Editoriale

Epicrisi 483. Ponza, l’isola che non c’è…

di Enzo Di Fazio 

 

Seconda stella a destra
questo è il cammino e poi dritto, fino al mattino

poi la strada la trovi da te, porta all’isola che non c’è
(Edoardo Bennato)

Una settimana difficile quella che sta per concludersi, come lo era stata la precedente, se guardiamo ai fatti che hanno interessato l’amministrazione isolana.
Dopo l’arresto di un consigliere su cui la stampa continua ad aggiornarci, la maggioranza deve fare i conti con le dimissioni e il passaggio all’opposizione di un assessore. Accuse, difese e prese di distanza dall’una e dall’altra parte le registriamo nella lettera di dimissioni dell’assessore Mazzella e nella risposta dei consiglieri di maggioranza, entrambe ospitate sulle pagine del sito.

Che dire? Nelle separazioni, in genere, ragione e torto non stanno mai da una sola parte. E quando ci sono i debiti tutto diventa più complicato.
Nelle separazioni tra coniugi a rimetterci spesso sono i figli, in quelle amministrative è la comunità, poiché ne risentono programmi e strategie, quantunque si dia la sensazione che tutto continui come prima con delibere e decisioni.
In questa direzione, ad esempio, va la costituzione dell’azienda speciale dell’isola (rassegna stampa del 29 giugno), realtà destinata a gestire una serie di servizi comunali che vanno dagli asili nido ai siti archeologici, alle attività culturali e alle strutture a queste connesse, come musei, archivi, biblioteche.
Peccato poi che si faccia ancora poco per i siti archeologici e pressoché nulla per archivi, musei e biblioteche.
Rimangono un miraggio come la casa di riposo per anziani…  a confermare quasi l’esistenza di una sorta di maledizione. Sono anni, troppi anni che aspettiamo un museo, un archivio, una biblioteca.
Pur consapevoli dell’esistenza di intoppi burocratici, insufficienti mezzi finanziari e inadeguatezze professionali riteniamo che l’esigenza di dotare l’isola di luoghi culturali di aggregazione possa servire a recuperare la storia isolana per farne forza attrattiva, oltre che identitaria, di un turismo alternativo e sostenibile (ne parlerò ancora più avanti ricordando gli articoli di Franco De Luca). Deve essere quindi una pratica da coltivare continuamente nonostante le difficoltà esistenti.

Ovviamente affrontare questi problemi d’estate è molto più complicato e farlo, poi, con i bisticci in famiglia lo è ancora di più.
Ne sa qualcosa l’ingegner Aprea che, da presidente del Comitato Samip, è costretto a presentare al Comune nuove lamentele per il mancato completamento, a Le Forna, di un’importante arteria stradale.

Nel momento in cui scrivo immagino Ponza piena di gente, soprattutto di romani, abituali frequentatori dell’isola in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo. L’andirivieni delle barche nella baia del porto, sempre meno capiente, a molti ricorderà la confusione e i rumori del 20 giugno appena passato, nella speranza di avere un San Silverio disposto a perdonarci sempre tutto, anche le esagerazioni, le ostentazioni e la spettacolarizzazione che stigmatizza Franco De Luca (San Silverio 2024, una possibile conclusione…)

Lo avvertiranno soprattutto i pensionati ponzesi, i Nullafacenti come li chiama simpaticamente Franco, che, seduti sulle panchine di Sant’Antonio, sono tra i pochi ad essere capaci, grazie alla disponibilità del loro tempo meditativo e alla qualità di saggi osservatori, di capire i limiti dell’isola e le esagerazioni di chi la utilizza solo per fini economici.
E’ Franco ad affrontare, da sociologo qual è, il problema ponendo la necessità di dover coniugare il valore del turismo come fonte di reddito con l’esigenza di preservare il valore della storia della comunità isolana (Il turismo nel cuore e nella mente): integrazione tra l’uno e l’altro e non marginalizzazione del secondo rispetto al primo.

Occorre provare – dice Franco – ad opporsi ad un fenomeno di esclusivo sfruttamento, vale la pena provare a seguire criteri di sostenibilità affinché l’isola non diventi luogo esclusivo di divertimento estivo. L’isola sostiene una comunità isolana e questa ha una storia e una cultura che vanno recuperate e valorizzate (ecco la necessità e il valore di un archivio, di un museo, di una biblioteca)
Nella realtà viva – continua Franco – azioni di contenimento della catastrofe futura imminente possono essere ipotizzate e realizzate. Occorre l’assunzione di responsabilità nelle scelte pubbliche. Per il bene comune.
Non solo aggiungo io, occorre anche un impegno maggiore di tutti coloro che, avendo a cuore le sorti dell’isola e la capacità di percepirne i problemi, non devono mai smettere di fare opera di sensibilizzazione nei confronti della comunità isolana.

Si tratta anche di rivalutare il rapporto con la politica come strumento di partecipazione per promuovere le istanze giuste e indurre la stessa a ispirarsi nel suo operare ai valori propri della comunità sociale senza i quali anche la più perfetta delle democrazie fallisce.
E’ una parola! Diranno in molti, con quello che accade e quello che si vede.

Nella settimana, prendendo spunto dalla tragica morte di Satnam Singh, il bracciante indiano che lavorava nell’Agro pontino, è stata proposta una serie di articoli che hanno a che fare con l’etica, la morale (Uno scritto ‘civile’, di Concita De Gregorio), lo sfruttamento umano, la condizione di schiavitù (Braccianti in nero, ancora da Concita De Gregorio), la leggerezza della politica (Lavoro nero (3). Come c’entra la politica) lontana dalla realtà perché incredibilmente assente ma che di quella realtà si serve come bacino di voti.
E’ raccapricciante quello che accade in certe realtà lavorative ed è incredibile che accadano in un Paese che si definisce democratico.
Da uno scritto di Daniele Ciravegna, emerito professore di economia politica all’Università di Torino, riporto: la democrazia è fondamentalmente un ordinamento e, come tale, è uno strumento non un fine. Il suo carattere morale non è insito in sé, ma dipende dalla conformità alla legge morale cui, come ogni altro comportamento umano, deve sottostare; dipende, cioè, dalla moralità dei fini che persegue e dei mezzi di cui si serve. La democrazia o è etica o non è niente.

A tutto ciò fa eco, in chiusura di settimana, il provocatorio appello di Stefano Massini rivolto a due donne protagoniste della vita politica italiana, Giorgia Meloni e Elly Schlein, leader rispettivamente del principale partito di Destra e di quello di Sinistra, di candidarsi a sindaco di San Luca, un paesino della Calabria dove su 3500 abitanti non c’è nessuno disposto a fare il sindaco, nessuno che riesca a far prevalere il sistema democratico sulla liturgia tribale del ricatto e del controllo criminale del territorio e  portare lì l’impegno per una società che riparta dalla scuola, dalla cultura, dalle infrastrutture e da tutto ciò che in quel lembo di terra appare un miraggio.
Anche qui si tratta di dar valore alla presenza dello Stato, alla cultura, alla scuola, all’etica, alla morale.


Questi i temi, a mio avviso importanti, affrontati nella settimana, sui quali invito a fare qualche riflessione. Perché riguardano, da una parte il presente e il futuro della nostra isola e dall’altra i rapporti con i nostri simili e le responsabilità che ci portiamo addosso nei casi in cui sottovalutiamo la nostra capacità di intervenire e voltiamo la faccia dall’altra parte.

Poi ci sono tutti gli altri articoli della settimana:
quelli presi dai quotidiani locali che ci aggiornano su eventi riguardati le nostre isole – dalla stampa di ieri, a Ponza ‘Giornata del Marittimo’ e varie Ultimi titoli dalla stampa, 28 e 29 giugno 2024 – e quelli di nostri collaboratori:
Steveme scarze di Paolo Mennuni, dove tornano simpatia e acutezza del dialetto napoletano,
e Giacomo Leopardi e le tasse, di Fabio Lambertucci – dove scopriamo un Leopardi un po’ tirchio

Poi per gli amanti delle escursioni e delle arti:
Sentiero di Circe, l’ultima tappa a San Felice Circeo e La settimana del Teatro Amatoriale di Maranola, dall’ 1 al 7 luglio
Si ritorna a Ponza con:
Un grazie isolano di Franco De Luca, un bell’esempio di inossidabile amicizia dove ricordi, passioni e musica fanno da collante;
Palmarola Swim Tour 2024 dove Martina Carannante, aiutandosi con le foto, fa la cronaca dello storico giro a nuoto dell’isola di Palmarola
e, infine, la notizia che Silverio Avellino prenderà il posto di Danilo D’Amico in seno alla maggioranza.

Da Ischia Giuseppe Mazzella di Rurillo continua l’aggiornamento su quanto si muove intorno alla ricostruzione post-terremoto. Questa volta ci propone un comunicato che presenta i progetti della Casamicciola del futuro firmati dallo studio Fuksas, uno degli studi più importanti a livello internazionale.
Infine un’interessante intervista rilasciata dall’ammiraglio Salvatore Vitiello al Tirreno. In Marina militare e link: sentinelle ambientali a supporto della pace si parla di sicurezza e cooperazione nelle rotte marittime in un momento geopolitico come quello attuale fortemente influenzato dai conflitti in essere.
E in chiusura Nonna Dolcezza di Tea Ranno, un racconto vero e allo stesso tempo surreale come una favola, un tuffo nei profumi, nelle essenze e nei colori della pasticceria siciliana che non fai fatica a sentire e immaginare grazie alla preziosità della scrittura.

Infine una piccola nota sul titolo di questa epicrisi.
L’isola che non c’è, lo sappiamo, è un luogo immaginario in cui si muove Peter Pan, il personaggio inventato nel 1904 da James Matthew Barrie (*). Solo i bambini possono accedervi grazie alla loro immaginazione, seguendo la “seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino”.

Edoardo Bennato ci ha scritto una canzone in cui l’isola è il simbolo della ricerca della felicità. Quella felicità in cui un po’ ognuno di noi ha bisogno di credere. Ponza non è quella che vorremmo, non è più l’isola dei nostri ricordi, quell’isola non c’è ma nessuno può impedirci di sognare che possa migliorare. Il bisogno dell’utopia come forza trainante dell’esistenza.

Buona domenica a tutti.

 

Nota

(*) – Il film a cartoni animati di Walt Disney è stato forse quello che più di tutti ha indirizzato la nostra fantasia, ma ci sono state anche delle trasposizioni cinematografiche con attori umani. Questi i film sul tema (fonte Wikipedia):

  • Le avventure di Peter Pan (Peter Pan), prodotto da Walt Disney è un film di animazione del 1953 basato sull’opera teatrale Peter e Wendy di James Mattew Barrie del 1904;
  • Peter Pan è un film fantasy del 2003 diretto da P. J. Hogan, trasposizione cinematografica dell’omonima opera di J. M.  Barrie, prodotta in occasione del centenario dell’esordio della stessa sulle scene teatrali;
  • Non si può non citare il film Neverland – Un sogno per la vita, girato nel 2004, nel quale si racconta la vita di James Mattew Barrie per la regia di Mark Forster, con Johnny Deep, Kate Winslet e Julie Christie;
  • E ‘agganciato’ al mondo e ai personaggi di Peter Pan c’è anche il famoso Capitan Uncino (Hook), il film fantasy del 1991 diretto da Steven Spielberg, con un cast ‘da favola’ composto da Robin Williams, Dustin Hoffman, Julia Roberts, Bob Hoskins e Gwyneth Paltrow, tra gli altri.

 

L’immagine di copertina è un disegno di Mino Manara, tratto dall’opuscolo L’arcipelago delle isole Pontine nella Natura nei racconti di Folco Quilici e Maurilio Cipparone e realizzato su ideazione dell’APT di Latina

1 Comment

1 Comments

  1. Sandro Russo

    30 Giugno 2024 at 10:02

    Ho molto apprezzato l’epicrisi “con morale” di Enzo; non semplice ‘Sommario’ degli articoli, ma volta a trarre una sorta di lezione da quel che succede e che abbiamo letto nella settimana sul sito.
    Scrive Enzo:
    “Questi i temi, a mio avviso importanti, affrontati nella settimana, sui quali invito a fare qualche riflessione. Perché riguardano, da una parte il presente e il futuro della nostra isola e dall’altra i rapporti con i nostri simili e le responsabilità che ci portiamo addosso nei casi in cui sottovalutiamo la nostra capacità di intervenire e voltiamo la faccia dall’altra parte”.
    Ebbene, tra le cose che mancano a Ponza, insieme al Museo, a un Archivio, a una Biblioteca – stesso atteggiamento di passività e noncuranza da parte dei ponzesi – metterei anche la partecipazione al sito Ponzaracconta, che invece c’è ed è un po’ la sintesi, seppur in forma virtuale, delle strutture che mancano; ma non c’è per grazia divina e non è sicuro che ci sarà sempre, senza avvicendamento e senza una partecipazione molto maggiore di quella che vediamo adesso.

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