Editoriale

Epicrisi 451. Questa nostra piccola isola, ombelico del mondo

di Luisa Guarino

.

Passando a volo radente sugli argomenti della settimana appena conclusa, la sensazione è che, fatta eccezione per qualche scritto, la stragrande parte delle notizie ruoti intorno a Ponza: le problematiche, i ricordi, le atmosfere, le presenze, le assenze. Soprattutto le assenze.
In pochi giorni abbiamo dovuto con immensa pena registrare la perdita di tre persone: Daniela Amalfitano, la più giovane; Michele Rispoli, il più conosciuto; Ida Tagliamonte ‘A Russiell’, un pezzo di storia isolana.
In un posto piccolo, per di più in mezzo al mare, tutto s’ingigantisce e assume un rilievo differente. In certi casi invece sembra avvenire il contrario, come afferma Francesco De Luca in “Il palmo e il dorso. A Pasquale Scarpati”, che lo ribadisce in “Come la nave…”: le guerre viste da qua appaiono come segni lontanissimi; una nave che arriva “turba la quiete” e “rompe l’ordito”. L’isolamento sembra quasi essere uno stato di grazia.


Ha preso il via intanto proprio in questi giorni il corposo lavoro di analisi curato da Vincenzo Ambrosimo sul tema “Portualità e demanio marittimo”, vitale per la nostra isola: per ora è stato esposto il ‘piano’ che si svilupperà in cinque sezioni, ed è stata presentata la prima parte, che arriva fino alla liberalizzazione del 2006 con il decreto Bersani.
Sullo stesso filone s’inserisce “Il Consiglio di Stato si è espresso sulle concessioni balneari” da cui si apprende che è stata ritenuta “legittima la richiesta di proroga per ammortizzare l’importo investito”.


Con il passare dei giorni cominciano intanto a prendere corpo le iniziative per celebrare il 50° anniversario dalla morte di monsignor Luigi Maria Dies: il culmine ci sarà il 16 dicembre con un convegno dal titolo “Monsignor Dies, ‘U Paricchiano” come ci informa il nipote del sacerdote che ha legato indissolubilmente il suo nome a Ponza, che si chiama proprio come lui. Prima del 16 dicembre ci saranno le novene e la festa solenne dell’Immacolata, con la particolarissima processione all’alba dell’8 dicembre istituita proprio da Dies nel 1939, e la riproposizione dei canti da lui composti.


Anche Poste Italiane scopre la nostra isola: lo testimonia “Poste Italiane. Fiocco Giallo anche a Ponza” con il pacco dono offerto al piccolo Sirio, che ha quasi due mesi ed è la gioia più grande di mamma Rita e papà Pasquale.

Dalla stampa giungono altresì notizie riguardanti sia Ventotene che Ponza: si parla tra l’altro di collegamenti, di farmacia, di navetta per il cimitero: quest’ultima novità ponzese (bus gratis per gli anziani due volte a settimana con partenza alle 9.20 e rientro alle 11.20) che può sembrare una piccola cosa, quasi scontata in altre realtà simili per numero della popolazione, segna in realtà una svolta epocale. Speriamo solo che funzioni veramente, anche in piena estate quando il capolinea sulla banchina brulicherà di turisti. E poi chissà se gli anziani gradiranno davvero: per molti di essi a quell’ora il sole è già ‘a picco’.
Prende le mosse proprio dall”amato scoglio’ (il copyright è di mio fratello Silverio) la prima puntata della serie “Come fu che Ponza scoprì i kiwi” di Sandro Russo, colorita, movimentata e divertente fin dall’esordio.


Mentre valorizza ulteriormente il territorio e le eccellenze ponzesi “Ponza. Acqua Pazza anche per il 2024 tra i ristoranti stellati Michelin” segnalato da Paolo Iannuccelli.
Ma permettetemi questa settimana di dare un rilievo particolare al Meteo, nel quale grazie alla sua presenza in loco abbiamo potuto apprezzare anche le immagini realizzate da Alessandro Romano, per qualche giorno non più ‘soltanto’ nel ruolo di elaboratore delle previsioni quotidiane.


Dopo questa ‘grande abbuffata’ ponzese mi regalo qualche argomento diverso che mi ha colpito. E segnalo “Una foto racconta… (57). Autunno a Ginevra” di Patrizia Maccotta, non tanto per l’argomento e la bellezza inconfutabile, quanto perché colma un vuoto che dura da ben 5 mesi. L’ultima puntata della rubrica risale infatti al 30 giugno scorso ed era opera di Renzo e Sandro Russo: titolo “Viaggio a Castelluccio”, con sterminate praterie di fiori di lenticchie.


Segnalato da Guido Del Gizzo c’è invece uno scritto di Antonella Boralevi che tocca un tema tragico in “Anila va a morire”, “storia di un’operaia come tanti, che se ne va senza fare rumore”.

Molto intenso e coinvolgente anche “Teresa guarda il film” proposto dalla Redazione, con il lungo e bellissimo scritto di Simonetta Fiori pubblicato su la Repubblica del 16 novembre dal titolo “C’è ancora domani per la partigiana Annuska” dedicato a Teresa Vergalli, 96 anni pieni di passione, che ha assistito al film di Paola Cortellesi insieme a lei.


Avrei voluto qualche parola non dico allegra ma almeno serena per chiudere questa penultima epicrisi di novembre, ma l’orrore è senza fine e non dà tregua. A pochi giorni dalla giornata contro la violenza sulle donne, il prossimo 25 novembre, proprio ieri è arrivata la notizia dell’ennesimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin, vittima di un ‘bravo ragazzo’ di nome Filippo.
Mi auguro che riusciate ugualmente a trascorrere una buona domenica.

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top