segnalato dalla Redazione da la Repubblica on line
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Non sappiamo ancora molto della Comunità energetiche, ma siamo interessati. L’articolo che proponiamo, per buttare un’altra pietra nello stagno, si aggiunge agli altri che già abbiamo pubblicato sul tema:
ENERGIA
Ecco le Comunità energetiche. Incentivi per 20 anni e contributo ai costi dei pannelli nei piccoli Comuni: le regole
di Antonella Donati da la Repubblica on line del 29 gennaio 2024
In vigore il decreto CER. Apertura ai gruppi di autoconsumo nei condomini e nelle villette
In vigore il decreto CER che incentiva la costituzione delle Comunità energetiche. Riconosciuti incentivi per 20 anni a chi si associa e il rimborso del 40% della spesa per i pannelli nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Possibile anche realizzare gruppi di autoconsumo a livello condominiale o nelle villette bifamiliari. Gli incentivi, infatti, potranno riguardare tutte le configurazioni comprese quelle formate da solo due utenti connessi allo stesso impianto. Ecco i dettagli su come funzionano e quali vantaggi prevedono le CER.
Costituire e associarsi ad una CER
Una CER è una Comunità energetica che nasce per condividere l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti localizzati all’interno di uno medesimo perimetro geografico che fa capo ad una delle cabine primarie di immissione dell’elettricità nella rete.La CER deve essere costituita legalmente, sotto forma di associazione, ente del terzo settore, cooperativa, cooperativa benefit, consorzio, organizzazione senza scopo di lucro etc. Ogni CER è caratterizzata da un atto costitutivo e uno statuto, e ci si può associare anche dopo la sua costituzione.
Non solo produttori ma anche semplici consumatori di energia
È possibile partecipare alla CER sia in qualità di produttore di energia rinnovabile, in quanto proprietari di un un impianto fotovoltaico o di altra tipologia, per immettere in rete l’energia prodotta in più, sia come semplice consumatore che non possiede alcun impianto ma che ha un’utenza elettrica, i cui consumi possono essere coperti dall’energia elettrica rinnovabile prodotta dagli altri membri della comunità. Rientrano in questa casistica anche i clienti cosiddetti “vulnerabili” e le famiglie a basso reddito. L’unico vincolo è quello di far parte di un’area geografica i cui punti di connessione alla rete elettrica nazionale (POD) fanno capo alla stessa cabina elettrica primaria. Per associarsi alla CER come consumatori non occorre cambiare gestore di energia. Può associarsi anche chi possiede oltre all’impianto un sistema di accumulo.
I vantaggi economici
Per ciascuna CER è previsto il riconoscimento di una tariffa incentivante sull’energia prodotta, vale a dire il pagamento di una cifra compresa tra 60 €/MWh e 120€/MWh, in funzione della taglia dell’impianto e del valore di mercato dell’energia. La tariffa è riconosciuta per 20 anni. In aggiunta è riconosciuto un corrispettivo di valorizzazione per l’energia autoconsumata, pari a circa 8 €/MWh. Infine tutta l’energia elettrica prodotta in più rispetto ai consumi può essere venduta a condizioni di mercato tramite il meccanismo del “ritiro dedicato”. Le somme incassate dalla CER vengono poi redistribuire tra gli associati.
Rimborso del 40% dei costi per i nuovi impianti nei piccoli comuni
Il decreto prevede anche un contributo a fondo perduto del 40% della spesa per la realizzazione di impianti da parte di Comunità energetiche e gruppi di autoconsumo nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Gli impianti devono entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026. In ogni caso per chi realizza un impianto c’è la possibilità di godere della detrazione del 50% in dieci anni, che non è però cumulabile con l’eventuale contributo comunale.
Piccoli gruppi e condomini
Oltre alle CER a poter richiedere gli incentivi sono anche i gruppi di autoconsumo. Per creare un gruppo basta essere in due, e produrre energia da fonti rinnovabili utilizzando uno stesso impianto. Possibile quindi costituire un gruppo di autoconsumo anche semplicemente installando un impianto sul tetto di una villetta bifamiliare con due diversi proprietari. L’impianto può essere realizzato sul tetto dell’edificio ma anche sulle pertinenze e negli altri spazi comuni, oppure può essere di proprietà di un soggetto terzo. È sufficiente designare il referente unitario che dovrà materialmente occuparsi della pratica con il GSE a nome del gruppo. Si può costituire un gruppo di consumo anche a livello condominiale, senza la necessità che tutti i condomini aderiscano.
A breve modelli e regole per presentare la domanda
Gli incentivi verranno riconosciuti esclusivamente agli impianti avviati o potenziati successivamente alla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale. Entro i successivi trenta giorni saranno approvate le regole operative e il GSE, entro i successivi 45 giorni metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste dei contributi. A breve sul sito GSE anche un simulatore per la valutazione delle iniziative, mentre è già disponibile la mappa interattiva delle cabine primarie.
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Integrazione a cura della Redazione
Decreto CER (Comunità Energetiche Rinnovabili)
https://www.certifico.com/impianti/legislazione-impianti/288-energie-rinnovabili/20929-decreto-cer-comunita-energetiche-rinnovabili