Scuola

Il cinema a scuola

segnalato da Tano Pirrone

La presentazione del libro da parte degli autori
«La nostra è una piccola ma significativa storia di promozione del cinema.
Un ambito che da sempre ci sta a cuore è il mondo della scuola, dove abbiamo portato percorsi di introduzione al cinema, proiezioni a tema, laboratori.
Il libro è organizzato in progressione, dalla scuola primaria alla secondaria di primo e di secondo grado. Sono film proponibili a bambini, ragazzi, adolescenti, con chiavi di lettura che le schede suggeriscono a insegnanti, educatori e genitori.
Il lavoro è stato lungo e non sempre facile. Sicuramente ne siamo fieri, perché è frutto di una lunga e bella storia di amicizia e passione comune, che ha generato tante iniziative, ben oltre quello che ci saremmo aspettati».
Beppe Musicco – Antonio Autieri

CINEMA E SCUOLA – a cura di G. Musicco e A. Autieri; Itaca, 272 pp., 18 euro

Non sempre è facile guardare un film a scuola. È evidente il rischio che quelle ore davanti a uno schermo siano vissute dai ragazzi come sollazzo, e chiede tutta la santa riflessione che l’attività diventi proposta, il titolo sia scelto per un motivo, la classe sia accompagnata a fare un viaggio che poco ha di diverso dalla lettura di un libro. Con questa ambizione Antonio Autieri e Giuseppe Musicco hanno scritto Cinema e Scuola, che per Itaca raccoglie e introduce 130 proposte cinematografiche per ogni età, dalle elementari al liceo: molte storiche, ma non solo.
I due autori appartengono a una storia piccola ma preziosa, quella di “Sentieri del Cinema”, sito nato più di 20 anni fa da alcuni amici appassionati di film, sempre guardati con un desiderio: “Maturare un giudizio”, scrive Musicco nell’introduzione. “Abbiamo iniziato a giudicare insieme i film, a dare valutazioni, a proporre consigli a un pubblico che, con nostra sorpresa, diventava sempre più vasto.
Dal primo passaparola – eravamo tutti di Milano e province limitrofe – ci allargammo in fretta a lettori che ci seguivano anche fuori dalla Lombardia, perfino dall’estero”. Così si sono alternati cineforum, pubblicazioni, inviti ai festival.
E la scuola, per la quale l’associazione ha sempre avuto una preferenza.

Vale la pena rischiare, ad esempio, alla primaria di mostrare alcuni film di animazione, come “Gli Incredibili”, “Le follie dell’imperatore” o “Alla ricerca di Dory”, film che al cuore ha “una domanda fondamentale: ‘A chi appartengo?”.
O parlare di crescita e famiglia ai bambini con un fantasy di Miyazaki, di destino e vocazione con “Babe, maialino coraggioso” (“con coraggio, costanza e una mitezza di cuore che sconfigge ogni pregiudizio si può cambiare non solo la propria sorte, ma anche un pezzo di mondo”).
In prima media ci stanno anche i “Goonies” -“raffigura una realtà da esplorare e che è già positiva in partenza, dal rapporto di amicizia vera tra i ragazzi, al pudore, oggi assolutamente improponibile, con cui si tratta la questione affettiva, all’accoglienza del diverso” -, in seconda un classico come “Cielo d’Ottobre”, in terza “Invictus” e “La vita è bella”, ma pure “Porco Rosso” (“A guardar te, Fio, mi viene da pensare che l’umanità non sia poi da buttar via”).
Al liceo spazio ai temi sociali – “Io capitano”, “C’è ancora domani” – e le grandi storie – “The Blind Side”, “Scoprendo Forrester”. E, chiaramente, tanta tanta storia: “Master and Conunander”, “Darkest Hour”, i fuggitivi di “The Way Back” – che “giungeranno quasi a mangiarsi tra di loro, conservando nei momenti peggiori per un miracolo quel briciolo di umanità che il comunismo ha cercato di togliere loro” -, e un gioiello come “Le vite degli altri”, “che grida come la percezione della verità possa spingere a rifiutare una vita costruita su un ideale menzognero, per cercare una libertà che è soprattutto pace con la propria coscienza”.
[Recensione di Emmanuele Michela da “Il Foglio” di domenica 19 maggio 2024]

 

 

 

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