All’epoca della chisura della SAMIP il sottoscritto era vice sindaco di Ponza e visse in prima persona quel dramma che vide contrapposti gli abitanti (superstiti) di Le Forna da una parte che vedevano il loro territorio seriamente minacciato e dall’altro i circa cento operai della miniera che da un momento all’altro rischiavano di perdere il proprio posto di lavoro. L’ amministrazione comunale, guidata dall’indimenticabile Sindaco Mario Vitiello, si comportò con molto equilibrio in una vicenda così delicata: Trascorremmo notti insonni sia a dialogare con i dipendenti della società mineraria che occuparono anche la sede comunale, sia a rassicurare i concittadini di Le Forna che si sarebbe fatto tutto il possibile per evitare lo scempio definitivo del territorio. Il Signor Pianiggiani Jr è documentato, ma non abbastanza.
Il Signor Pianiggiani Jr parla di turismo che avrebbe valorizzato tradizioni, usi e costumi locali, quando i depositari di quei valori culturali sarebbero spariti?
Il Sig.r Pianiggiani Jr parla di monumenti archeologici, quando proprio la SAMIP ha contribuito con quegli scavi dissennati a DISTRUGGERE parte dell’ ACQUEDOTTO ROMANO tra Cala Acqua e Cala Inferno?
Il Sig.r Pianeggiani Jr parla di “feluche” indebitamente indossate. Vada il Signor Pianiggiani a leggersi le delibere comunali tra il 1975 e il 1980 (Amministrazione Vitiello) e scoprirà che proprio in quel periodo furono appaltati lavori per centinaia di milioni per 3 edifici scolastici, il poliambulatorio, tre strade: Sopra Giancos, Cala Fonte, Corso Umberto, che si consentì ai ponzesi la ristrutturazione e il risanamento igienico delle abitazioni, in maniera massiccia. Quegli Amministratori convinsero i Fratelli Mazzella a istituire un collegamento Terracina – Ponza con traghetti, tuttora operante con altri armatori. Si documenti il Signor Pianeggiani Jr prima di sproloquiare a vanvera coinvoilgendo, loro malgrado, Leopardi e Manzoni, lasciamoli alla loro grandezza, non meritano di essere coinvolti in simili polemiche!