di Enzo Di Fazio
Il problema denunciato da Vincenzo Auletta (leggi qui) – largamente condiviso visti i commenti -, è un problema vecchio della nostra isola.
Come lo sono la raccolta differenziata dei rifiuti, il riciclo degli stessi, l’abnorme presenza di autoveicoli in estate, i collegamenti con la terraferma… per citare i più grossi.
Problemi vecchi perché sono sempre lì pronti a ripresentarsi ogni estate. Nonostante le denunce e le segnalazioni di chi vorrebbe vederli risolti
Ho la sensazione che, al riguardo, anche il buon Gigi Tagliamonte dell’Hotel Mari, tra gli operatori turistici di Ponza più sensibili alla questione, si sia stancato di attenzionare il problema a chi di dovere,
Sono anni che pure io constato l’esistenza di questa brutta deriva estiva. È accaduto ancora questa estate e le rade sono sempre quelle più frequentate, come Chiaia di Luna, lo Schiavone, Frontone. E anche i responsabili sono sempre gli stessi, giovani incuranti, irrispettosi e pronti a deridere chi si azzarda ad invitarli a desistere da certi comportamenti.
Qualche anno fa ne scrissi, esasperato, sul sito. Per chi volesse leggerlo, l’articolo, pubblicato il 24 agosto 2018, ha il titolo Rumori e autolinee: qualche consiglio per la prossima estate.
All’epoca segnalai la cosa, come peraltro fanno un po’ tutti, in Capitaneria e anche allora, come spesso succede in questi casi, abbiamo assistito ad una presa d’atto, ad un impegno di affrontare il problema, senza che poi sia accaduto nulla.
È ovvio che non può continuare così.
Ho cercato, allora, di vedere se c’è qualche normativa che regola la materia.
Questi i risultati della mia ricerca
Nella fattispecie penso che non ci siano dubbi nel definire il problema come fenomeno di inquinamento acustico. Se tale è, è contemplato dal D.L. 18/7/2005 n. 171 conosciuto come Codice della Nautica da diporto.
Normativa lunghissima, fatta proprio per non essere letta, ma scorrendo i vari articoli ci si imbatte nel 57 bis che ha per titolo Vendita e somministrazione di bevande alcoliche. Inquinamento acustico
L’articolo fa riferimento al regolamento CE n. 852/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29/4/2004 che disciplina, tra l’altro, anche l‘utilizzo dei diffusori altoparlanti sui mezzi nautici durante la stagione balneare, allo scopo di contrastare il fenomeno dell’inquinamento acustico.
Competente sembra sia, quindi, la Capitaneria di Porto, ma lo è anche il Comune attraverso l’applicazione della Legge 447/1995, la famosa legge quadro sull’inquinamento acustico che all’art. 2 – comma 1 definisce inquinamento acustico
l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi.
Mi pare si tratti proprio di quello di cui stiamo parlando. Quindi le leggi ci sono.
Metterle in atto, però, non è facile, come non lo è farvi ricorso per denunciare. Tanti articoli, tanti rimandi, modulistica da compilare…
Si è scoraggiati e non si fa niente, ma… il buon senso può darci una mano.
Mi chiedo se non sia possibile, di fronte alle segnalazioni che si fanno, mandare in perlustrazione una motovedetta della Capitaneria o della Guardia costiera e agire di conseguenza.
Constatato l’illecito, penso sia semplice intervenire, far presente l’esistenza della normativa, chiederne il rispetto e, in caso di recidiva, sanzionare. Sarebbe un bel passo in avanti.
Aggiungo e suggerisco, come già feci cinque anni fa, che, considerato il tempo che si ha davanti, sono questi i mesi da utilizzare per affrontare tali problemi e trovare le maniere per porvi rimedio. Comunità, operatori turistici, rappresentanti di categorie da una parte, e istituzioni dall’altra.