.
La bouganville è gioia e dolore. Orna i muri bianchi delle case sui poggi aerei, di rosso, di rosa, di viola. Già il poeta Montale ne notò sull’isola la grazia colorata. E nel contempo ha bisogno di costante cura. Quella quotidiana, che impegna a raccogliere i fiori che ogni santo giorno cadono, vuoi al ponentino della sera vuoi all’incedere del levante sul far del mattino.
I fiori cadono, si ammucchiano agli angoli, col sole cocente divengono insieme alla terra e alle foglie, bruttura sui gradini bianchi delle scalinate, nei piccoli spiazzi dove i pizzenvierne si agitano a caccia di insetti, e volano radente alle parracine, ai muretti, ai basoli delle stradine.
Dolore, perché fatica quotidiana per spazzare; gioia, perché gli spigoli ridono di colore, e sotto i getti intrecciati l’ombra rigenera lo spirito.
Ogni giorno, nella frescura del mattino, occorre dedicarsi a pulire dai fiori secchi e dalle foglie, i luoghi dove le bouganville prosperano e rendono bella la veduta.
E’ un impegno che non deprime se paragonato all’occupazione che il cittadino deve profondere per contrastare, ogni giorno, l’erosione che la società opera verso le libertà, di cui ogni uomo deve godere.
Può sembrare eccessivo… ogni giorno… E invece avviene proprio questo. Non penso d’essere il solo a costatare come la società, in forza del potere che la tecnologia ha assunto nell’organizzazione della vita, allontani l’individuo dal pensiero autonomo, personale, responsabile. L’individuo è indotto a rispondere a procedure, giacché tutto è prefissato da canoni che il Potere ha imposto, e che la tecnologia espande.
Il telefonino col suono avverte che qualcuno messaggia con whatsapp. Si legge e un nuovo impegno diventa prioritario. Occorre esplicarlo. Cosa che si fa nella mattinata. Insieme al lavoro, alle relazioni sociali… nella loro multiformità, con la loro forza attrattiva.
E intanto… guerre atroci infestano sulla testa, e muoiono innocenti, e gli appelli si moltiplicano nella misura in cui defungono, e il giudizio critico lo si deve estrapolare dalle fandonie di chi detiene il Potere della comunicazione. Il pensiero critico deve riuscire a coniugare la Storia con la Cronaca (per cui i martiri dell’ Olocausto sono diventati gli assassini degli innocenti), a individuare l’erosione della Democrazia sotto i colpi dell’ economia.
La similitudine si evidenzia: come si puliscono le scale dai residui della bouganville, allo stesso modo occorre guardarsi dalle decisioni del governo, sempre più proteso a comandare e sempre meno a rappresentare.
Ogni giorno a pulire e a resettare il pensiero, a buttare l’inutile e trattenere la lucidità.
La libertà ogni giorno va conquistata. Anzitutto nelle varie fisionomie in cui viene nascosta. Divengono allora le libertà, quelle da evidenziare nelle distorsioni in cui vengono mistificate. Nella quotidianità dell’uomo qualunque, come nella straordinarietà delle vicende internazionali; nella battuta del finto amico come nella retorica falsa del politico di turno.