Personaggi ed Eventi

La scomparsa di Berlusconi

proposto da Sandro Russo

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Nell’impossibilità/incapacità di scrivere qualcosa che già non sia stato detto sul personaggio scomparso ieri, partecipo – a titolo personale, non impegnativo per la Redazione – due brevi commenti che mi sono arrivati attraverso i media e che mi sento di condividere.

 

Ricevuto da Patrizia Angelotti (collaboratrice del sito)

Scrivo a tutta la comunità per assumermi la responsabilità di una scelta, evidentemente controcorrente, in occasione della scomparsa di Silvio Berlusconi.
Di fronte a questa notizia naturalmente non si può provare alcuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì, è necessario: perché è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la mafia via Dell’Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti al governo alla menzogna come metodo sistematico, dall’interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura. In questo, e in moltissimo altro, Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile.
Per queste ragioni, nonostante che la Presidenza del Consiglio abbia disposto (https://www.governo.it/it/articolo/bandiere-mezzasta-sugli-edifici-pubblici-e-lutto-nazionale-la-scomparsa-del-presidente) le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici da oggi a mercoledì (giorno dei funerali di Stato e lutto nazionale), mi assumo personalmente la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano.

Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università.

Col più cordiale saluto,
Il Rettore
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Tomaso Montanari
Professore ordinario di Storia dell’arte moderna
Rettore dell’Università per Stranieri di Siena

Ricevuto da Sandro Di Macco, del gruppo whatsapp “Dialettica”, di cui faccio parte

“Comunque la si pensi su B. bisogna riconoscere che fu una persona pessima.
Ora c’ è l’imbarazzo di combinare pietà e verità. La prima dovuta alla salma; la seconda che impone un giudizio profondamente negativo verso un uomo che ha corrotto gran parte del Paese, carpendo la buona fede dei semplici, sollecitando l’ego dei narcisisti, comprando l’appoggio dei più avidi.
Ora per questo leader disonorevole perché ha posto sempre il proprio vantaggio prima dell’ interesse generale, si stanno approntando cerimonie e panegirici, persino un indebito lutto nazionale. Sentiremo discorsi pieni di viscida ipocrisia, ricordi sbiancanti, virtù inesistenti, lodi posticce verso un uomo gretto, che ha danneggiato molte persone oneste e valide, pur di primeggiare.
Ora la morte è la grande prescrizione, che tutto cancella e sovverte, il meschino diventa sublime, la frode si trasforma in dono, l’ egoismo in generosità, il danno in progresso.
L’ Italia supererà anche questo momento. Ma dobbiamo promuovere cultura, interesse generale e una mentalità costituzionale per evitare al Paese di ricadere così in basso”

[Massimo Marnetto, coordinatore dei circoli di Libertà e Giustizia]  

Io mi ritrovo pienamente in questo discorso e penso, tuttavia, che responsabilità enormi li abbia comunque tutto il centrosinistra che non ha tentato di ostacolare la sua ascesa ma anzi l’ha favorita.
Ricordo sempre con piacere misto a rabbia l’ articolo di Travaglio sul Fatto Quotidiano che all’indomani dei “101” e della mancata elezione di Rodotà, ripercorrendo con lucidità tutti gli errori da circoletto rosso delle forze progressiste si domandava: “Ma questi di sinistra sbagliano sempre o sono amici di Berlusconi?”.

[Sandro Di Macco]

3 Comments

3 Comments

  1. Luciano e Dora I. (Gruppo "Dialettica")

    13 Giugno 2023 at 13:31

    Se Berlusconi è stato quello che è stato lo si deve all’indubbia abilità dell’uomo di business – statista non lo è mai stato -, alla modesta proposta politica e all’incerto sistema di valori dell’opposizione con cui si è confrontato in trent’anni. Ognuno fa il pane con la farina che ha. E noi come collettività siamo assai carenti. Più sudditi che cittadini in un paese da tempo vassallo. Insomma Berlusconi non è caduto dal cielo. È un merito o demerito collettivo, fate voi…

    Una volta tanto sono d’accordo con Luciano, smettiamola di trasferire altrove i vuoti che riguardano tutti e lasciamo in pace Berlusconi che ormai non e’ più di questa terra….

  2. Cristina Vanarelli

    19 Giugno 2023 at 19:17

    Il più be titolo lo ha fatto il Der Spiegel definendo Berlusconi “Il miliardario che ha sedotto e avvelenato l’Italia”. C’è poco da aggiungere!
    E per favore non paragoniamolo a Berlinguer, ma neanche ad Almirante!!

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