Secondino Carlo

Donne all’alba (8 marzo)

di Carlo Antonio Secondino



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Donne all’alba (8 marzo)


Spuntano
da serpeggianti, polverose viuzze
che svaniscono tra le case e i chioschi,
una ad una o sommesse parlottando
a gruppi.

Donne,
esili figure in lunghe vesti nere
o adorne di bei drappi, ampi,
dai colori che narrano di lande, foreste,
o di savana…

Migrano
all’alba con rudi recipienti, al mare,
quando il riverbero sulla distesa crespa
va, da viola, trascolorando
in rosa.

S’indugiano
nella sabbia, ch’è fredda dalla notte
ancora, vaghe fissando il sole
che nascendo affoca l’orizzonte,
lontano e offuscato…

Nel cuore
hanno le voci della dimora spoglia.
Negli occhi l’attesa della notturna pesca,
a procacciare quant’è concesso
dalla magra borsa.

Pensosa
pare, non vinta, quella tra loro
che lenta tornando non sulla testa
reca la consunta cesta, che vuota pende
dalla mano stanca.

Carlo Antonio Secondino
( da “L’occasione di esistere”, ediz. D’Arco, Formia)

1 Comment

1 Comments

  1. Carlo Secondino

    8 Marzo 2023 at 06:22

    Le donne ritratte, poverissime, le vedevo ogni mattina, o almeno spessissimo, recarsi sulle spiagge di Malindi (città keniana sull’Oceano Indiano, nella quale abitualmente vivevo), munite di consunti recipienti di plastica. Ottenevano gratis, le più fortunate, la parte scadente del pescato o parti di scarto; o, comunque, nel caso avessero disposto di qualche scellino, avrebbero acquistato un tantino del pescato “povero”.
    L’alba dell’otto marzo 2012, osservando quelle donne, mi trovai a pensare ai dilemmi delle donne occidentali: Festeggiare in famiglia? Andare al ristorante con le amiche? Ammettere alla festa mariti o compagni?
    Il sentimento acceso da quel contrasto tanto forte quanto, per me, doloroso, ‘pretese’ che tentassi di narrare quelle donne, dignitose seppure in gravissima miseria, in un canto: ne uscirono versi quasi in forma di ballata.

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