Senza categoria

Una riflessione sui collegamenti

 
di Pasquale Scarpati.
 
 

Seguo con interesse e con ” rabbia” quanto accade circa i collegamenti con la terraferma. Tra un ricordo ed un altro, voglio partecipare alla discussione con l’intento da una parte di appoggiare quanto si sta facendo in merito ma anche di essere propositivo, perché oggi, credo,  data la situazione economica, non serve quasi a nulla lamentarsi e agitarsi ( si cozza contro un muro di gomma) Cosa hanno ottenuto, infatti, gli operai o gli studenti che hanno protestato o che protestano? Quasi nulla. Indubbiamente è doveroso, civile e democratico protestare con forza ma è ancor meglio, se possibile,  “rimboccarsi le maniche” ( si prenda esempio dall’Emilia!).

 
 
IERI…..
 C’era una volta il ……Gennargentu che faceva un gran fumo. Cosi molti giovani ponzesi decisero di non far attraccare la nave. Però, all’ultimo momento, solo Girotto “u’pazz” ebbe il coraggio di buttare la gomena a mare e fu…. arrestato. Chi ricorda quell’evento?
 
 
 OGGI….
 
Finalmente sembra che “ una tantum” si è uniti e spero più a lungo possibile ed anche per altre situazioni e soluzioni ( è auspicabile?). Però, penso, in un momento un po’ “ particolare” della vita nazionale, non è possibile chiedere soltanto senza pensare a qualche altra soluzione. Oggi la penuria di denaro pubblico (le cause le sappiamo…)  agisce come un bisturi che incide in profondità. Per quanto riguarda i trasporti, ad esempio, sono stati tagliati molti collegamenti ferroviari tra Roma e Napoli per mancanza di fondi regionali ( soprattutto  sono stati tagliati i treni regionali), così moltissime persone, provenienti dalla Campania, che vanno a lavorare a Roma o nei dintorni, quotidianamente sono costrette ad alzarsi alle 4 del mattino e tornano a casa , a volte, dopo un viaggio estenuante,( ricordo i vecchi ” accelerati”, con vagone postale al seguito)  anche alle 11 di sera ( quando i treni sono in orario: molto di rado o per meglio dire: quasi mai).  Per quanto ci riguarda, è ovvio: non si può tornare agli anni   ’50 /60. A mio parere, però,non  basta protestare. Contrariamente a quanto si pensa, una comunità più è piccola, più può fare sentire con forza la propria voce se, però, si parla all’unisono su qualcosa di propositivo ( una volta si diceva: dove ci sono tanti galli a cantare non si fa mai giorno). Pertanto chiedo: cosa si è fatto per la ricettività di navi più moderne e veloci? Alcuni anni fa , per un breve periodo, vidi una nave di quelle “ veloci” attraccata nel porto di Formia. Seppi però che subito molti borbottarono perché dicevano che “ non reggeva il mare” e moltissimi furono oltremodo contenti quando si vide che la banchina di Ponza non era recettiva. Oso pensare che questa “gioia” era dovuta, forse, o alla salvaguardia di interessi di alcuni oppure forse si paventava qualcosa che non piace: il famigerato“ giro di Ventotene”,senza pensare, tra l’altro, che una nave veloce riuscirebbe, in poco tempo, a collegare le isole anche  più di una volta al giorno con qualsiasi “mare”. Pensate, ad esempio, che una nave  resa  “veloce” (  anche se di 30/40 mila tonnellate) collega Civitavecchia a Olbia in poco più di 5 ore!  Orbene in tutti questi anni perché non si è pensato a fare in modo che navi più moderne e veloci potessero agevolmente attraccare nel porto di Ponza?  Un’altra considerazione: si auspica l’avvento di un ” privato”. Mi chiedo: perché costui, date le condizioni, dovrebbe assicurare migliori, rapidi e più frequenti collegamenti? A mio parere se le condizioni di ricettività rimangono così come sono, anche lui, passato il primo momento di ” euforia” ( così come è avvenuto in tutte le “privatizzazioni”) si vedrà costretto a mettere sulla rotta o un aliscafo-barchetta che va e viene (quando il mare è buono) oppure una nave simile a quelle che già ci sono ( vecchie carrette!) e alla fine, come sempre, chiederà ulteriori sovvenzioni: a chi?. E’ bene far sentire la propria voce, però è meglio che venga accompagnata, come sempre e in ogni occasione, da proposte concrete. E’ difficile migliorare le condizioni del porto o pensare ad altre soluzioni? – cordialmente
 
Pasquale Scarpati
Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top