Politica

Ci vado

di Francesco De Luca

 

Io ci vado a votare. Ci vado perché voglio avere peso nelle decisioni, anche in quelle che riguardano gli Stati Europei, che si sono uniti per affrontare insieme le sfide del futuro.

Lo hanno fatto principalmente saldando le loro economie (produzioni, commerci e scambi), e voto affinché l’Insieme raggiunga nuovi obiettivi di solidarietà e di scelte politiche.

Attualmente l’ Unione vacilla ed è confusa. Da un lato l’ America (US), col suo ricatto morale di Stato che ci ha liberato dal nazifascismo, e con la sua volontà di potenza che si avvale di forti pressioni economiche (la NATO va rivista); da un altro lato la volontà dell’ Europa, madre del pensiero critico, che aspira alla sua autonomia completa, la sogna ma non la persegue per i tanti ostacoli che la situazione geopolitica frappone. Ed è questa situazione geopolitica il terzo lato che immette incognite, con la Cina, economicamente vincente e con la Russia ideologicamente avversa all’ America.

Questo groviglio di cause ed effetti non mi deprime, non mi fa rinunciare. Al contrario, mi spinge ad andare alle urne ed esprimere il mio parere.
Sarà ininfluente? No, come sia sia, sarà fattore determinante. Tutti lo valuteranno, perché esprime una volontà, una decisione.

La Destra, nonostante l’alterigia di chi comanda, sarà consapevole che c’è una mente che ragiona, distingue, che è pronta a lottare per le sue idee.
La Sinistra se ne vorrebbe impossessare ma il giudizio espresso non è ideologico e, dunque, è mosso da analisi critiche e non da fede.

Non sono di sinistra quando si dota l’ Ucraina di armi per un conflitto che potrebbe trovare soluzione tramite diplomazia, se si prescindesse dall’interesse specifico di uno Stato, o di una consorteria di Stati, per il sereno vivere di Tutti.
Non sono di destra quando elimina uno strumento di aiuto sociale (RDC) e non  tassa gli extra-profitti delle Banche.
Sarò di destra quando si rispettano e si realizzano gli obiettivi della Costituzione (la tassazione deve procedere in modo progressivo), e sarò di sinistra quando la Costituzione (la pace come strumento di colloquio fra i popoli) sarà evocata non soltanto in modo retorico bensì fattuale.

E’ scomoda questa posizione? Beh… il tentativo di realizzare coerenza fra pensiero e azione si sa che non facilita la quiete.
E’ priva di sostegno corporativo? Certo… perché a nessuno bisogna delegare la propria facoltà di scelta.
E’ appagante? Sicuramente… perché non si ha bisogno di paternità ideali, né di affratellamenti di comodo.

Voto con la consapevolezza di dare corpo alla mia scelta. Andrò a votare con orgoglio e con fiducia.
Gli stessi uomini che mentono  possono dare la vita per la propria idea!

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