di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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Inoltrato alla stampa nazionale tramite “il Mattino”.Egregio direttore,
Casamicciola – 6 km2 di superficie con 8mila abitanti – sono probabilmente il comune e la comunità più martilizzate d’Italia per aver subito in 14 anni una prima alluvione (un morto) nel 2009; un terremoto il 21 agosto 2017 del nono grado della scala Mercalli, il tredicesimo in sette secoli, due morti; una valanga (é il termine esatto) il 26 novembre 2022 con 12 morti e uno sconvolgimento terribile della comunità con danni per un miliardo di euro all’abitato ed alle attività economiche.
Lo stato della “ricostruzione” è stato documentato con ampi servizi de “Il Mattino” ed al di là delle 24 (ventiquattro!) ordinanze del commissario di governo, on. avv. Giovanni Legnini, e di stanziamenti per circa 90 milioni di euro, i fatti sono ostinati: un solo edificio scolastico agibile (il plesso Perrone), inagibili i palazzi Manzoni, Lembo, Ibsen e Sanseverino. Inagibile la Villa Comunale della Bellavista con il parco pubblico sede del Municipio e del Museo Civico dal 1999. Inagibile l’Osservatorio Geofisico del 1883 chiuso nel 1928, oggetto di decine di tentativi di recupero e riapertura. Inagibile ed in vergognoso stato di abbandono come res nullius la villa del dottor Giuseppe Mennella (1867-1949) il più grande bibliografo della storia d’Ischia la cui biblioteca di circa 3mila volumi di storia patria è per fortuna conservata presso la biblioteca privata del duca Fulceri Camerini ad Ischia Porto nella sua bella villa “La Pagoda”.Acquistata nel 2003 dalla provincia di Napoli per circa 2 milioni di euro con fondi europei per farne sede di un Centro per l’Impiego e passata nel 2014 in proprietà alla regione Campania per trasferimento di competenze la villa – perfettamente restaurata ed arredata – é stata colpita dal terremoto del 2017 e dichiarata inagibile.
Il Centro per l’Impiego é stato trasferito ad Ischia Porto in locali comunali.
Ho proposto da mesi formalmente al commissario Legnini ed sindaco di Casamicciola non solo il recupero della villa ma di farne la “Casa della Storia” come centro culturale polivante dove conservare studi e ricerche di studiosi locali pronti a donare documenti e libri e dove tenere manifestazioni culturali come mostre, convegni, presentazione di libri.Oggi a Casamicciola non c è alcuna struttura culturale e civile pubblica; la desertificazione civile è totale.
La “Casa della Storia” nella villa del dottore che conservava ogni memoria della sua amata Casamicciola sarebbe la prima luce accesa per la rinascita, ridando entusiasmo ai cittadini così provati e così avviliti e rassegnati ad un terribile declino.
Cordiali saluti.
15.11.23 Giuseppe Mazzella – giornalista, direttore de Il Continente.
Per maggiori particolari, sul sito leggi:
La Biblioteca (1). Emozioni di un ragazzino
e:
La Biblioteca (2). L’incontro con Maria Lenci