Defunti

L’addio a Peppe ’u cafone

di Enzo Di Fazio

 

 

Se ne è andato stanotte, nella sua abitazione degli Scotti, assistito dai propri cari, Silverio Mazzella, più noto come Peppe ‘u cafone – come amava farsi chiamare.

Peppe in una mia foto “a carboncino” di alcuni anni fa

Figura mitica quanto discussa, della contrada degli Scotti, legata alla nascita del ristorante Monte Guardia, simbolo della caparbietà e del coraggio con cui affrontava ogni cosa
Come la realizzazione del tunnel sotto il ristorante, lungo oltre 100 metri e scavato ad una profondità di 55 metri in una vena di terreno sabbioso, diventato nel tempo, attraverso l’esposizione di oggetti appartenuti alla storia della propria vita, una sorta di museo di cui andava fiero ed orgoglioso.
Anche perché alla fine del tunnel c’era la luce con il belvedere sulla parata degli Scotti, luogo di conciliazione e di raccoglimento per il silenzio che vi regna.

In quel tunnel ci sono il passato ed il presente di Peppe. Il passato con i ricordi e i cimeli dei tempi legati alla navigazione da pesca nei mari della Francia, della Corsica, della Sardegna; il presente con le bottiglie di vino e di spumante ricavate dalla coltivazione dei vigneti della Guardia che ha curato fin quando ha potuto, lasciandoli poi alle attenzioni di Emiliano.

Conoscevo personalmente Peppe. Da anni era afflitto da dolori alle articolazioni per cui, per camminare, si aiutava con il bastone. Lentamente ma imperterrito fino a qualche tempo fa lo si vedeva percorrere il rettilineo che collega la propria casa, nell’agglomerato delle famiglie Conte, al suo ristorante
Era come un rito… per sentirsi vivo e presente.
D’inverno, fin quando ha potuto e soprattutto nelle giornate di sole, lo si notava affacciato al ballatoio del ristorante pronto a riservare uno scambio di battute a tutti i passanti, fossero essi compaesani o non. Poteva essere un semplice saluto o l’approccio interessato per pubblicizzare il proprio ristorante… ogni scusa era buona per fare due chiacchiere.

Ho un ricordo simpatico di Peppe risalente al giugno del 2014, quando nei Cameroni allestimmo la mostra “Le luci del faro della guardia” degli studenti del liceo artistico di Latina. Informato, mi disse che voleva essere il primo a vederla; così si mosse in anticipo vista la difficoltà a camminare. E fu veramente il primo ad arrivare. Scorto il registro delle firme mi chiese di voler essere anche il primo ad apporre la firma… Accompagnato al banchetto si rivolse a me dicendomi: “Enzo, io mi firmo come mi conoscono…”, e scrisse: “Peppe Mazzella, detto ’u Cafone, ristorante Monte Guardia
Anche lì un pizzico di pubblicità…

Mi piace ricordarlo cosi: sicuro, ironico, un po’ sfrontato e con il sorriso sul volto rugoso perennemente abbronzato.
Peppe aveva 90 anni.
I funerali si terranno alle 18:30 di oggi con cerimonia nella sala polifunzionale ‘Carlo Pisacane’ di Via Roma.

La mia vicinanza e il pensiero di tutta la Redazione alla moglie Anna, ai figli Emiliano e Angela, ai nipoti, ai parenti tutti

 

 

NdR: sul sito qualche simpatica storiella riguardante Peppe raccontata da Michele Rispoli.
Per chi volesse leggerla cliccare “Peppe ’u cafone” in “Cerca nel sito

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