la cultura del rispetto verso la donna, della salute e di corretti stili di vita e persino l’educazione stradale!
Ma i grandi assenti sono — ancora una volta — l’ambiente e il mare!
Continuiamo a diffondere il concetto che l’uomo sia il padrone e predatore di tutto il Creato. Sbagliato. Persino Papa Francesco, nelle sue Encicliche “Laudato sii’” e “Fratelli tutti”, ha cambiato il paradigma considerando l’uomo non più sfruttatore ma custode e difensore di un sistema che vede ogni essere vivente avere pari dignità per il bene di tutta la collettività.
E se non si parte dalla scuola e dai nostri giovani per diffondere questi concetti da dove partiamo?
Servono a poco le manifestazioni di ambientalisti o personaggi di buona volontà. Occorre che lo Stato se ne faccia carico, anche se leggendo queste linee guida è evidente che siamo ancora molto lontani. Si assottiglia sempre di più il termine ultimo per cambiare rotta, quando non avremo più la possibilità di contenere l’aumento della temperatura di 1,5 gradi. Ci restano 4 anni, 11 mesi e una manciata di giorni al punto di non ritorno: cosa stiamo aspettando?
Alluvioni, siccità, innalzamento delle temperature sono fenomeni estremi e sotto gli occhi di tutti. Il preoccupante cambiamento climatico in corso, causato dalle attività umane, va bloccato con interventi concreti. Per questo occorre investire nella formazione, attraverso la promozione di una coscienza collettiva, essendo la transizione ecologica (che ci viene richiesta dalle Nazioni Unite e dall’Agenda 2030) strettamente legata alla conversione culturale, che deve partire proprio dalla scuola. Abbiamo bisogno di educazione ma con la E maiuscola che tenga conto realmente della tragica realtà che stiamo vivendo.
(*) – Rosalba Giugni è la presidente di Marevivo
Marevivo è una Fondazione Ambientalista – ETS riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con più di 35 anni di esperienza nella tutela del mare e delle sue risorse