Ambiente e Natura

Green & Blue, racconti di acque (3). Alluvione

proposto dalla Redazione dal Supplemento di Repubblica Green & Blue

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Ancora scorrendo i brani  presentati del Supplemento Green & Blue di Repubblica pubblicato qualche giorno fa (leggi qui), riprendiamo un altro dei racconti a tema acquoreo, di Piergiorgio Paterlini.

Alluvione
di Piergiorgio Paterlini

Di colpo si ricordò che sua madre gli aveva raccontato come l’alluvione fosse arrivata fino a un paio di chilometri da casa, ben dieci dal fiume, e che avevano ospitato in cantina una famiglia di sfollati. Era stato così tanto tempo fa! Lui, che adesso era anziano, all’epoca non era neanche nato e sua madre era poco più di una ragazzina. Lei non sapeva dire con precisione l’anno, ma doveva trattarsi senz’altro del 1951 perché quell’alluvione, anche se non aveva rappresentato il record del livello idrometrico delle piene, era stata sicuramente la più spaventosa e devastante.
Quasi senza accorgersene si immerse nel ricordo di ciò che non aveva mai visto. Immaginò la cantina, e come fosse composta quella famiglia, la paura che dovevano aver provato tutti, la preoccupazione per il futuro, per quel poco e quel tanto che avevano irrimediabilmente perduto.
Vide nitidamente immaginò la fotografia di matrimonio di quei genitori, protetta da una vecchia cornice, galleggiare sulle acque fra mille altri pezzi di vite smarrite. Poi ricordò di aver visto al cinema la scena di un prete esagitato che usciva dalla chiesa in canoa e attraversava la piazza del paese interamente sommersa dall’acqua.
Un passato lontano anche se in realtà l’ultima grande alluvione lì c’era stata solo dieci anni prima. Dieci anni che sembravano però un secolo.
Tutto era cambiato. Aria, acqua, terra, fuoco…
Si risvegliò di colpo da quello stato che non contemplava confini definiti tra sogno e realtà, ricordo e immaginazione, scene viste di recente in televisione e vecchie fotografie in bianco e nero. Appena in tempo per evitare che la sua barca finisse in secca. Alzò gli occhi al cielo.
Il cielo era limpido. Attraccò. Abitava lungo il Grande Fiume in un luogo isolato che aveva scelto tanti anni prima. Tornò a buttare lo sguardo all’orizzonte e adesso il cielo era nero. Non potevano essere pas-sati più di quindici minuti. Subito dopo si alzò il vento. Poi la pioggia, mista a grandine. Pioveva ininterrottamente da sette giorni e sette notti. Radio, Tv, Internet, cellulari avevano smesso di funzionare quasi subito. L’energia elettrica era saltata poco dopo. Vivendo così fuori dal mondo, aveva preso l’abitudine di tenere ogni sorta di rifornimenti in casa, ma ora alcuni generi di prima necessità cominciavano a scarseggiare.
La cosa più strana: in tutto quel tempo non si era fatto vivo nessuno. L’acqua era arrivata alla soffitta, ma la grande barca fortunatamente aveva resistito e non era stata trascinata via, era ancora là, un po’ ammaccata ma senza danni rilevanti.
In fretta, eppure con metodo e pazienza, cominciò a portare sulla barca quello che poteva tornare utile di ciò che aveva messo in salvo. Poi i due gatti con cui viveva, i suoi due cani, due galline in compagnia del gallo del pollaio, una coppia di conigli e una di colombi. Da ultimo, aiutò a salire Polina, la giovane profuga ucraina che aveva accolto in casa ormai da un anno non era chiaro chi badasse a chi e mollò gli ormeggi.
Sballottato dalla corrente, sotto la pioggia sferzante, con il fiume che non era più il fiume che conosceva così bene ma una misteriosa distesa d’acqua, acqua e solo acqua e ancora acqua a perdita d’occhio, con i pioppi più alti che ormai tenevano fuori a malapena il naso, il vecchio Noè Guatteri si disse: sembra proprio che Dio abbia finalmente deciso di chiudere la partita con la stupidità degli uomini. E va bene. Ma non è detto non abbia deciso anche di ricominciare proprio da me. Chi può leggere nella mente di Dio? Chi può sapere cosa passa per la testa di uno che puoi chiamare pregare supplicare per giorni e notti e non ti risponde mai?

L’Autore. Piergiorgio Paterlini, 69 anni, di Castelnovo di Sotto, scrittore, autore teatrale e cinematografico, giornalista, è stato tra i fondatori di ”Cuore”. “Bambinate”, uscito per Einaudi è il suo ultimo libro

Immagine. Da Argini; foto di Marco Zanella
Maggio 2023. Devastanti alluvioni hanno travolto l’Emilia-Romagna, provocando 17 vittime e lasciando più di 36mila persone senzatetto. Costrette a cercare rifugio in luoghi sicuri. Numerose aziende hanno subito danni alle strutture e alle attrezzature. Persi posti di lavoro. Le piogge hanno provocato un migliaio di frane, centinaia di strade sono state interrotte e diversi ponti crollati: conseguenze che ancora oggi limitano gli spostamenti sulle colline e sugli Appennini. Quasi due dozzine di fiumi sono esondati, sui campi e in molte città della Romagna, tra cui Cesena, Forlì oltre a Bologna e la sua area metropolitana. L’alluvione non è stata causata solo dall’acqua ma anche siccità: Il precedente periodo di prolungata assenza della pioggia ha reso il suolo meno assorbente.

Il racconto, in file .pdf: Piergiorgio Paterlini. Una misteriosa distesa d’acqua

Da Green & Blue “Cronache d’acque” del 6 dicembre 2023:

Green & Blue, storie di acque

Green & Blue, racconti di acque (1). Il grande fiume

Green & Blue, racconti di acque (2). Riso

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