segnalato dalla Redazione
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Da la Repubblica on-line del 2 giugno 2024
Ponza avvelenata dal gasolio, ma la bonifica viene “dimenticata”: scatta l’inchiesta
di Clemente Pistilli
Sull’isola di Ponza, gettonatissima meta turistica caratterizzata dalla selvaggia macchia mediterranea e dalle acque cristalline, c’è un sito pesantemente contaminato da idrocarburi. È quello della vecchia centrale elettrica della società Sep e proprio quel sito, già al centro di diverse indagini e già sotto sequestro, è finito in una nuova inchiesta della procura di Cassino relativa proprio alla bonifica.
A mettere i sigilli alla vecchia centrale in via Cesarano lo scorso anno furono i carabinieri del Nipaaf di Latina. Il provvedimento è stato confermato prima dal gip e poi dal Riesame. Erano in corso dei lavori e la Sep aveva presentato solo una Scia, sostenendo che sarebbero stati compiuti esclusivamente interventi di manutenzione. L’Autorità di bacino aveva posto numerosi paletti a qualsiasi intervento, trovandosi la vecchia centrale sotto una falesia a elevato rischio di crolli.
Quando i carabinieri, iniziati i primi accertamenti, chiesero la documentazione, di quel parere non c’era traccia. Saltò fuori solo dopo e saltò fuori anche che nel vecchio impianto era stato costruito un nuovo solaio in cemento armato, con un investimento di oltre 200mila euro, una spesa notevolissima nonostante quello stabile fosse destinato a deposito. La procura di Cassino dispose anche una consulenza, confermando le ipotesi investigative e battendo su un aumento di volume.
A distanza di un anno, compiendo altri accertamenti dopo aver ricevuto un esposto, i carabinieri hanno appurato che nell’ex sito produttivo erano in corso le procedure di bonifica ambientale, risultando appunto l’area contaminata dalla presenza di notevoli concentrazioni di idrocarburi sia nel suolo che nella falda, ma che la Sep non avrebbe informato dei lavori sull’immobile gli Enti preposti alla tutela, ovvero il Settore Ambiente del comune di Ponza, la Provincia di Latina, la Regione Lazio e l’Arpa Lazio, impegnati nella procedura dal 2019 tramite Conferenza di Servizi.
Lavori dunque iniziati senza che fosse ultimata la bonifica e senza quindi che l’area fosse in sicurezza.
Un’altra vicenda finita al vaglio della procura di Cassino, dove sono state effettuate le prime iscrizioni sul registro degli indagati con l’ipotesi di interferenza al progetto di bonifica.
Le indagini stanno intanto proseguendo e gli investigatori stanno facendo verifiche sulla condotta del Comune di Ponza, considerando che, nonostante la conferenza dei servizi per la bonifica sia in capo al Comune, lo stesso ente non si sarebbe reso conto che la Sep aveva trasmesso all’ufficio urbanistica una Scia per realizzare dei lavori edili in un sito contaminato.
[Di Clemente Pistilli – Da la Repubblica-on-line del 2 giugno 2024]
L’articolo du Repubblica in formato .pdf: Ponza avvelenata dal gasolio… C. Pistilli. La Repubblica 02.06.2024docx