Immagini e comunicati ricevuti da Simonetta Lambertini e proposti sul sito da Sandro Russo
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Per i casi strani della vita e anche per il nostro interesse per le persone impegnate in missioni umanitarie anche fuori dall’Italia, abbiamo conosciuto, per il tramite di Patrizia Angelotti, nostra amica storica, Simonetta Lambertini.
Sul sito abbiamo pubblicato, tra gli Auguri più belli per il 2015, quello inviato da Simonetta per il Capodanno di otto anni fa (!) e il suo nome è tra gli contributori (Autori) del sito.
Oggi abbiamo ricevuto da Simonetta Lambertini una mail di una sua corrispondente che si trova a Gaza impegnata in una missione umanitaria onlus, insieme ad una serie di foto.
S. R.
Dalla volontaria di Gazzella Odv a Gaza.
Simonetta
———- Forwarded message ———
Da: <[email protected]>
Date: gio 12 ott 2023 alle ore 10:14
Subject: Fwd: Da Gaza
Care, cari, come sapete sono a Gaza dove avrei dovuto completare la missione il 10 ottobre p.v..
Lo scenario è preoccupante e francamente non rincuorano le dichiarazioni degli Stati Uniti ed Europa che si dichiarano totalmente a fianco di Israele, riconoscendo il suo diritto alla sicurezza e quindi difesa. Ancora una volta le richieste e i diritti del popolo palestinese sono carta straccia. Questa posizione non potrà che ampliare il conflitto.
In allegato un aggiornamento. Scusate se ci sono errori, ma sto lavorando in condizioni veramente difficili. Attualmente sono con altri internazionali nel rifugio del UNDP. Abbiamo corrente con generatore il cui uso viene limitato per risparmiare gasolio.
I nostri partner locali non sono in grado per ovvie ragioni di conoscere la condizione dei nostri bambini. Tra l’altro le comunicazioni telefoniche delle reti locali sono state interrotte. Ci auguriamo di avere presto qualche notizia.
Un caro saluto, e fate girare
Giuditta per Gazzella Odv
APPELLO PER GAZA
Gaza, è una maceria.
La popolazione stipata nelle scuole Unrwa, e chi è ancora nelle proprie case è pronta per abbandonarle. Le forze di occupazione israeliane stanno informando centinaia di persone di lasciare le abitazioni. Chi non ripara nella scuola Unrwa, si trasferisce presso parenti, ma anche questa non è l’ ultima sistemazione e dopo poche ore vengono avvisati di abbandonare la casa.
Negli ospedali la situazione è drammatica, feriti sul pavimento in attesa di essere soccorsi. Il personale medico non è sufficiente. Farmaci medicinali e materiali sanitari diversi stanno terminando.
Scarseggiano generi alimentari e nessuno si può muovere causa i continui ed ovunque bombardamenti.
Gazzella raccoglie la richiesta di aiuto della popolazione di Gaza in primis, delle strutture sanitarie e lancia un appello urgente per raccolti fondi.
Iban: IT 54 D 05018 03200 0000 110 52792
I fondi racconti saranno destinati, appena possibile, all’acquisto di generi alimentari e materiali di prima necessità, medicinali e tutto quanto sarà possibile fornire per sollevare il popolo di Palestina dall’ennesima sofferenza.
Inoltre siamo in contatto con i nostri partner locali e cerchiamo di avere informazioni dei nostri bambini e delle loro famiglie. Tutto ciò con difficoltà perché le comunicazioni sono difficili causa il taglio della distribuzione energia elettrica e la interruzione della rete mobile locale.
Gaza. 11 ottobre 2023
I bombardamenti sono incessanti e interi quartieri rasi al suolo. Secondo informazione israeliana finora sono state sganciate oltre 500 tonnellate di bombe.
Il rafforzamento del sostegno militare a Israele annunciato dal Pentagono che lavorerà per assicurare che Israele abbia “quello di cui ha bisogno per difendersi”, per il movimento di resistenza islamico a Gaza, equivale a “partecipare all’aggressione contro il nostro popolo”.
Un inquietante scenario. Le scuole dell’Unrwa sono oramai affollate, più di 220.000 famiglie hanno dovuto abbandonare le loro case e sono ricoverate presso le scuole Unrwa. In ogni aula dalle 20 – 22 persone. Anche le scuole Unrwa sono prese di mira dall’esercito israeliano. Gli ospedali lavorano a pieno regime. Non c’è posto adeguato dove i feriti possano essere curati. L’embargo totale su elettricità, acqua, generi alimentari e carburante da parte di Israele rappresenta un pericolo per la vita dei feriti , dei malati e dei civili provocando un grave disastro sanitario e ambientale. E’ confermato dai medici che prendono in cura i feriti che Israele sta facendo uso di bombe al fosforo.
Dal Ministero della Salute aggiornamento: 950 martiri di cui 260 bambini , 230 donne e 10 personale sanitario e di soccorso; 5.000 i feriti, ma tante persone sono ancora nelle strade e sotto le macerie in attesa di essere soccorse. 9 centri sanitari sono stati bombardati, 15 ambulanze colpite.
Israele ha dichiarato di voler lanciare una vasta operazione via terra contro Hamas nelle prossime 24-48 ore, 300 mila soldati sono pronti ai confini e Netanyhau ha aggiunto “ridurremo in macerie i luoghi di Hamas” e ai civili dice “andatevene da lì adesso perché agiremo ovunque con tutte le nostre forze”. E dove possono andare i palestinesi di Gaza che da 17 anni vivono sotto assedio e sono per il 70% già profughi del “48?!
Da parte sua il Ministro della difesa israeliano ha annunciato l’assedio totale alla Striscia di Gaza: “Rimarranno senza elettricità, senza cibo, senza carburante, chiusi dentro – ha dichiarato Yoav Gallant -. Stiamo combattendo contro animali con sembianze umane e agiamo di conseguenza”.
Ancora una volta un Ministro di Israele fa dichiarazioni contro il diritto Internazionale Umanitario, con nessun interesse al monito delle Nazioni Unite che hanno dichiarato che questa è un azione proibita.
Per rispondere alla domanda quanto durerà questa aggressione, bisogna leggere le richieste di Israele agli Usa; di avere al più presto possibile munizioni a guida di precisione e intercettatori per il sistema di difesa Iron Dome, e bombe di piccolo diametro. Inoltre a sostegno di Israele gli Usa hanno messo in mare con destinazione mediterraneo un intero gruppo di superportaerei a propulsione nucleare. Si tratta di una unità ultra moderna con un equipaggio di circa 5mila unità e ospita fino a 75 aerei.
Il ruolo della stampa. Notizie date in modo marginale: “OMS esaurite le scorte sanitarie in almeno 7 ospedali di Gaza. Tagliate le forniture di acqua, di energia elettrica, di carburante, di cibo.” I giornali riportano che le sirene antiaereo suonano a Tel Aviv, negli insediamenti e a Gerusalemme. La gente si precipita nei rifugi. Nessun giornalista riporta che a Gaza le bombe non vengono annunciate, le senti quando colpiscono le case. A volte un messaggio telefonico informa che la tua casa sarà bombardata, ma se non l’ abbandoni velocemente rischi di restare sotto le bombe. E’ quello che è successo a diverse famiglie: Beit Hanun 12 persone, Jabalia due famiglie con rispettivamente 12 e 7 componenti. Questi in ordine di data, ma la lista purtroppo è lunga.
Di tutto ciò nessun commento critico. In una fase di assoluto controllo dell’ informazione la cosa non può stupire; ma anche nulla da dire che Israele pone in regime di fame donne, bambini e la totalità dei 2.200.000 abitanti di Gaza?
Dalle Convenzioni di Ginevra che proteggono le persone che non partecipano a un conflitto armato: “E’ disposto il divieto di attaccare, distruggere, e rendere inutilizzabili le riserve di acqua potabile e gli impianti di approvvigionamento allo scopo di ridurre la popolazione civile alla fame”.
È palese la reiterata violazione dei diritti umani da parte di Israele. I mass media dovrebbero garantire, quale tutela dei diritti, l’informazione di ciò che sta accadendo a Gaza come fanno per altre realtà, leggi Ucraina.
Nel silenzio della comunità internazionale Israele sta radendo al suolo Gaza e i civili sotto le macerie.
Gaza 12.10.2023