Cala dell'Acqua

Ancora su Cala dell’Acqua: Le Forna, “retrobottega” dell’isola?

riceviamo in redazione da Guido Del Gizzo, Marina di Cala dell’Acqua srl, e pubblichiamo

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Gentile Direttore,

La disturbo nuovamente perché le pagine di storia ponzese pubblicate lo scorso 12 aprile (“I pescatori: la cattiva coscienza”) spiegano forse, in parte, come sia stato possibile, negli anni, decidere che l’area delle Forna dovesse rimanere il “retrobottega” impresentabile dell’isola: ciò malgrado abbia invece, per posizione rispetto ai venti dominanti estivi e per il contesto paesaggistico, un potenziale di sviluppo turistico rilevante.

La recente riproposizione delle dichiarazioni dell’ex sindaco Vigorelli, sui disagi provocati dal dissalatore, è una riprova che questo tuttavia fosse, e sia tutt’ora, l’orientamento dominante dell’amministrazione comunale: questa ipotesi aiuta a comprendere come sia stato possibile che il responsabile dell’Ufficio Demanio, senza alcun confronto pubblico, abbia potuto adottare un provvedimento, controfirmato dal Sindaco, per archiviare quindici anni di lavoro ed investimenti, per la realizzazione del porto a Cala dell’Acqua.

Il prossimo 19 aprile il TAR di Latina valuterà se il nostro ricorso meriti di essere esaminato o meno: in attesa delle sue valutazioni, vorrei richiamare la Sua cortese attenzione su un aspetto del problema finora, mi pare, mai preso in considerazione.
Dal 2013, anno in cui iniziò – vado a memoria – l’iter di evidenza pubblica (bandi) per la realizzazione del porto, un solo soggetto è riuscito ad insediarsi a Cala dell’Acqua, in modo se non stabile, certamente continuativo.
Si tratta, come noto, della Società Elettrica Ponzese, che dal lontano 1928 svolge sull’isola una funzione indispensabile.

Nel mondo contemporaneo, la produzione di energia, la gestione della risorsa idrica e la gestione dei rifiuti, sono i tre indicatori del livello di civiltà, tanto delle comunità locali che degli Stati.

Nel caso di Ponza, la produzione di energia è il presupposto per la produzione di acqua, se si adotterà, come personalmente ritengo scontato, la soluzione del dissalatore.
Da quando mi occupo di questa faccenda, però, non ho mai avuto l’impressione che AcquaLatina spa avesse interesse ad impegnarsi in una guerra di religione sulla localizzazione del dissalatore: deve far valere i suoi legittimi interessi, certamente, e realizzare interventi razionali, utili per le comunità locali e vantaggiosi economicamente.
Su queste basi si discute, a condizione che esista un progetto di destinazione delle aree o dei territori: diversamente, tutte le posizioni e tutti i pareri appaiono arbitrari, dettati esclusivamente da rapporti di forza politici, economici o culturali ma, soprattutto e più nefastamente, si creano le basi per immobilismo e spreco di risorse, perché i progetti non condivisi, di solito, fanno fatica ad arrivare in fondo.

L’ipotesi di lavoro che abbiamo proposto, fin dall’inizio della nostra partecipazione, è quella di condividere con i Ponzesi un progetto di recupero ambientale e sviluppo economico di un’area degradata: riguarda i tre temi sopracitati, ma quello del recupero del degrado, secondo noi, è il punto centrale.
Per non rassegnarsi alla disgrazia e alla bruttezza di cui siamo stati, nostro malgrado, responsabili e per dimostrare che volontà, intelligenza e innovazione sono un rimedio a tutto questo: per acquisire esperienze e competenze che i nostri figli potranno applicare ai troppi altri contesti, mediterranei e non, che si trovano nelle stesse condizioni.

E capire, per dirla con il vostro Francesco De Luca, “in quale direzione bisogna far convergere gli sforzi per rendere diverso il futuro”.
Di questo, forse, ricominceremo a discutere la prossima settimana.

Grazie per l’attenzione

Guido Del Gizzo
Marina di Cala dell’Acqua srl

2 Comments

2 Comments

  1. vincenzo

    17 Aprile 2023 at 10:56

    Se non sbaglio Marina di Cala dell’Acqua aveva vinto la prima tappa della gara a tre per costruire il porto a Cala dell’Acqua.

    L’amministrazione Vigorelli scelse quel progetto. Lo ritennero il migliore ed era quello meno impattante sulla zona mineraria: quel progetto interessava solo la parte demaniale per cui era anche più facile da realizzare.
    Quindi il progetto di Marina di Cala Dell’Acqua non risanava assolutamente la zona mineraria!
    Gli altri progetti, quello di Marina di Ponza e di Cala dei Medici anche se erano, insufficienti davano delle soluzioni per la zona a terra: ma questi furono bocciati.
    Metto in luce questo perché ho notato una certa polemica da parte del nuovo delegato la società Marina di Cala Dell’Acqua, nei confronti dell’amministrazione Vigorelli.
    La Conferenza dei servizi che ha fermato il progetto di Marina di Cala Dell’Acqua era presieduta dal Sindaco Ferraiuolo.

    Io al contrario penso che il Sindaco Vigorelli voleva realizzare il porto presentato da Cala Dell’acqua, come penso che Vigorelli volesse altresì fare il dissalatore di Acqualatina. Il dissalatore lo voleva fare a Capo Bianco, ma lì Acqua Latina ha perso due anni.

    Sono stati sempre i Cittadini ad essere critici in un modo o nell’altro sui progetti di porto turistico a Cala Dell’Acqua motivando la loro opposizione: https://www.ponzaracconta.it/2016/05/15/porto-turistico-a-cala-dellacqua-tre-progetti-commento-alle-osservazioni-presentate-dai-comitati-samip-e-rinascita-per-ponza/

    Ma la polemica del delegato Guido Del Gizzo a mio avviso sembra avere dei bersagli precisi che le persone attente hanno sicuramente notato quando scrive: “Dal 2013, anno in cui iniziò – vado a memoria – l’iter di evidenza pubblica (bandi) per la realizzazione del porto, un solo soggetto è riuscito ad insediarsi a Cala dell’Acqua, in modo se non stabile, certamente continuativo.
    Si tratta, come noto, della Società Elettrica Ponzese, che dal lontano 1928 svolge sull’isola una funzione indispensabile”.

    Ma incredibilmente sento addirittura il signor Guido esprimere valutazioni politiche quando scrive: “Da quando mi occupo di questa faccenda, però, non ho mai avuto l’impressione che AcquaLatina spa avesse interesse ad impegnarsi in una guerra di religione sulla localizzazione del dissalatore: deve far valere i suoi legittimi interessi, certamente, e realizzare interventi razionali, utili per le comunità locali e vantaggiosi economicamente”

    Signor Guido: Lo SKID che Acqua Latina vuole costruire è un intervento razionale, utile per la comunità e vantaggioso economicamente?
    Così dicendo sembra che i ponzesi e tutte le amministrazione che si sono succedute siano assolutamente incapaci di valutare le buone iniziative che vengano dal mondo dell’imprenditoria privata.

    Signor Guido, Lei legittimamente per salvare il suo progetto ha fatto ricorso al Tar ma poi parla di una nuova cultura. Infatti propone oggi, una soluzione da economia circolare: oltre al risanamento del territorio di quella zona ex Samip lei parla di “produzione di energia, la gestione della risorsa idrica e la gestione dei rifiuti, sono i tre indicatori del livello di civiltà, tanto delle comunità locali che degli Stati”.

    Ma mi creda Signor Guido, i ponzesi non hanno avuto l’impressione che la vostra “ipotesi di lavoro volesse condividere con i Ponzesi un progetto di recupero ambientale e sviluppo economico di un’area degradata, se anche proponeva soluzioni ecologiche per il porto”.

    Rimango sbalordito poi quando lei dice che questa è la nuova cultura che si sta imponendo nel mondo.
    La cultura economica che si sta imponendo nel mondo è quella di far passare i popoli da una crisi economiche a una crisi pandemiche, da una crisi climatiche, a una crisi di guerra per imporre la propria agenda che non ha niente a che vedere con il buon governo dei territori.
    Io penso che una nuova cultura di governo dei territori e delle comunità non possa che partire dal basso, con un Sindaco che abbia consapevolezza dell’assoluta fragilità della sua isola e della sua comunità residente.

  2. Guido Del Gizzo

    17 Aprile 2023 at 14:08

    Non ho mai pensato, nè detto, che lo skid a Cala dell’Aqua sia una soluzione razionale e, men che meno, sostenibile dal punto di vista ambientale.
    Al contrario penso, e azzardo l’affermazione, che lo scopo dello skid a Cala dell’Acqua non sia la produzione di acqua ma la definitiva destinazione dell’area a zona industriale, magari con un ameno campo fotovoltaico sui cumuli di bentonite accanto a Forte Papa.
    Quanto alla condivisione di ipotesi di lavoro relative al comprensorio 13, e non dubitando della sua buona fede, posso affermare, senza tema di smentite e potendo contare su numerosi documenti e testimoni, che, purtroppo per tutti noi, lei ha perso diverse puntate di questa vicenda.
    Sarà per me un piacere incontrarla alla prima occasione utile e aggiornarla.
    Cordialmente
    Guido Del Gizzo

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