riceviamo in redazione da Patrizia Maccotta e pubblichiamo
.
Patrizia invia una foto e un breve scritto dopo un lungo silenzio per il lutto che l’ha colpita.
Mi diceva: “Ho esaurito le parole”.
Io le dicevo: “Vedrai, le parole torneranno”.
S. R.
È l’uomo della trasparenza. Il vento soffia attraverso la sua sagoma.
Questa immagine ha fatto ritornare le parole – poche in verità – che mi hanno abbandonata alla morte di Silvio. Le parole ed i sogni. Come un sipario buio.
“Come stai?”, ti chiedono. E le sole parole che ti vengono incontro sono: “Meglio”, “Bene”, perché sono quelle che gli altri vogliono sentirti dire. Per essere rassicurati. Perché sono impotenti pur cercando di starti vicino.
Tu vivi nel reale e nello stesso tempo il reale non viene percepito come tale, ma come una dimensione ignota che i non coinvolti non abitano.
E così diventi trasparente, come il profilo seduto sul suo cuscino di muschio.