di Sandro Russo e Tano Pirrone
.
La curiosità e l’apertura, l’inesausta volontà di conoscere problematiche e punti di vista diversi dai nostri è quello che ha spinto Tano ad aderire a questa Associazione e me ad accettare un incontro informale con il suo presidente, nella persona di Angelo Di Capua.
Per certi aspetti è come intraprendere un viaggio, tra incerti e incognite, ma con alcune acquisizioni di base.
Sapevamo già qualcosa di questa Associazione, scoperta per “passaparola”. Ne ha parlato sul sito per la prima volta Patrizia Maccotta, riferendo di una riunione cui aveva preso parte, nello scorso mese di luglio: che così l’aveva presentata:
“Pace in Medio Oriente” è un’associazione recente che combatte ogni forma di razzismo e di antisemitismo (un razzismo che ha una sua specificità), che vuole educare le giovani generazioni al rispetto dei valori umani e che cerca di contribuire con visibilità ( letture, incontri, partecipazione a manifestazioni ) ad un dialogo di pace in Medio Oriente: leggi qui.
E non è una simpatia dettata dagli umori del momento, in quanto di questa Associazione sappiamo che:
– si informa agli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità della “sinistra” italiana ed europea
– sostiene il rifiuto della guerra, del terrorismo e di ogni discriminazione come mezzi per dirimere le questioni e le controversie politiche, sociali ed economiche tra Popoli e Stati.
– si oppone all’odio antisemita e ogni forma di razzismo e xenofobia; al contempo è interessata ad approfondire i temi della Shoah, dell’antisemitismo e dell’antisionismo su cui urge una continua riflessione
– è laica e la diversità religiosa è considerata una ricchezza; tanto che è aperta ad ebrei e non ebrei (a momento questi ultimi sono la maggioranza
– opera cercando di favorire il dialogo tra le parti, creando occasioni che consentano progressi nel processo di pace tra israeliani e palestinesi nell’ambito della soluzione diplomatica per “due popoli e due stati”, liberi e autonomi.
All’inizio dell’incontro con Angelo Di Capua, come è ovvio quando non ci si conosce, ciascuno ha cercato di conoscere l’ambito dell’interlocutore. Basta poco ed è un processo del tutto naturale. Poche battute e non troppe parole per un approccio da cui partire per approfondire ulteriormente. Ebbene Angelo che già sapeva da Tano e ha avuto ribadito da me l’appartenenza e le finalità del sito Ponzaracconta e il motivo del mio interesse, mi ha citato questa frase chiave che poi ha spiegato meglio.
È un proverbio arabo: “Chi vive in un’isola deve farsi amico il mare”
L’ha mutuato da uno psicanalista, David Meghnagi, e descrive bene la situazione di Israele come una piccola isola accerchiata da un oceano arabo e islamico che per decenni l’ha respinta e non l’ha mai realmente accettata.
“Nonostante l’odio e il rifiuto di cui è stata fatto oggetto, Israele è riuscita a svilupparsi e a crescere ed è questo che non viene perdonato. Ma non è ancora riuscito a vincere la sfida più difficile. Farsi amico il mare da cui è circondato, è per Israele un’esigenza politica e morale. Aprirsi un varco nel cuore dei vicini, risanare le ferite sanguinanti, restituire significato alla sofferenza, immaginare e costruire uno spazio per un futuro diverso è per Israele una necessità, non solo politica: per restare fedeli alla propria vocazione, pur nella consapevolezza di non possedere tutti gli strumenti per giungere a una composizione politica del conflitto con i vicini.
Per la saggezza ebraica, grande è chi riesce a trasformare il nemico in un amico”.
Tra l’altro – e non è un aspetto di poco conto – Israele rappresenta anche “un’isola” in cui vigono valori che possiamo definire “occidentali”, è retta da un ordinamento democratico (attualmente sotto processo, ma fondamentalmente sano) ed ha un esercito veramente popolare (ben diverso dai corpi mercenari assoldati da vari stati per compiere le azioni più sporche).
Epilogo
Dove la grande politica non arriva possono arrivare piccoli gesti dei cittadini: è questa la filosofia di fondo che anima il progetto di Angelo Di Capua, presidente dell’Associazione Culturale ‘Pace in Medio Oriente’. Un’associazione che da qualche anno esercita un’intensa attività culturale fatta anche da incontri con politici, diplomatici e studiosi.
DaYouTube
.
https://youtu.be/ZzZs73041kA?si=iSiT7Hmqr_vd8KUw
.
L’indirizzo mail dell’Associazione è: [email protected]
Tano Pirrone
4 Febbraio 2024 at 20:43
In una sala stracolma – più di cento persone in sala ed almeno altrettante online -, si è tenuto ieri, 3 febbraio, a Roma, al Circolo PD di via Catanzaro, l’incontro della sezione romana (e non solo) di Sinistra per Israele con la presenza di Angelica Calò e Yehuda Livne, della sinistra israeliana.
Nel corso dell’incontro, La Sinistra israeliana e il trauma del 7 ottobre, Angelica e Yehudà sono stati testimoni delle conseguenze, non solo sulla sinistra, ma su tutti i civili, di tutte le nazionalità e religioni, dell’assalto del 7 ottobre scorso e della guerra tra Israele e Hamas: le loro testimonianze hanno infatti costituito il racconto vivo e pulsante degli orrori del 7 ottobre, degli atti terrificanti compiuti contro le donne, della paura e del dolore per gli ostaggi, della situazione di pericolo costante nel nord sottoposto ai bombardamenti di Hezbollah, della trepidazione delle madri per i figli al fronte a Gaza.
Particolarmente toccante è stata la storia dell’amica pacifista, trucidata a casa sua dai terroristi: accanto al suo corpo è stata ritrovata la lista degli appuntamenti di supporto che la stessa offriva a donne e famiglie palestinesi di Gaza.
Ma alla narrazione del dolore, si è inestricabilmente unito il desiderio di continuare a vivere, di continuare a sperare e a lottare per la giustizia e per la pace e, soprattutto, di poter continuare a far incontrare bambini e adolescenti israeliani e palestinesi a teatro, il progetto fondamentale di Angelica e Yehudà per la costruzione della pace fra Israele e la Palestina, contro i nemici, interni e esterni, per sostenere un grande cambiamento, che in tanti ritengono possibile.
Durante l’incontro, Emanuele Fiano (ex deputato PD), in collegamento da Milano, ha sottolineato con forza l’importanza – oggi più che mai – di Sinistra per Israele e l’azione del PD a sostegno del movimento a favore di una pace giusta e definitiva.
–
Un incontro così ricco e prezioso non poteva non suscitare le domande: gli interventi dei presenti, in forma sempre civile e appassionata, hanno portato un ulteriore contributo di esperienze e di idee al dibattito e ai progetti di Sinistra per Israele, e sono sfociati in decine di nuove adesioni all’associazione, tra cui si contano quelle di numerosi militanti e dirigenti del Pd romano.
In tutti la speranza di una indispensabile svolta nel governo israeliano e l’estromissione dell’attuale premier.
Il Coordinamento di Roma di Sinistra per Israele ha comunicato di essere molto soddisfatto del risultato e delle numerose adesioni al progetto, ed ha auspicato un nuovo incontro e iniziative atte a promuovere cambiamenti sostanziali nella guida politica di Israele e iniziative atte a modificare nel breve termine il conflitto in atto.