Scrittori

La presentazione di Antonio Pennacchi al dvd  “Lascia stare i Santi”  di Pannone e Sparagna

proposto da Vincenzo Ambrosino

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Non sappiamo per quale associazione di pensieri Vincenzo ha inviato in redazione le immagini delle copertine (fronte retro) del dvd del film, uscito qualche anno fa e visto, in una proiezione pubblica del dic. 2017,  anche a Ponza (leggi qui). Forse per la ricorrenza dell’Immacolata o per la presentazione di Antonio Pennacchi… Comunque sia, a più di due anni dalla morte (3 agosto 2021), Antonio lo ricordiamo sempre volentieri.
la Redazione

Latina, i santi, Sparagna e Pannone
di Antonio Pennacchi

Ho visto Lascia stare i santi, di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna in una sera di febbraio nell’enorme sala 1 del cinema Corso di Latina. Gran bel film, sala piena in ogni ordine di posti. C’era gente pure al pedi. addossata ai muri. Alla fine però m’ha preso un colpo quando, a tutto schermo, meditabondo nella notte a chiudere la processione dell’Immacolata sull’isola di Ponza, è apparso l’inconfondibile profilo di Filippo Cosignani, oste ed avvocato, mio fraterno grande amico peccatore. sodale di mille battaglie. tutte giuste e tutte perse.
– Che cavolo ci fa. Filippo qua? – sono saltato sulla sedia.
– Zitto, che ti sentono – m’ha strattonato mia moglie, mentre intorno, per fortuna scoppiavano gli applausi. Al film ovviamente, non a me o a Cosignani.
A Latina – a scena aperta – si applaude solo quando nei filmati appare il Duce. Come qualche anno fa a Piccola America, sempre di Pannone. interrotta dall’inizio alla fine dai vecchi coloni bonificatori:

– Ah, questo sì che l’era un Omo! – appena quello appariva E giù un’ovazione da far crollare la sala. Con Gianfranco – Che cazzo ho fatto…” – che ben lungi dal gioire si copriva il viso. Questo Lascia stare i santi sarebbe piaciuto però sicuramente molto anche a Ernesto De Martino, il grande padre dell’etnografia italiana che dagli anni trenta fino al 1965 – quando poi morì — si occupò  del mondo magico e delle tradizioni popolari religiose del nostro Paese. Fu lui che studiò per primo, scientificamente. il fenomeno della taranta e delle tarantolate.
Dice: -Vabbè, ma che c’entra? Quella è superstizione. Ci sarà pure un confine netto. invece, tra religione e superstizione. O no?
Ah, non lo so.

Se sei credente, il confine è nettissimo: da una parte c’è la tua religione vera verissima – rivelata da Dio o dai Suoi profeti – e dall’altra invece un mare di riti. miti e convinzioni erronee dovute solo all’ignoranza della gente.
Se invece non sei credente la questione si fa più complessa – il confine più labile – e l’antropologia culturale non a caso ascrive l’insieme di queste manifestazioni al cosiddetto campo di studi “magico-religiosi”. Ciò che conta infatti — nella storia generale dell’uomo – non è se i miti, i riti e/o le religioni dicano o meno il vero. Ciò che conta è che esistono — sono un fatto storico — e in quanto esistono agiscono. Producono essi stessi storia. E la producono alla grande, come dimostra questo Lascia stare i santi di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna.

Tutta quella gente che da Maranola s’incammina verso l’eremo di san Michele Arcangelo sulla cima del monte Redentore — mi ci portò anche a me, una volta, Ambrogio — o quelli che s’incollano le statue pesantissime o i ceri di santa Rosa, o Filippo Cosignani che chiude nella notte la processione a Ponza, esprimono al di là d’ogni verità di fede il bisogno essenziale di integrazione sociale, la necessità primaria dell’essere umano di stare e di agire insieme agli altri, di condividere con loro la gioia, i dolori e le angosce, che sono allo stesso tempo di tutti e di ognuno. Solo nella condivisione noi riusciamo a sopportare il fardello che ci tocca e a cogliere, ogni tanto, anche un raggio di sole. E questo è un fatto da cui non possiamo prescindere, pure nell’epoca dei tablet e dell’informatica: abbiamo ancora bisogno — e lo avremo per sempre — di stare insieme, di sentirci e di toccarci l’un l’altro. Pure quando saremo sui pianeti di Alpha Centauri — chissà — pure allora Filippo Cosignani apparirà in processione.
Grazie a Gianfranco Pannone e ad Ambrogio Sparagna per questo film (sono vecchio però oramai, Ambro’, non ci posso più venire sulla tua montagna. Ma Dio solo sa, come lo vorrei ancora).

[Antonio Pennacchi – 31 marzo 2017]

1 Comment

1 Comments

  1. La Redazione

    9 Dicembre 2023 at 20:16

    Vincenzo Ambrosino fa pervenire alla redazione un link, da “Recensito”, giornale di cultura e spettacolo con una recensione del film a firma di Penelope Crostelli, del febbraio 2017:

    https://www.recensito.net/cinema/lascia-stare-i-santi-gianfranco-pennone-recensione.html

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