.
Anche io come tanti l’ho sempre chiamata zi’ Angelina perché con quel suo sorriso e con quegli occhi penetranti a cui nulla sfuggiva, dava proprio l’idea della zia con sempre una grande generosità in tutto .
Contadina, contadina vera, di quella “razza Mazzella” che ha colonizzato Ponza e soprattutto Santa Maria, che della terra ha fatto la sua ragione di vita. Non a caso è stata premiata sul palco di Giancos dei “Ponzesi Emeriti” come “Contadina verace”.
Ci stava di tutto nella sua casa, meglio di un supermarket: fave, piselli, aglio, cipolle, limoni, frutta, mostarde, fichi secchi, vino spumante, vin cotto… E ancora: conigli, galline, maiale, pecore, uova, patate…
Bastava ordinare e si aveva quello che si desiderava. La terra era tanta e pure il raccolto.
All’inizio faceva le consegne con la carriola; poi ci hanno pensato i figli e i nipoti .
Famose restano le sue unità di misura: un secchio di limoni sono 5 kg oppure 50 di numero: io li pesavo e il più volte riscontravo che corrispondeva. Sapienza, logica contadina: scarpe grosse e cervello fino!
Gli animali erano super curati fino al momento in cui venivano utilizzati come cibo. La frase di rito: “Morte a te e salute a ’u padrone. ’ndu nomme ’i Ddio!” E finivano tutte le attenzioni per quel povero coniglio.
Quando ha capito che l’agricoltura non rendeva più, ha trasformato tutte le sue case-grotte in abitazione serie e le ha affittate per tutto l’anno ‘ai rumeni’; così, siccome stava sola, aveva la compagnia di tanti vicini che l’aiutavano nella terra vicino casa .
Ciao zi’ Angelina, vai nei terreni del cielo e insegna a coltivare lassù come hai fatto con me. Mi dispiace che nessuno ti ha mai portato a Palmarola che tu volevi tanto vedere… Dicevi: Palmarola mi coce ’u core! Ma quasi tutti i ponzesi della tua generazione non sono mai usciti per mare; a loro piaceva solo la terra.
Angelina Conte, vedova di Gennaro Mazzella (detto ’i Ciaulìn’). Lascia i figli Pina e Silverio, e tanti nipoti, tra cui soprattutto ricordiamo amici amici come Pinuccio e Antonino Di Stefano (di Bari), Mimma Califano, Giovanni Conte (’i Giulie Matrone).
Un abbraccio da me cui si associa con affettuose condoglianze la redazione di Ponzaracconta