Lontano da Ponza

Ponzesi-americani

di Francesco De Luca

 

E’ parente di Assunta Scarpati, ma anche dei Ronca, lui si chiama Silverio Conte, di sopra Giancos.

Viene da New York ogni anno. Prima più di rado. Sta in pensione e ci tiene a che i nipoti, quelli  ‘nuovi’, conoscano Ponza, l’isola da cui lui partì. E’ del 1947 e da ragazzo emigrò coi genitori, in America, dove già molti ponzesi si erano trasferiti, e lavoravano con soddisfazione. Cioè? Cioè con una paga che permetteva loro di affrontare il futuro con tranquillità.

Ha lavorato nell’edilizia prima e poi in imprese per la climatizzazione degli appartamenti. Al momento buono ha lasciato il lavoro.

La moglie è di Vasto, in Abruzzo, e quando viene in Italia, un po’ a Ponza e un po’ presso la famiglia della moglie.

Ha la mia età eppure non ricordo di averlo mai visto. “Ma io me ne stongo ‘ncopp’a Ciancosse, e nun scengo”.

E’ venuto per san Silverio ma gli piace l’atmosfera che si vive a Ponza in estate. Tutto brulica di abbondanza, di novità, di festività. E’ l’aria che circola lì dove si consuma la vacanza. Ossia la leggerezza, la cordialità, la simpatia. Pure se al mattino c’è quel levantuolo che scompiglia i programmi per Palmarola, oppure il traghetto ha portato ritardo per questioni di imbarco.

Nel paese, anzi no, nell’isola, predomina l’allontanamento dalle incombenze giornaliere, quelle legate agli obblighi, ai documenti, al lavoro.

A Ponza sembra che nessuno lavori, che tutti si divertano a stare lì, solleciti alle richieste dei turisti, alle loro bizzarrie, ai capricci.

Al mattino colazione in faccia al mare, ragazzi sorridenti che armeggiano vicino ai gommoni, visi abbronzati che si dispongono a guidare i barconi a Palmarola, a Zannone, al giro dell’isola, alla visita alle grotte. E intanto un motoscafo suona nell’uscire dal porto, dalla nave-crociera scendono  sulle scialuppe sciami di persone col naso all’aria. Profumata di effluvi di cornetti sfornati, di pizza rossa, di ciambelle.

Un’isola che in diretta va in scena.

L’amico Silverio ha realizzato il suo sogno americano: lo ha inseguito e raggiunto. Sogno non era.
Oggi a Ponza vede un altro sogno realizzarsi. Non è il suo. E’ quello dei suoi paesani. Ma lui ormai non crede più ai sogni.

L’isola oggi la vede consona al suo stato. E propizia per suo nipote Jonatan.

2 Comments

2 Comments

  1. la Redazione

    3 Luglio 2023 at 21:43

    Su segnalazione di Denise, figlia di Silverio, abbiamo rettificato il cognome di Silverio da Mazzella in Conte.
    Ci scusiamo, anche a nome dell’autore, per l’errore commesso.

  2. Franco De Luca

    5 Luglio 2023 at 13:07

    Ringrazio la Redazione per la correzione apportata come commento al mio articolo. La memoria mi ha fatto cadere nell’errore.

    Bene è che tutti siano contenti del Sito.
    Ciao, Franco

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