segnalato dalla Redazione
Dal quotidiano on-line temporfeale.info del 12 gennaio 2024: Formia. Traghetto per Ponza non parte: sfiorata la rissa a bordo della nave Quirino (video)
Si è sfiorata la rissa nel pomeriggio di giovedì a bordo del Quirino, uno dei (vecchi) traghetti della Lazio in servizio tra il porto di Molo Azzurra a Formia e le isole di Ponza e Ventotene. I pochi passeggeri a bordo, una cinquantina, diretti a Ponza hanno contestato ad alta voce la decisione (insindacabile) del comandante della motonave di restare in porto. Si tratta di una decisione assunta per le imminenti e negative condizioni meteo marine? Neanche per sogno.
Il comandante del Quirino ha assunto una decisione davvero coraggiosa: il traghetto aveva in quel momento la disponibilità di un solo timone e dunque ha problemi di manovra nei porti delle due isole pontine. La polemica non è tardata a scoppiare sui social dai quali si è appreso come …”giovedì la stessa nave era diretta verso Ventotene e lo stesso comandante sul giornale di bordo aveva effettuato la stessa nota”.
Il delegato del comune di Ventotene Umberto Langella si è attivato chiedendo alla Laziomar “di cambiare nave per non lasciare a terra i due residenti ventotenesi”. Il Comune di Ponza è rimasto in silenzio e “i suoi residenti restano a terra!!! Domenica è successa la stessa cosa e i ponzesi sono rimasti a terra!!! Oggi il comandante è stato gentile nello spiegare che lui si limita a comunicare che questa nave non può effettuare la manovra in porto avendo un solo timone, e che chi deve chiedere di effettuare il servizio con l’altra nave non è lui ma il Sindaco di Ponza”.
Nel dibattito è intervenuto l’ex consigliere regionale di Forza Italia, il formiano Pino Simeone, secondo il quale “il pesce puzza sempre dalla testa… Il Comune di Ponza deve sentire il dovere di rappresentare questo disagio a chi di dovere… gli isolani hanno il diritto alla mobilità’”.
Molti isolani sono stanchi di viaggiare su questi “rottami pericolosi” ma la situazione è un’altra. La Regione Lazio ha prorogato di un anno, sino al 31 dicembre, il servizio alla Laziomar dopo che è andata deserta nei mesi scorsi la nuova gara d’appalto decennale. Del problema, antico, riguardante i collegamenti con Ponza e Ventotene da e per i porti di Formia e Ventotene se ne fece carico il consigliere regionale Cosimino Mitrano per tentare di migliorare il nuovo capitolato di gara.
C’erano tanti operatori ed imprenditori turistici ma non coloro che dovevano esserci, i sindaci di Ponza e Ventotene, Franco Ambrosino e Carmine Caputo. Purtroppo, pur modificando l’ordine degli addendi, la somma non può mai cambiare. Purtroppo
silverio lamonica1
14 Gennaio 2024 at 19:48
Una nave di linea che circola con un solo timone e perciò non può effettuare le manovre di attracco! Ma qui, se non ci fosse di mezzo “la sicurezza e la salvaguardia dell’uomo in mare” sancito dal Codice della Navigazione, direi che abbiamo sfiorato il ridicolo. Che aspetta la così detta società di navigazione privata a rimettere il timone mancante alla nave? Che i flutti marini spazzino via il timone rimasto e così la “benemerita” Società di Navigazione PRIVATA risparmia con l’offerta di 2 al posto di uno?
Fatto sta che da oltre dieci anni, da quando questo cartello di armatori privati ha avuto in regalo un naviglio di prim’ordine, effettua una manutenzione scarsa, per non dire assente (la perdita del timone non ancora sostituito, è una delle conferme) e si ostina a non ammodernare il naviglio, vivacchiando alla meno peggio in nome del dio profitto.
Si sta puntualmente verificando ciò che scrissi una decina di anni fa, nell’ultima parte nell’ultima parte della recensione al libro di mio cugino Nicola Lamonica
https://www.ponzaracconta.it/2018/01/17/diritti-inquinati-di-nicola-lamonica/
Intanto uno degli armatori del cartello, cittadino svizzero, intende comprare il quotidiano genovese IL Secolo XIX
http//www.affaritaliani.it/economia/aponte-pronto-a-comprarsi-il-secolo-xix-dagli-elkann-895017.html
La manutenzione del naviglio loro affidato dallo Stato, può attendere
Biagio Vitiello
16 Gennaio 2024 at 23:29
Addo’ iamme a ferni’ nuie ’i Ponza?
Ho aspettato invano che qualcuno rispondesse al prof. Silverio Lamonica sul tema dei collegamenti marittimi e la nuova gara regionale, in primis esponenti politici di sinistra e di destra (entrambe di Ponza non si sono mai interessate, tranne nel periodo di governo dell’ing. Panizzi Gabriele, quando era alla Regione Lazio).
È vero anche che questa tematica non interessa minimamente ai giornalisti, e neanche ai grandi imprenditori che vengono nell’isola con l’elicottero: il loro problema è solo di fare una bella vacanza in compagnia di ospiti illustri .
Purtroppo questo è uno dei tanti motivi per cui molti a Ponza, così come in continente, non votano e non andranno a votare.
Mi domando: come pensiamo di risolvere o almeno migliorare lo stato dei collegamenti, se le Società di Navigazione sono i finanziatori della politica? Come possiamo ottenere finalmente un servizio migliore se le Società si organizzano tra loro facendo cartello, avendo interessi comuni, o almento convergenti?
Abbiamo al governo regionale, questa volta, tre consiglieri della nostra provincia: due di Forza Italia (Tripodi e Mitrano) e uno Fratelli d’Italia (Tiero), di cui uno (Mitrano, ex sindaco di Gaeta) è anche presidente della Commissione Trasporti. Qualcuno mi sa dire se si sono interessati alla risoluzione di questa problematica, che dura da una vita?
Mi sembra che la risposta sia una “veritè de la Palice”: non ci sono soldi per Ponza, quindi è il caso di applicare la vecchia equazione matematica per le amministrazioni che si succedono: cambiando l’ordine degli addendi il prodotto non cambia.
E poi ci si domanda perché la gente a Ponza non va a votare?
vincenzo
17 Gennaio 2024 at 10:44
Biagio, complimenti per la tua sintesi.
Caro Biagio, il partito dei non votanti è il primo partito in Italia. Fra qualche giorno però, sentiremo dire da qualcuno che è un dovere civico andare a votare.
Tu Biagio hai ricordato Gabriele Panizzi, ma Gabriele faceva politica nella prima Repubblica, quando c’era ancora un Partito Comunista all’opposizione e c’era un Presidente come Pertini che osava dire: “io ho dato l’amnistia agli anarchici perché avevano ragione loro. I politici s’innamorano del potere e spesso sbagliano”. Ma almeno quei politici avevano dei punti di riferimento: una Costituzione, un Parlamento, una banca di Stato.
Certo anche quei politici l’hanno fatta grossa, troppo innamorati del loro potere ma a quei tempi e parlo fino al 1992 l’Italia era la quinta potenza mondiale e i tedeschi e francesi tremavano dell’Italia perché era capace di concorrere con le sue imprese, perché riusciva a fare una politica economica e anche una politica estera.
Gabriele Panizzi veniva a chiudere la sua campagna elettorale a Ponza e una volta disse: “Se oggi stavo in un quartiere di Roma avrei avuto molte più persone ad ascoltarmi, ma sono qui perché io a Ponza ci tengo”.
Beniamino Verde Sindaco storico di Ventotene poteva sbattere il “pugno sulla tavola”; oggi i nostri politici non ottengono “quasi niente” e stanno a ringraziare mille volte per quel “quasi” che hanno ottenuto.
Io un giorno da semplice segretario del PSI di Ponza dissi al Presidente PSI della Provincia: “Ma come facciamo a chiedere i voti ai ponzesi se non siamo in grado di asfaltare una strada provinciale”.
Ovviamente si offese, ma la strada la fece asfaltare.
Altri tempi!
Quando c’era Gabriele Panizzi in Regione, c’era la Caremar di Stato a servire le isole e la Regione dava i suoi finanziamenti per favorire corse e linee alternative. Così vennero sostenute la Linea Assenso e quella dei Mazzella.
Ma poi è successo che “il Privato è diventato “bello e buono”… ricordate quel Sindaco che fece ferro e fuoco contro la Laziomar pubblica? E’arrivato il Privato! Ma abbiamo visto sulla nostra pelle che non è “Buono e Bello” ma è “Brutto e Cattivo”
Perché, a chi deve rispondere il Privato in primo luogo? Ai suoi azionisti!
In nome del libero mercato e della concorrenza che per alcuni significa miglioramento del servizio, dell’efficacia e della efficienza i Privati, quelli veri, quelli che hanno denari e potere, si sono divisi le aree di influenza. Chi sta sulle isole pontine e napoletane e chi rimane nelle isole toscane ecc. E i bandi se non si fanno come loro chiedono, vanno deserti.
Il Cittadino che a Formia non voleva scendere dalla nave era solo. Il Presidente della Pro loco che da anni protesta contro il disservizio Laziomar privata è solo. Il cittadino che riprende la merce abbandonata sulla nave viene isolato come oppositore. Se qualcuno incazzato singolarmente protesta viene bollato come denigratore dell’isola. Cioè non è il disservizio a mettere in crisi l’immagine dell’isola ma chi denuncia il disservizio. Capite in che mare stiamo navigando?
Con queste azioni singole non avremo alcuna possibilità di sopravvivere in questa isola.
Cosa possono fare i cittadini residenti? Poco! Cosa può fare un Sindaco? Poco!
Ma vediamo che cos’è quel poco.
Certo non si può restare individui. Un’isola come Ponza deve reinterpretare la sua identità di isola che ha degli abitanti (pochi residenti invernali) ma che ha anche una sua funzione turistica nell’ambito Regionale e Nazionale e quindi una sua funzione in questa martoriata società italiana.
Il Sindaco certo non può fare da mediatore tra gli interessi privati delle Laziomar e gli interessi degli isolani. Deve stare dalla parte dei ponzesi. Tutti i Ponzesi devono sostenere l’azione del Sindaco che mira a ottenere il massimo ed è pronto a denunciare i disservizi della società privata.
Ma quali sono gli interessi dei ponzesi in fatto di trasporti marittimi?
Questo va definito! Bisogna a mio avviso costituire un Comitato Permanente fatto di rappresentanti dei cittadini, commercianti, della maggioranza e dell’opposizione consiliare per controllare l’evolversi del servizio trasporti marittimi.
Questo comitato deve conoscere il contratto di servizio, raccogliere le istanze, le segnalazioni e le proteste dei cittadini. Organizzare di volta in volta il da farsi per far fronte alle emergenze nel trasporto marittimo.
Tutti i problemi di Ponza non possono che essere affrontati che in questo modo.
La delega in bianco alla politica non è più possibile anche perché la politica ha le mani legate.