di Antonio Mazzella
Invio questa “memoria”, nata nell’animo di un uomo colto e avveduto come
Pasquale Mattej
Venne a Ponza nella primavera del 1857 e vi soggiornò per alcuni mesi.
Osservò, dipinse e descrisse visi e caratteri dei “ponzesi”. Facciamo tesoro di questo quadretto. Non per una “tirata morale” ( rivolta agli altri – di solito ), ma per una riflessione seria. Come si conviene a uomini seri.
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“… Si sa come per natura e per calcolo sia l’isolano in generale circospetto, scaltrito per tempo ne’ suoi interessi e perciò facile a scegliere il suo miglior partito.
La separazione dal continente lo rende dubbioso dell’avvenire, e supplendo con preveggenza alla propria conservazione, egli non prodiga, non distrugge, ma accumula invece e conserva con avarizia.
Costretto a vivere quasi di una famiglia che stringe ogni giorno più tra se stessa i suoi vincoli di parentela, facile si abbandona alle gare invidiose, i propri interessi innanzi a tutto: l’utile material lo sollecita con passion, e ( per dir tutto in una parola ) l’egoismo è il vizio predominante.”
( pag 59 – Pasquale Mattej – L’Arcipelago Ponziano – copia anastatica – Ponza 1991 )
Antonio Mazzella