di Luisa Guarino
Era un caldo pomeriggio di metà settembre… Ed è un caldo pomeriggio di metà settembre questo in cui mi accingo a ricordare ai nostri lettori e a noi stessi che Ponzaracconta tocca quota sedicimila articoli.
Cosa dire/scrivere di nuovo e di diverso per questa circostanza ricorrente, seppure ogni volta nuova?
Mi è venuto in mente allora il libro/autobiografia che Vittorio Gassman (di cui tra l’altro di recente ci siamo trovati a scrivere spesso) ha scritto nel lontanissimo 1981, “Un grande avvenire dietro le spalle”.
Per proiettarsi verso il futuro come dobbiamo fare, forse non è peregrino guardare a ritroso i passi compiuti – ho pensato -, senza nostalgia né rimpianti, semplicemente per un’analisi, una constatazione: che poi diventa inevitabilmente spunto di riflessioni.
Per fare ciò sono tornata alle origini, alle prime migliaia contate, celebrate e pubblicate da Sandro Russo il 26 dicembre 2011, a dieci mesi dalla nascita del sito: il titolo, di grande effetto, era “Ponzaracconta va a mille!“.
Nel suo scritto Sandro considera il sito un mezzo per aggregare i ponzesi di ogni parte del mondo, che possa passare il testimone tra generazioni: ricorda l’esperienza negli anni ’60 della rivista “Ponza mia” ideata e curata da Gennaro Mazzella, padre del nostro Giuseppe; parla di ‘recupero della memoria’, di apertura ad argomenti di interesse più generale, di un soddisfacente numero di contatti. Non solo successi però, per un bilancio dei primi mille, che casualmente cade proprio a fine anno: una spina nel fianco resta il silenzio dei giovani e del mondo della scuola, insieme a quello dei ponzesi all’estero.
Ma ‘l’interesse e il piacere’ della nuova esperienza che il sito rappresenta, sia come Redazione che a titolo personale, ha il sopravvento sul resto.
La cosa curiosa di questi primi mille è che a distanza di pochi giorni, il 3 gennaio 2012, Mario Balzano, che tra l’altro fa parte dei fondatori del sito, sente l’urgenza di fare come da eco a Sandro, e pubblica “Il bar e il paese. I miei ‘mille’“: partendo dagli incontri serali estivi al bar di Zi’ Arcangelo, a Le Forna, che andavano sempre più prendendo spessore, fino all’idea di ampliare il numero degli argomenti trattati, e non limitarsi solo alla stagione estiva: “Ci spostammo al casale di Sandro a Lanuvio…”. Leggi anche (di Sandro Russo e Mario Balzano): “Alla deriva… Sul dialetto ponzese. Come tutto è cominciato“.
Poi Gennaro (Di Fazio, anche lui tra i soci fondatori di Ponzaracconta – ndr) ebbe l’idea brillante che un sito avrebbe potuto fare ancora di più…”. Non ci si può limitare a raccogliere ricordi – disse poi più di qualcuno -: bisogna intervenire sul quotidiano, sull’attualità.
Ieri non era meglio di oggi – conclude Mario -, ma ad alcune cose si prestava maggiore attenzione. Ed elenca: la solidarietà, il terreno, l’arredo urbano, le fogne, il mare. Ma si fa presto ad accusare la ‘cattiva politica’ tout court: “cause non secondarie sono la cupidigia e il menefreghismo dei singoli e delle categorie”.
Il suo augurio, seppure senza grandi illusioni, è che il sito possa fare molto, “sostenendo la formazione di una coscienza civica e civile…”.
Da allora sono passati oltre undici anni, e altri quindicimila articoli hanno vivacizzato le nostre pagine virtuali.
Sono serviti alla “formazione di una coscienza civica e civile”?
Abbiamo esposto, proposto, suggerito, criticato, cercato di coinvolgere, i nostri compaesani; ma abbiamo anche imparato a guardare oltre, a trattare argomenti di più ampio respiro, che molti ci contestano.
Ma una cosa è certa: il nostro canto è libero. Ed è una sensazione bellissima.
Arrivederci al tredicesimo compleanno di Ponzaracconta.