segnalato alla Redazione dall’ing. Aprea
Stamane, reduce dall’ufficio protocollo del Comune dove fa fatto mettere agli atti il documento, l’ing. Aprea ci fa avere la dichiarazione che il “Comitato Samip 2012” ha prodotto sul recente crollo a Le Forna.
Lo proponiamo “in chiaro” e in ritaglio-immagine.
Comitato di Quartiere SAMIP 2012 – Via Cala Caparra Ponza 04027 LT
– Al Sindaco del Comune di PONZA Francesco Ambrosino
ufficiosegreteriaponza©Pec.it
– Al Presidente della Regione Lazio
[email protected]
– A Ponza Racconta
Oggetto. Cala Fonte.
Abbiamo visto in questi giorni il crollo a Cala Fonte. Proprio dove c’erano stati sostanziosi lavori di ristrutturazione, con fotografie indicative e numerosi Tecnici Forestieri, Ditte specializzate e Controllo di tutto il progetto prima della sua fase esecutiva.
Ma Cala Fonte non lo ha molto apprezzato quel progetto, né i molti soldi che si sono spesi a vanvera; né la rete metallica che può darsi non è stata di suo gradimento, né chiodi, né tampoco il muro in cemento armato costruito a valle, e che non è servito a niente.
Cala Fonte non ha gradito tutto questo, è crollata e ha lasciato i segni per un futuro ancora in fieri per altri crolli.
Il Sindaco invoca a gran voce la Regione perché ci aiuti !!! visto anche che la stagione balneare è alle porte. Ci mandi Tecnici Esperti … per altri crolli. Fotografi Adatti per un bel servizio sulla carta.
Prima di spendere altri soldi, forse sarebbe il caso di verificare se i precedenti sono stati spesi bene. Oppure lasciar correre. Tanto non li abbiamo cacciati Noi. Sono di Pantalone.
Distinti saluti
Ponza li 30 Maggio 2024
IL Presidente Comitato di Quartiere SAMIP ‘2012’
Ing. Aprea Aniello
Biagio Vitiello
31 Maggio 2024 at 18:43
Il presidente del comitato SAMIP non ha detto tutto. A Cala Fonte, dopo aver speso dei bei soldoni in progettazione, ultimati i lavori, nessun tecnico si è presa la responsabilità di aprirla. Fu aperta con la assunzione di responsabilità del vicesindaco dell’amministrazione passata.E devo dire che gli è andata bene, perché se moriva qualcuno gli toglievano anche i vestiti.
A Chiaia di Luna è successa la stessa cosa, più o meno: il tecnico del comune si prese la responsabilità di aprirla, poi con la caduta massi e il morto ne pagò le conseguenze. La seconda volta, a Chiaia di Luna vennero fatti altri lavori di messa in sicurezza, ma nessuno si prese la responsabilità di aprirla.
Ora mi chiedo, perché si sprecano tanto denari in progettazione ed esecuzione lavori, quando poi gli stessi tecnici progettisti non si assumono la responsabilità?
Ma la magistratura contabile queste cose le ignora?