riceviamo in redazione da Marina Leone, autrice dello spettacolo – già annunciato qui – e pubblichiamo
Cuntu e cantu…
Cantu e cuntu…
Sabato 13 gennaio, al teatro Planet a Roma, piccolo spazio raccolto di una sessantina di posti, tutti occupati.
Sono spinto a vedere lo spettacolo – leggi anche qui per la presentazione – dal richiamo di mie amiche che partecipano allo spettacolo, Roberta e Annamaria – loro hanno continuato a fare musica, io ho smesso; ne parlo soltanto.
L’altro richiamo è stato il tema: di Briganti abbiamo scritto tanto sul sito – di brigantesse non tanto: è vero!
Il Museo del Brigantaggio di Itri curato da Vincenzo Padiglione, professore di Antropologia Culturale a La Sapienza – peraltro suonatore d’organetto della prima ora… strani gli incroci a volte! – lo consigliamo sempre a tutti.
Lo spettacolo ci è molto piaciuto.
Con Roberta abbiano un canale aperto di comunicazione e la coinvolgo per saperne di più…
Sandro Russo
Brigantesse
di Marina Leone
Come nasce l’idea di uno spettacolo? Difficile dirlo. Per quanto mi riguarda metodo non c’è e il momento particolare di avvio lo dimentico quasi sempre.
Leggo e scrivo, parlo e ascolto poi un giorno capita che mi blocco e mi viene voglia di lasciar perdere tutto. Poi ricomincio e la tastiera del computer diventa inseparabile.
Per scrivere questo racconto sulle Brigantesse c’è voluto tempo e passione. Ho trovato molta storiografia sul brigantaggio maschile, ma documentazione su quello che hanno scelto di fare centinaia di donne, in quegli anni di fine ottocento nel meridione d’Italia, ce n’è poca.
E proprio questo mi ha spinto a ragionarci più attentamente. Ho trovato immediatamente la conferma di quanto siano veri e penosamente attuali i ricorsi storici.
Suffragette, Donne della Resistenza, Femminismo… epoche diverse, ma stesso attivismo di chi ha cercato di avere un ruolo sociale. E contemporaneamente dimenticanza, sfruttamento e purtroppo femminicidio.
Lo spettacolo ha successo quando ogni spettatore si riconosce, si abbandona o si commuove ascoltando e questo è quello che è capitato in queste due prime serate romane. Abbiamo visto tra il pubblico occhi lucidi e al termine abbiamo ascoltato commenti colti e appassionati.
La musica dell’Ensemble Sonate, presente con voci e strumenti di grandissimo pregio, rappresenta un dono, per me che ho ideato il progetto.
La collaborazione con Claudia Mineide, amica e qui voce narrante, un arricchimento continuo.
Doriana Chierici Casadidio, doppiatrice professionista e interprete della brigantessa Michelina de Cesare e Remo Mendolicchio, torinese, che ha prestato voce a un soldato sabaudo, hanno fatto rivivere intensi momenti di umanità.
Il Teatro offre momenti magici anche a chi canta, suona e racconta.
Mi piace ringraziare la ricchezza del catalogo della Libreria Neapolis di Anna Maria Cirillo, a Napoli, che è stato un pozzo preziosissimo dal quale ho attinto molte pubblicazioni ricche d’informazioni e illustrazioni. Quest’ultima, insieme alla Libreria del Mare di Giulia D’Angelo a Roma, hanno sponsorizzato lo spettacolo Brigantesse che dopo le recenti date al Teatro Planet, replicherà prossimamente in altri spazi della Capitale.
Marina Leone – 14 gennaio 2024
“Le nostre musiche – Ensemble “Sonate” – nello spettacolo: brani tradizionali da noi rivisitati e arrangiati, ispirati alla “fatica” delle donne o ai sentimenti amorosi.
Voci, percussioni, fischi intrisi di note, suoni di organetto”.
di Roberta Bartoletti
Nota della Redazione: