Botanica

Notizie dai giardini (3). Fine estate ai Castelli

di Sandro Russo

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Guardo i giardini. Ci sono molte notizie nei giardini, però ci sono pochi giardinieri…”
[Da: Erri De Luca – Tre cavalli – Feltrinelli, pag. 74; 1999]

Pressato da cure triviali, ho rimandato di giorno in giorno questo notiziario minimo, dai giardini, fino a non essere più attuale. Ma non importa:  pubblico lo stesso.
Mi sono accorto più di una settimana fa dell’avvicinarsi di santa Candida (20 settembre), dalla prima fioritura dei “gigli” a lei intestati; che non sono gigli in realtà, ma propriamente amarillidi: Amaryllis belladonna. Credo che ne scrivo tutti gli anni: è uno degli “appuntamenti spia” dell’avvicendarsi delle stagioni (leggi qui, un articolo del 2014).
Stranamente i primi fiori, dai diversi gruppi di bulbi che ho disseminato qua e là – a partire da un regalo ponzese di bulbi capostipiti (emigrati) portato al casale da mio cugino Angelo Zecca – sono venuti fuori in una zona in ombra, sotto a un limone, mentre Biagio Vitiello dice che i suoi, in pieno sole, erano già fioriti da una settimana. Ma lui vuole arrivare sempre per primo, si sa!

I primi gigli di Santa Candida di quest’anno (2023)

Come sempre, veder fiorire i gigli di santa Candida, mi porta a guardare nel posto dove ho interrato un’altra bulbosa portata da Ponza (ma di origine sud-africana, ho letto): Haemanthus coccineus (leggi qui).

Haemanthus con Micina

Questa delle associazioni di piante non è una mia invenzione, ma la sto teorizzando da tempo, sperimentando sempre nuove possibilità.
E comune vedere – ma bisogna farci un’attenzione specifica – degli orti-giardini, dove le piante commestibili sono in vario modo associate alle piante da fiore, senza intenti utilitaristici, solo estetici.
Da sempre i contadini di Ponza mettono delle fresie sotto le parracine, insieme alla viti, o anche all’inizio di un filare di fave; è anche abbastanza diffusa la consuetudine di piantare dell’aglio alla base du una pianta di rosa (pare che tenga lontani gli afidi) e mettere una rosa all’inizio di un filare di viti: è una spia di malattie (soprattutto fungine) che attaccano entrambe le piante, ma alla rosa si fa più attenzione!

A me interessa un particolare tipo di associazione. Quando nello stesso spazio si sovrappongono due diversi tipi di piante che fioriscono in momenti diversi e non competono tra loro. Come le acetoselle (Oxalis acetosella), dai bulbilli abbastaza superficiali, e le Belle-di-notte (Jalapa mirabilis) che hanno tuberi ben più voluminosi e profondi.

La base del grande pino è sede di un fenomeno che si è prodotto spontaneamente: in primavera è un tappeto di acetoselle; man mano che avanza l’estate, da tuberi più sotterranei prorompono i getti delle belle di notte, che sostituiscono le prime con la loro fioritura (e profumo), mentre la vegetazione precedente scompare. Questo si ripete ogni anno con regolarità: due vegetazioni non competitive tra loro che convivono benissimo (da una cronaca del 202o, al tempo del Covid)

In questa stessa ricerca, ma sempre per caso, quest’anno si è verificata la sovrapposizione colturale tra i pomodori e le stelline rosse (Ipomea quamoclit pinnata). Queste particolari ipomee, indefesse rampicanti – una delle mie piante preferite che ho conosciuto e preso in un viaggio in Madagascar – dissemina spontaneamente e l’anno dopo, agli inizi di giugno, compaiono la caratteristiche plantule (con quattro cornicelle) che innaffiate opportunamente crescono… crescono, si arrampicano dovunque e infine fioriscono. Quando lo fanno insieme ai pomodori (che pure hanno necessità d’acqua) il risultato è questo: non competono tra loro perché il fogliame delle stelline è leggerissimo, elegante e non fa ombra; addirittura il maddimo della fioritura delle stelline è a fine estate, quando i pomodori hanno già dato il meglio di sé.

Stelline rosse sulle canne dei pomodori

A proposito di pomodori, una notizia che potrebbe essere cattiva invece non lo è:  come tutti gli anni – questo pezzucolo è dell’anno scorso – sono arrivate le cimicette asiatiche (cimice marmorata) ma quest’anno è andata bene, perché per qualche motivo loro (che non so) hanno fatto tardi… e ciccia! …i pomodori erano già finiti! Ed è stata una stagione molto produttiva!
Alle prossime

L’ultima cronaca dal mio giardino risale al luglio scorso: Etica e estetica del tagliaerba

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