inviato da Biagio Vitiello
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Nuovi percorsi tutti da esplorare
7 aprile 2023 – in condivisione con https://www.curart.it/
A dare il benvenuto agli artisti in arrivo il 5 aprile 2023 sull’isola di Ponza è un cielo carico di pioggia. Poco male, hanno tutto il tempo di sistemarsi negli alloggi che il Dott. Biagio Vitiello, proprietario del Giardino botanico, ha messo loro a disposizione, ambientarsi con il posto, infatti per molti è la prima visita sull’isola maggiore dell’arcipelago pontino, e soprattutto iniziare a conoscersi e fraternizzare. È questo l’aspetto più importante di progetti come la residenza d’artista Ponza LandArt, far lavorare insieme un gruppo di creativi proveniente da tutta Italia, qualcuno arrivato anche da Parigi, proporre un tema comune, “Il Giardino nel giardino”, e vedere in quanti infiniti modi sia possibile interpretarlo attraverso l’utilizzo di materiali semplici come l’argilla, altri recuperati sul posto, o addirittura vetri presi sulle coste di Venezia, perché la ricchezza di un luogo è determinata dal numero di influenze, contaminazioni culturali e dall’accoglienza.
Il dott. Vitiello accoglie gli artisti in residenza
E l’accoglienza da parte dei cittadini ponziani non si è fatta aspettare: un pranzo improvvisato e assolutamente delizioso nella cucina di Francesco e Susanna, una cena offerta dalla Pro Loco di Ponza, il tutto in segno di gratitudine per gli artisti che, dopo aver risposto all’invito da parte di Laura Pagliai, mente e cuore dell’intero progetto, hanno scelto di donare una loro opera che farà parte permanentemente del Giardino Botanico.
E cosa dire del posto? se non restare incantati dal panorama mozzafiato e dal racconto che il Dott. Biagio Vitiello ha dedicato alla sua Ponza, sulla storia fatta di miti e di conquiste.
Sotto un sole timido e letargico inizia il secondo giorno di residenza.
Gli artisti, accompagnati dal Dott. Vitiello, scoprono con stupore e meraviglia gli spazi aperti, gli scorci, gli strapiombi, il tutto circondato da un mare di un blu cangiante che si arricchisce di nuove sfumature man mano che le nubi si ritirano per lasciare al sole il compito di scaldare gli artisti, ciascuno ormai assorto nel proprio progetto, mentre le argille si asciugano e l’erba alta di una terra incolta e selvaggia lascia il posto a nuovi sentieri, nuovi percorsi tutti da esplorare.