riceviamo da Emilio Iodice e pubblichiamo insieme alle sue parole di indirizzo
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In allegato ci sono due articoli, ciascuno sia in italiano che in inglese, che spero possano essere pubblicati per aiutarci a pensare ai miracoli e a immaginare un mondo migliore.
Dio vi benedica, te Sandro e la Redazione tutta,
Emilio
La tovaglia: una vera storia di Natale
di Emilio Iodice (*)
Le cose succedono per una ragione
Era il 1973. Il pastore Robert Reid e sua moglie erano appena assegnati alla loro prima chiesa nella periferia di Brooklyn, New York. Erano arrivati all’inizio di ottobre, entusiasti delle loro opportunità.
Quando videro la loro chiesa, si resero conto che era fatiscente e necessitava di molti lavori. Si posero l’obiettivo di fare tutto in tempo per celebrare il loro primo servizio la vigilia di Natale.
Lavorarono duro, riparando i banchi, intonacando i muri, dipingendo, ecc., e il 18 dicembre erano in anticipo rispetto al programma e avevano quasi finito.
Il 19 dicembre una terribile tempesta, un forte acquazzone, si abbatté sulla zona e durò due giorni.
Il 21 il parroco si recò in chiesa. Il suo cuore ebbe un sussulto quando vide che il tetto aveva subito danni e aveva delle perdite che avevano causato la caduta di una vasta area di intonaco di circa 20 piedi per 8 piedi (6 m x 2,5 m. circa; 1 piede = 30,48 cm – ndr) dalla parete anteriore del santuario proprio dietro il pulpito, a partire dall’altezza della testa.
Il pastore ripulì il pavimento e, non sapendo cos’altro fare se non rimandare la funzione della vigilia di Natale, si diresse verso casa. Lungo la strada notò che un’attività locale stava organizzando una svendita tipo mercatino delle pulci per beneficenza, così si fermò. Uno degli articoli in vendita era una bellissima tovaglia fatta a mano, color avorio, all’uncinetto, un lavoro squisito, dai colori raffinati e una croce ricamata sulla sinistra, proprio al centro di essa. Era della misura giusta per coprire il buco nella parete anteriore.
Lo comprò e tornò in chiesa.
A questo punto aveva cominciato a nevicare.
Una donna anziana che correva dalla direzione opposta stava cercando di prendere l’autobus. Non aveva fatto in tempo. Il pastore la invitò ad aspettare nella chiesa, al caldo l’autobus successivo, 45 minuti dopo.
Si sedette su un banco e non prestò attenzione al pastore mentre lui prendeva una scala, delle grucce, ecc., per appendere la tovaglia come un arazzo sul muro. Il pastore difficilmente riusciva a credere quanto fosse bello e come coprisse l’intera area problematica.
Il pastore notò che la donna che camminava lungo la navata centrale, come in trance; il suo viso era bianco come un lenzuolo.
– Pastore – gli chiese – dove hai preso quella tovaglia?
Il pastore le spiegò.
La donna gli chiese quindi di controllare nell’angolo in basso a destra per vedere se lì erano cucite le iniziali “EBG”.
C’erano.
Queste erano le iniziali della donna, e lei aveva realizzato questa tovaglia trentacinque anni prima, in Austria.
La donna stentava a crederci mentre il pastore raccontava come aveva appena comprato la tovaglia.
La donna spiegò che prima della guerra lei e suo marito erano persone benestanti in Austria.
Quando arrivarono i nazisti, fu costretta ad andarsene. Suo marito l’avrebbe seguita la settimana successiva; ma fu catturato, mandato in prigione e lei non lo rivide mai più, come pure la sua casa.
A questo punto il pastore voleva ridarle la tovaglia; ma lei rifiutò e disse al pastore che poteva tenerla per la chiesa.
Lui dovette insistere per accompagnarla a casa. Era il minimo che potesse fare. Viveva dall’altra parte di Staten Island ed era a Brooklyn solo di giorno per fare le pulizie di casa.
***
Che servizio meraviglioso ebbero, quella vigilia di Natale. La chiesa era quasi piena. La musica e l’atmosfera erano fantastici. Al termine della funzione, il pastore e sua moglie salutarono tutti sulla porta e molti hanno dissero che sarebbero tornati.
Un uomo anziano, che il pastore riconobbe come uno del quartiere, continuò a restare seduto in uno dei banchi e a fissarlo, e il pastore si chiese perché non se ne andasse.
L’uomo gli chiese dove avesse preso la tovaglia sulla parete anteriore perché era identica a quella che sua moglie aveva realizzato anni prima, quando vivevano in Austria prima della guerra… come potevano esserci due tovaglie così simili?
Raccontò al pastore di come erano arrivati i nazisti, come lui costrinse sua moglie a fuggire prima, per la sua sicurezza, mentre lui avrebbe dovuto seguirla; ma fu arrestato e messo in prigione. Non aveva mai più rivisto sua moglie né la sua casa nei trentacinque anni successivi.
Il pastore gli chiese se gli permetteva di portarlo a fare un piccolo giro. Andarono a Staten Island, alla stessa casa dove il pastore aveva accompagnato la donna tre giorni prima.
Aiutò l’uomo a salire le tre rampe di scale fino all’appartamento della donna, bussò alla porta e vide la più grande riunione di Natale che potesse mai immaginare.
Dio ci benedica tutti. Buon Natale.
Emilio Iodice
(*) Rielaborato da un articolo del 1954 su Reader’s Digest
The tablecloth: a true Christmas story
by Emilio Iodice
Things happen for a reason
It was 1973. Pastor Robert Reid and his wife were newly assigned to their first church in suburban Brooklyn, New York. They arrived in early October, excited about their opportunities.
When they saw their church, it was very run down and needed much work. They set a goal to have everything done in time to have their first service on Christmas Eve.
They worked hard, repairing pews, plastering walls, painting, etc., and on December 18 were ahead of schedule and just about finished.
On December 19 a terrible tempest – a driving rainstorm – hit the area and lasted for two days.
On the 21st, the pastor went over to the church. His heart sank when he saw that the roof had leaked, causing a large area of plaster about 20 feet by 8 feet to fall off the front wall of the sanctuary just behind the pulpit, beginning about head high.
The pastor cleaned up the mess on the floor, and not knowing what else to do but postpone the Christmas Eve service, headed home. On the way he noticed that a local business was having a flea market type sale for charity, so he stopped in. One of the items was a beautiful, handmade, ivory colored, crocheted tablecloth with exquisite work, fine colors and a Cross embroidered right in the center. It was just the right size to cover the hole in the front wall. He bought it and headed back to the church.
By this time, it had started to snow. An older woman running from the opposite direction was trying to catch the bus. She missed it. The pastor invited her to wait in the warm church for the next bus 45 minutes later.
She sat in a pew and paid no attention to the pastor while he got a ladder, hangers, etc., to put up the tablecloth as a wall tapestry. The pastor could hardly believe how beautiful it looked and it covered up the entire problem area.
Then he noticed the woman walking down the center aisle. Her face was like a sheet. “Pastor,” she asked, “where did you get that tablecloth?”
The pastor explained. The woman asked him to check the lower right corner to see if the initials ‘EBG’ were crocheted into it there. They were. These were the initials of the woman, and she had made this tablecloth 35 years before, in Austria.
The woman could hardly believe it as the pastor told how he had just gotten “The Tablecloth”. The woman explained that before the war she and her husband were well-to-do people in Austria.
When the Nazis came, she was forced to leave. Her husband was going to follow her the next week. He was captured, sent to prison and she never saw her husband or her home again.
The pastor wanted to give her the tablecloth; but she made the pastor keep it for the church. The pastor insisted on driving her home. That was the least he could do. She lived on the other side of Staten Island and was only in Brooklyn for the day for a housecleaning job.
What a wonderful service they had on Christmas Eve. The church was almost full. The music and the spirit were great. At the end of the service, the pastor and his wife greeted everyone at the door and many said that they would return.
One older man, whom the pastor recognized from the neighborhood, continued to sit in one of the pews and stare, and the pastor wondered why he wasn’t leaving.
The man asked him where he got the tablecloth on the front wall because it was identical to one that his wife had made years ago when they lived in Austria before the war and how could there be two tablecloths so much alike?
He told the pastor how the Nazis came, how he forced his wife to flee for her safety and he was supposed to follow her, but he was arrested and put in a prison. He never saw his wife or his home again in all the 35 years between.
The pastor asked him if he would allow him to take him for a little ride. They drove to Staten Island and to the same house where the pastor had taken the woman three days earlier.
He helped the man climb the three flights of stairs to the woman’s apartment, knocked on the door and he saw the greatest Christmas reunion he could ever imagine.
God bless us all.
* Inspired by a story published in Readers Digest in 1954
Serena Sorriso
23 Dicembre 2023 at 10:53
Bellissima storia, un’emozione leggerla!