di Silveria Aroma
“Sei giorni che non arrivano i giornali a Ponza”, scrive il nostro amato Ricciolino (al secolo Antonio Vitiello), la sua edicola è una delle poche luci accese sull’isola dopo la calata del sipario a fine estate.
Signori miei, i riflettori si spengono sulla stagione estiva ma noi esistiamo, e non soltanto d’estate.
Incredibilmente su quest’isola qualcuno tenta di interrompere la morte sociale di una comunità; così accanto al lavoro della scuola calcio, si tiene un torneo (winter cup 2024) di calcetto; la scuola superiore porta avanti un progetto di Caffè letterario dedicato ad Ernesto Prudente e la speranza di avere una biblioteca prende forma; si portano in scena Opere teatrali e musica per le vie dell’isola, i più piccoli possono fare danza; il Comune organizza piccoli eventi anche nel periodo invernale… si prova, si fa, si vive!
Ma i trasporti marittimi funzionavano meglio quando ero ragazzina (e non vi faccio il conto degli anni). E ora ci vanno di mezzo pure i giornali e la storica edicola di Sant’Antonio.
Chi ha ragione da vendere facesse il prezzo, in questa vicenda non trovo che l’ennesimo sgarbo ad una comunità che tenta di resistere abitando l’isola 365 giorni l’anno.