di Giuseppe Mazzella di Rurillo
.
Mi sono sentito emozionato come un ragazzino venerdì 26 maggio 2023 alle 9 del mattino. Le emozioni non si possono descrivere. Forse rappresentano l’intimità più profonda di noi stessi. Il segreto che non si può esprimere.
Ero emozionato venerdì.
Forse era un’emozione simile a quella che provai a 20 anni quando presi da Napoli il treno per Parigi col biglietto dei “viaggi per la gioventù”. Un viaggio di 24 ore in terza classe.
Ma avevo sognato Parigi lungo i cinque anni di studio del francese. Avevo già letto quanto potevo. Sapevo dove andare. Avevo già la guida del metrò. Sapevo dove si trovava l’ostello per la gioventù che i francesi chiamano Auberge de la jeunesse ( ti pareva se i francesi non difendevano la lingua evitando tutte le espressioni inglesi!) e non avevo prenotazioni.
Ma era fortissima l’emozione di vedere Parigi e di parlare francese con i miei coetanei. Volevo vedere nel reale quello che avevo sognato per cinque anni. Vedere la tomba di Napoleone da vicino, “il tempio della fama” dove sono sepolti i grandi di Francia, il museo dove c’è la Gioconda di Leonardo, quella strada lunghissima che porta al milite ignoto, il palazzo dove abitava il generale de Gaulle di cui avevo studiato tutto il possibile della vita, dell’opera, del sistema della “ Quinta Repubblica”. L’emozione di un ragazzino nella realizzazione di un sogno.
Credo di aver avuto una emozione del genere venerdì mattina. Avevo appuntamento con la signora Maria Lenci che veniva appositamente per me da Pozzuoli per farmi vedere la Biblioteca del dottor Giuseppe Mennella.
Avevo sognato di vederla per oltre 50 anni. Ho 74 anni ed il dottor Mennella è morto a 82 anni proprio nel 1949, il mio anno di nascita.
Di questa Biblioteca – intesa come scrigno della storia civile di Casamicciola e dell’intera isola d’Ischia – mi parlò per la prima volta don Peppino Iacono nel 1965 quando mi iscrissi a 16 anni nella sezione del PSI di Casamicciola di cui Iacono era segretario e fondatore. Fu lui che mi inculcò la passione per la storia del mio paese.
Avevo passato la mia infanzia e la mia prima giovinezza nell’Hotel Pithaecusa di proprietà di mio nonno Giovanni Monti e di sua moglie, mia nonna, la svizzera Emma Reber. Bambino avevo conosciuto americani, inglesi, tedeschi, francesi, svizzeri, italiani che venivano ospiti dell’albergo, uno dei più antichi dell’isola d’Ischia, uno dei migliori, fin dal 1894 citato in un libro di viaggi di una turista belga frequentato da una clientela internazionale.
Nell’ingresso c’era su di una parete la rappresentazione del panorama che si vede dal terrazzo, fatta in gesso da un militare americano intorno al 1945 quando l’ albergo fu il rest camp delle truppe alleate di occupazione. Nella rappresentazione l’albergo Pithaecusa era segnato con una bandiera americana con l’iscrizione: This is it!.
Da bambino ascoltavo la “storia orale” da mia madre Anna sull’albergo, su Casamicciola, sugli ospiti illustri, che aveva ospitato come il presidente della Camera dei Deputati, Enrico De Nicola, cittadino onorario di Casamicciola e poi primo Presidente della Repubblica nel 1946, il ministro Alberto Beneduce che avrei appreso solo all’Università era stato l’autore della Legge Bancaria del 1936, il grande ciclista francese Jacques Anquetil nel 1959 con tutta la sua squadra della “Finsic” per la tappa del giro d’Italia, il grande armatore napoletano Ciricariello con la moglie che ogni mattina venivano presi dalla carrozza di Stanislao Senese il “cocchiere” fino ad arrivare alla scrittrice inglese – il cui nome mamma non ricordava – che le disse: “Voi che avete la fortuna di vivere qui non avete diritto al Paradiso perché lo avete già vissuto su questa Terra”.
La passione – diventata Orgoglio – per il mio paese, così piccolo ma da questa storia martoriata di cadute e rinascite, mi è entrata dentro con estrema naturalezza e quindi gli ulteriori approfondimenti ne sono stati una conseguenza logica.
Don Peppino Iacono – per il quale, ne sono certo, sono stato come un “figlio ribelle” – aprendomi alla storia locale aprì un giovane cervello ed un giovane cuore a quella che il mio caro Osvaldo Cammarota – il più tenace sostenitore dello “sviluppo locale” con il quale da oltre quarant’anni proponiamo qui tante iniziative politiche e culturali e mi definisce “generoso e disperato”, – chiama con espressione felice la “coscienza di luogo”.
Ecco. Da bambino è nata in me “la coscienza di luogo”.
Da ragazzino questi colloqui con don Peppino Iacono ed il prof. Cristofaro Mennella, autore del “Clima d’Italia”, opera fondamentale nella climatologia italiana mi hanno segnato la vita. E da giovane, da adulto, da vecchio, non ho fatto altro che mettere mente e cuore e studio – laicamente uniti senza alcuna certezza – in un impegno civile che ritengo del tutto naturale e credo che dovrebbe essere di tutti; tanto che registro amarezza se non lo trovo condiviso o lo vedo addirittura estinto in quello che il prof. Edoardo Malagoli, un altro Maestro, chiamava l’“ottundimento delle coscienze”.
Ma considero con indulgenza i miei concittadini perché troppo colpiti dalle sciagure ed indeboliti da un liberismo sfrenato, segno dei tempi.
Il mito di una Biblioteca
– “Il dottor Mennella aveva la più grande biblioteca sull’isola d’Ischia. Raccoglieva di tutto. Quando morì nel 1949 nominò erede universale la figlia adottiva Lilian Von Radloff e stabilì che se la figlia avesse voluto venderla, il Comune di Casamicciola aveva il diritto di prelazione. Il Comune non aveva soldi e non esercitò il diritto. Facemmo un comitato per raccogliere la somma di 900mila lire fissata dalla figlia per non far perdere a Casamicciola quel patrimonio storico ma riuscimmo solo a raccogliere 200mila lire. La Biblioteca fu acquistata per lo stesso prezzo dal duca Luigi Silvestro Camerini” – mi disse don Peppino Iacono ed ancora nei discorsi con il prof. Cristofaro Mennella – per il ripristino dell’Osservatorio Geofisico, per il secondo anello stradale, per l’avvio della floricoltura, per il rilancio del complesso Pio Monte della Misericordia per un termalismo di 12 mesi, per un piano regolatore generale per l’intera isola – c’era sempre un riferimento “a quanto conservato nella Biblioteca Mennella”.
La Biblioteca Mennella divenne un mito per le mie ricerche. Lo è stato per oltre 50 anni. Lo è ancora.
[La Biblioteca (1). Emozioni di un ragazzino – Continua qui]