Racconti

Riempite il vostro contenitore dei ricordi

riceviamo in Redazione da Mario Feola tramite Rosanna Conte e pubblichiamo

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“Non abbiate timore di sentirne parlare. Lei è una nobile signora eterna e non vuol mettere paura… la sua origine appartiene al principio dei tempi. Nasce dalla costola di tutti gli esseri viventi… i filosofi greci l’hanno identificata come un principio fisico e divino che raccoglie in un’unità armonica gli elementi terra, acqua, aria e fuoco, costituenti il cosmo. Ma nel corso dei secoli è rimasta in assoluto quella meno messa in risalto. Eppure è sempre presente, qualcuno cerca di nasconderla, altri addirittura di sopprimerla.
Mi verrebbe da chiedermi… di quale grave reato essa si possa essere macchiata per ricevere oggi un simile trattamento?
Si pensi solo che l’enorme contenitore dei ricordi che fa vivere le anime che hanno raggiunto un posto migliore si sprigiona in noi nel silenzio della notte, si avverte nel vento, tra le foglie delle piante e degli alberi, nell’immensità del cielo e del mare… e in tutti i luoghi del cuore. Ma questo non basta…

Ieri, dopo aver partecipato all’ennesimo estremo saluto di una persona cara ho fatto visita al mio di contenitore, ci ho visto tante cose belle, tanto amore, e mi sono detto: “Chissà quanto può essere bello e pieno quello degli altri”.
Per consuetudine la similitudine con il vaso di coccio è richiamo alla “rottura”, per me invece, è simbolo di vita vissuta, di bellezza nel vederlo straripare e conoscere un mondo colorato che c’è stato e che vivrà per sempre.
Poi ad un tratto questo dolce sogno, lasciava spazio alla triste realtà di oggi per chi ancora – tanti di noi – tenta  solo di esistere, biologicamente intendo. Gli schematismi, la routine, quello che chiamano “il dovere” (ancora non so perché) che alterna sistematicamente il giorno e la notte…. e per l’ennesima volta il mio sangue si faceva amaro.
No! Non è così che voglio… Non è così che dovrebbe andare, ma così è.
– “Munn’ era… munn iè… e munn sarrà” – Detto ben consolidato che i nostri avi ci hanno insegnato bene e mi chiedevo se quella che tanti definiscono evoluzione –  tante volte – avesse premeditato qualche cambiamento inteso in questi termini.
La risposta? Macché, non ne vedo traccia.
Intendiamoci, questo altro non è che il mio “racconto”. Potrebbe essere in sintonia con le prerogative di questa nobile Redazione, oppure potrebbe non esserlo ed in ogni caso, mai dovrà essere interpretato come “vitae lectio”, perché oltre ad essere frainteso avrei paura di fornire uno scritto senza cuore e senza anima, pensiero che mi rattristerebbe non poco. Non è questo il mio obbiettivo.

Torniamo dunque alla nostra signora perché è ciò di cui volevo parlare, non è soltanto il fulcro del mio discorso; lei si è impadronita di questo mio contenitore e non andrà mai via, lo sapete chi è?
È l’Amicizia. Oh sì! Non ci crederete, ma si tratta proprio di lei! Tutto ’sto preambolo per parlare di lei? Ma assolutamente sì.
Mia povera Signora… che ti hanno fatto! Quante pene, quanti dolori e quante sofferenze, tu però resti sempre là, pronta a farti viva; ti fai riconoscere e mi sostieni nel corso della vita.
Ieri nel triste evento di cui ho parlato in precedenza pensavo: “Come sono immense le mamme, quanto sono importanti i genitori”
La grandezza di Maria Rosarialeggi qui e qui – e l’amicizia con la sua famiglia non poteva non ricordarmelo, poi mi sono consolato nel mio pensiero interiore, inevitabile e piacevole e sostenuto dai fatti:  “Ciò che è stato si “rinnova” nella mente e nel cuore dei propri figli!”…e questo mi tranquillizzava riconducendomi nuovamente al mio contenitore.
Vi siete chiesti mai cosa sarebbe il mondo senza amicizia, quella vera? Io sì.
Lo ammetto, ho scritto a me stesso e per il “terrore” che qualcuno un giorno mi potesse dire di non averlo fatto… Perché, parliamoci chiaro, per il piacere di poterlo dimostrare c’è bisogno che la poesia lasci il posto ai fatti, chi è bravo sarà capace di fare poesia direttamente in formato 3D senza mettere mano alla penna… Perché no? Magari sono convinto che  la poesia invece che essere immaginazione e ispirazione è narrazione di fatti realmente accaduti… ancora non lo so dire con pienezza.
Ognuno resta semplicemente se stesso, questo lo possiamo affermare e nell’aver il piacere di leggere le vostre storie, le curiosità della nostra amata isola, mi viene da pensare.
Oggi ci dilettiamo a parlare del passato per non perdere la memoria e trasferirla nel futuro ed io mi rendo conto che questa cosa la faccio tutti i giorni… e dunque?
La vita è uno “scadenziario” inesorabile… cosa ne resta e come sono invece i vostri contenitori? Noi abbiamo il nostro tempo, ma dobbiamo avere il coraggio di accogliere questa Signora?
Come si può raccontare senza che come sfondo ci sia una sana e intramontabile amicizia? Lei è “eterna”, ci ama, non ci tradisce perché è unica… le altre sono solo timide imitazioni.
Quando penserete di cadere lei sarà lì pronta a sorreggervi, non vi chiederà mai di metterla al posto di qualcuno o di qualcosa perché lei sarà semplicemente… un’altra cosa. Perchè questo è quello che succede se avrete fiducia in lei.
Saranno  molteplici gli eventi che potrete  narrare, basterà solo capire che non sia l’evento in sé il fattore più importante, quanto la possibilità che possiate concedervi di poterlo raccontare. Aprite il vostro contenitore e accogliete a braccia “aperte” questa nobile Signora eterna. La sola notizia sarebbe “musica” per le mie orecchie. E se lo dico io…

Dedicato ai miei e ai vostri amici di adesso, a quelli di sempre… e a quelli che verranno!

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