Formia

Formia, ‘Le notti di Caposele’ con musica, teatro e danza

riceviamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Formia e pubblichiamo

 

“FORMI@live – Le notti di Caposele”

Musica, teatro, danza. Da Tosca a Danilo Rea, da Karima al trio Serio-Gambi-Famulari.
Il Pre-Festival Jazz alla Corte comunale e il fascino del teatro classico. L’omaggio a Dalla e Battisti e il grande spettacolo di tango e flamenco. Tutto il programma di appuntamenti promosso dal Comune di Formia con il contributo della Regione Lazio

Si chiama “Formi@live” e si traduce Formia viva. Musica, teatro, danza. Quattordici spettacoli, tutti di grande richiamo, dal 5 luglio all’11 agosto per un’estate tutta da vivere nel segno dell’arte e del divertimento. Il calendario, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Formia con il contributo della Regione Lazio vede ancora una volta protagonista l’area archeologica di Caposele, da quest’anno capace di 300 posti a sedere.

 

Il format: continuità e novità

Il programma si muove nel solco tracciato da “Caposele… che spettacolo!”, la fortunata rassegna di musica e teatro che nel 2023 ha raccolto significativi riscontri di pubblico. Torna la musica del “Jazzflirt Festival” che quest’anno compie vent’anni e l’ormai tradizionale appuntamento con il “Festival del Teatro Classico, giunto alla sua nona edizione. Se nel 2024 la kermesse di jazz si apre a sonorità multiformi destinate a incontrare il gusto di un pubblico più ampio e diversificato, il teatro aggiorna la sua definizione di “classico” abbinando all’ambientazione greco-romana l’incursione in territori più moderni ma altrettanto suggestivi. Spazio anche alla musica d’autore (con un concerto-omaggio a Lucio Dalla e Lucio Battisti) e all’energia, la passione e la sensualità della danza con un grande spettacolo di musica, tango e flamenco.

Musica: il Pre-Festival jazz alla Corte Comunale

Il percorso di avvicinamento al “Jazzflirt Festival” 2024 parte il 5, 6 e 7 luglio alla Corte comunale con un “Pre-festival” prodotto dal Comune e curato dall’Associazione Jazzflirt che quest’anno celebra il ventennale della manifestazione con una mostra fotografica a partire da giovedì 4 luglio presso i locali della Corte comunale. Da venerdì 5 luglio spazio alla musica con il concerto degli “ILLOGIC TRIO, intrigante progetto artistico di tre musicisti salernitani che contaminano i generi sondando nuove forme di sviluppo creativo attraverso atmosfere destabilizzanti e apparentemente illogiche. Sabato 6 luglio è il turno del pluripremiato sassofonista pugliese ROBERTO OTTAVIANO, attivo sulla scena jazzistica internazionale da oltre quarant’anni, che con il suo quintetto “Eternal Love” omaggerà la cultura africana ponendo l’accento sulla musica come medicina dell’anima. Domenica
7 luglio,
spazio alla giovane compagine localeTETRAD 4ET composta da quattro musicisti di diversa estrazione che presenteranno il loro primo cd contenente repertorio interamente originale.

Il Jazzflirt Festival

Il Festival vero e proprio apre i battenti venerdì 12 luglio con il concerto di “KARIMA & WALTER RICCI”, protagonisti di un suggestivo omaggio alla grande musica italiana degli anni ‘50 e ‘60. Il repertorio comprenderà canzoni rimaste nella storia, “evergreen” che hanno segnato intere generazioni come “Quando quando quando“, “Dio come ti amo“, “Oh che sarà“, “Una notte a Napoli” e molte altre. Un duo inedito, piano e voce, protagonista di un’avventura musicale destinata a trasformarsi presto in un album. Nel 2006 Karima partecipa ad “Amici di Maria De Filippi” e si aggiudica il premio della critica. Prende parte nel 2009 al Festival di Sanremo e da allora fa conoscere la sua voce potente in cui convivono i colori del jazz, del soul e del blues. Collabora negli anni con artisti importanti. Uno di questi è Walter Ricci, vocalist e pianista, che nel curriculum artistico vanta una serie di duetti importanti con big della musica mondiale come Michael Bublè, Mario Biondi e George Benson.

Sabato 20 luglio è il turno di una all stars tutta femminile capitanata da “ELISABETTA SERIO, LETIZIA GAMBI E GIOVANNA FAMULARI”. Il terzetto di supermusiciste, accompagnato da contrabbasso e batteria, sarà protagonista di un affascinante viaggio musicale tra radici napoletane, melodie mediterranee, ritmiche americane e il linguaggio universale del jazz. Vocalist e cantautrice, Letizia Gambi ha conquistato in America l’attenzione di leggende del jazz come Lenny White. Elisabetta Serio è una  pianista di grande creatività che negli anni ha collaborato con artisti del calibro di Pino Daniele, Mario Biondi, Raiz, Emma, Fiorella Mannoia e molti altri; Giovanna Famulari, violoncellista raffinata ed eclettica, tra gli altri, ha lavorato con Lenny White, Ron, Sergio Cammariere, James Taylor e altri artisti di livello mondiale.

DANILO REA è l’atteso protagonista del live in programma lunedi 29 luglio presso l’area archeologica di Caposele. Il Jazz, il pop, la musica classica sono i tre vertici tra cui si muove la sua attività di pianista. Il fil rouge che percorre l’intera sua carriera è l’emozione, la capacità di coinvolgere gli ascoltatori adoperando qualsiasi materiale musicale. Ed è proprio nel piano solo che Danilo Rea trova il momento ideale per dare forma all’universo espressivo entro cui si muove il suo talento naturale per l’improvvisazione.

Chiusura in grande stile sabato 3 agosto con il concerto di TOSCA. Cantante, eclettica artista con un’innata propensione alla ricerca e alla sperimentazione, collabora con grandi artisti come Fossati,  Dalla, Arbore, Piovani, Morricone, Buarque, Lins, Ron (con cui vince il Festival di Sanremo nel 1996), Sobral e S. Pérez Cruz. Ha al suo attivo nove dischi in studio e tredici tra live e album teatrali. Dal 2022 è Direttore Artistico di Officina Pasolini, il Laboratorio e HUB culturale della Regione Lazio già guidato dal 2015 come coordinatore della sezione Canzone. Da quattro anni è impegnata in un lungo tour internazionale per “Morabeza”, disco premiato con due Targhe Tenco – tra cui miglior canzone singola con “Ho amato tutto”, brano vincitore del premio Bigazzi al 70° Festival di Sanremo – e uscito insieme al documentario “Il suono della voce”, che le è valso il Nastro d’Argento come “Protagonista dell’anno”. Nel 2024 è artista residente all’Auditorium di Roma per festeggiare il suo viaggio artistico iniziato 30 anni fa con una serie di appuntamenti tutti diversi tra loro ed esclusivi e questa estate sarà in tour con un concerto che già nel nome “La Bella Estate” racchiude tutto il calore e l’energia che sprigionerà sul palco, portando in scena brani già conosciuti accanto a novità.


da sinistra verso destra: il direttore artistico del Teatro Classico Vincenzo Zingaro,
l’assessore alla Cultura Luigia Bonelli e il presidente dell’associazione Jazzflirt Festival Emilio Civita

Il Festival del Teatro Classico

Torna anche quest’anno il prestigioso festival diretto da Vincenzo Zingaro e curato dall’Associazione Castalia, in collaborazione con il Teatro Arcobaleno di Roma (Centro Stabile del Classico). Alla ormai tradizionale e sapiente miscela tra teatro romano e greco, tragedia e commedia, la nona edizione della kermesse porta in dote una piccola grande novità. Uno dei sei spettacoli in programma, “L’Orlando furioso”, tratto dal capolavoro di Ludovico Ariosto, per la prima volta nella ormai quasi decennale storia del Festival, travalicherà i confini della cultura greco-romana per soffermarsi su un epos altrettanto avvincente e ricco di suggestione, quello del poema cavalleresco. L’obiettivo è ampliare il concetto di “classico”, estendendolo a tutte le grandi opere drammaturgiche e letterarie che, nel passaggio dall’antichità all’epoca moderna, hanno segnato l’immaginario dell’uomo.

Il primo appuntamento con il Festival è per sabato 13 luglio. Dopo lo straordinario successo ottenuto nel 2023 con l’allestimento de “Le nuvole”, Vincenzo Zingaro riporta in scena un altro capolavoro di Aristofane, LA PACE”, nella sua storica edizione.  Scritta nel pieno della guerra del Peloponneso tra Atene e Sparta, probabilmente nel 421 a. C., “La pace” è un inno universale contro la guerra e contiene importanti spunti di riflessione che rendono l’opera fortemente aderente alla precarietà dei nostri tempi. L’allestimento di Zingaro (nel 2023 premiato alla Camera dei Deputati come “eccellenza nazionale” per la sua trentennale attività dedicata al teatro classico) crea una rappresentazione di grande impatto, divertente e suggestiva, adatta a un pubblico di tutte le età, esaltando la chiave favolistica proposta dall’autore e recuperando gli aspetti più autentici del meraviglioso mondo della Commedia attica antica. Le maschere sono di Rino Carboni, maestro del trucco e delle maschere nel cinema a livello mondiale (ricordiamo il suo magnifico sodalizio con Federico Fellini).

Il Festival prosegue domenica 21 luglio con “GLI SPARTANI”, testo di Barbara Gizzi e regia di Daniele Salvo, con Giuseppe Sartori e Massimo Cimaglia. Potere, amore, appartenenza, i pregiudizi sulle donne di potere, il contrasto generazionale e il senso di smarrimento di una generazione che si sente infinitamente più fragile di quella che l’ha preceduta e che sta ormai morendo insieme ai suoi valori. Sono gli ingredienti di un ordigno drammaturgico esplosivo, di un testo contemporaneo pensato e scritto da Barbara Gizzi alla maniera dei tragici greci. La regia è firmata da Daniele Salvo, tra i massimi registi di Teatro Classico, più volte presente con le sue regie al teatro greco di Siracusa nelle produzioni dell’INDA (Istituto del Dramma Antico). Agamennone è interpretato da Giuseppe Sartori, noto per lo straordinario successo dello spettacolo “Edipo Re” diretto da Robert Carsen e rappresentato nel 2022 al Teatro greco di Siracusa.

Si torna mercoledì 24 luglio nel segno della risata con “PSEUDOLUS (IL BUGIARDO”), spassosa commedia partorita dal genio comico di Tito Maccio Plauto. L’adattamento e la regia sono di Nicasio Anzelmo,  brillante regista di testi classici, già direttore artistico del Festival di Segesta. Protagonisti Pietro Romano e Giovanni Carta. Una commedia che diverte, perfetta elaborazione dello schema comico plautino, incentrato sulle truffe e raggiri di un servo, sugli equivoci, gli scambi di persona, le fughe rocambolesche e le trovate esileranti che hanno influenzato il teatro comico moderno.

Sabato 27 luglio all’area archeologica va in scena “L’AVARO DI PLAUTO”, versione di Roberto Lerici tratta dall’Aulularia di T.M. Plauto, diretta da Carlo Emilio Lerici. Protagonisti Gigi Savoia, attore napoletano che ha interpretato ruoli importanti nella compagnia di Eduardo De Filippo e poi con Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti, Maurizio Scaparro, Luca De Filippo, Mariano Rigillo, nonchè al cinema e in TV e Francesca Bianco, accompagnati dal cast del Teatro Belli di Roma, già conosciuto dal pubblico di Formia per il successo ottenuto con la “Casina” nel 2022, altro capolavoro del teatro comico plautino.

Martedì 30 luglio è la volta de “L’ASINO D’ORO” di Lucio Apuleio, con adattamento e regia di Francesco Polizzi. Romanzo di formazione tra i capolavori assoluti della letteratura latina, “L’asino d’oro” è la fantastica storia del giovane Lucio, appassionato di incantesimi e prodigi che, per un fatale scambio di filtri magici, si trasforma in un asino e, solo dopo molte tormentose peripezie, riesce a ritrovare il suo aspetto umano, grazie all’intervento della dea Iside. L’adattamento e la regia sono di Francesco Polizzi, apprezzato per le sue originali rielaborazioni di opere classiche, alla guida di un affiatato e poliedrico gruppo di giovani attori.

Venerdì 2 agosto va in scena “ORLANDO FURIOSOdi Ludovico Ariosto. Dopo il grande successo ottenuto con “EPOS: Iliade, Odissea, Eneide”, Vincenzo Zingaro conduce gli spettatori nell’avvincente mondo dell’Epica cavalleresca, attraverso quello che fu definito da Voltaire “il poema che è insieme l’Iliade, l’Odissea e il Don Chisciotte”. Il capolavoro di Ariosto è una delle massime espressioni letterarie e poetiche di tutti i tempi, in cui la cultura classica si fonde con tutta la cultura europea medievale e rinascimentale. Lo spettacolo rinnova la forma originale di una tradizione che esprimeva tutta la sua potenza evocativa nell’incantamento orale, in simbiosi con la musica: come gli aedi nell’antica Grecia narravano le gesta della guerra di Troia, così i cantori medievali narravano le chanson de geste. Vincenzo Zingaro, pertanto, con il compositore Giovanni Zappalorto, elabora lo spettacolo come una raffinatissima partitura concertistica, un’opera da camera in cui la musica si interseca col “verso” senza soluzione di continuità, in un continuo fraseggio che ne amplifica il potenziale immaginifico.

Musica d’autore e danza

Mercoledì 7 agosto l’area archeologica di Caposele ospiterà “COSA SARÁ”, concerto-omaggio a due tra le voci più geniali e amate della musica italiana: Lucio Dalla e Lucio Battisti. Il progetto di promozione della canzone d’autore parte da Napoli. Protagonista la Marco Francini Band, formazione composta da musicisti di spessore (Marco Francini, voce e chitarra; Marco Di Palo al basso e violoncello; Roberto Trenca, chitarra e plettri; Marcello Massa, piano; Carlo Di Gennaro, batteria; Riccardo Veno, sax), accompagnati nel canto da un parterre importante di voci, quelle di Antonella Maisto, Myriam Lattanzio, Simona Boo, Massimo Curcio e Tonia Cataldo. Marco Francini è cantante, autore e compositore, vincitore di diversi premi per la canzone d’autore tra cui “Musicultura”, il Premio Biella e il Premio Carosone.

Formi@live” si chiude l’11 agosto con un interessante progetto artistico che fonde musica, danza e teatro lungo l’asse tra Italia, Spagna e Argentina. “MALVAROSA” è un dialogo tra linguaggi, popoli e culture che parte dalla tradizione della canzone napoletana per incontrare il flamenco e il tango argentino, integrandoli in un’originale contaminazione di stili. L’ensemble musicale è un quintetto di musicisti polistrumentisti costituito da pianoforte, violoncello, due chitarre, violino, oud arabo, batteria, percussioni e due voci. Sul palco quattro ballerini, due coppie di tango e flamenco. Le musiche (composizioni originali e arrangiamenti di Salvo Russo) rappresentano l’essenza di una contaminazione che sfoglia pagine antiche e le veste di nuovo, dando vita a sonorità originali ma sempre rispettose della tradizione. Succede così che “Scalinatella” diventi musa ispiratrice della pasiòn flamenca e che “Cerasella” ricrei le atmosfere delle milonghe argentine. I colori di Napoli, dunque, mescolati con quelli dell’Andalusia e del Sud America esplodono musicalmente in scena creando atmosfere intense, arricchite dalla magia del baile flamenco e dall’eleganza appassionata del tango argentino.

 Il commento

“Investire in cultura – sostiene il Sindaco Gianluca Taddeo – significa favorire la crescita della comunità e valorizzare le risorse di un territorio che ha tutto per farsi conoscere, apprezzare e amare. Quest’anno abbiamo lavorato perché alla qualità artistica della programmazione, sempre molto alta nelle precedenti edizioni dei festival, potesse abbinarsi un’attenzione verso un pubblico più ampio e diversificato. Il risultato – conclude – è un calendario ambizioso, all’altezza delle aspettative cui presto abbineremo ulteriori spettacoli e soluzioni utili a favorire l’aggregazione delle persone e l’appeal complessivo della città”.

“Quello che offriamo alla città – commenta l’Assessore alla Cultura Luigia Bonelli – è un programma di straordinaria qualità che dà voce alle più diverse forme di espressione artistica venendo incontro ai bisogni di un target molto ampio di persone. Siamo partiti da quanto fatto di buono nel 2023 e abbiamo arricchito ulteriormente il programma con artisti di fama nazionale e internazionale che, siamo certi, saranno apprezzati dal grande pubblico”.

 

Andrea Gionti – Ufficio Stampa

 

 

 

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