segnalato dalla Redazione
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Dall’edizione odierna di Latina Oggi:
Un clochard dorme nel bagno di un negozio
di Orazio Ruggieri
Un clochard che la notte dorme in un bagno di un locale pubblico di Ponza. Il caso particolare è stato segnalato alla redazione da molti cittadini dell’isola.
Si tratta di un 60enne dcl posto, con una esperienza coniugale alle spalle, che vaga senza meta per l’isola e trascorre le sue notti nel bagno di un locale pubblico (ritaglio-immagine in fondo all’articolo).
Lì, munito di coperte donategli dai concittadini, prende sonno, sebbene gli passino accanto utenti del bagno con tutti i disagi che si possono immaginare.
A dire il vero sono stati in molti a fare il possibile per tendere una mano concreta alla persona: l’Amministrazione Comunale ha autorizzalo la ditta che fornisce la mensa scolastica a rilasciargli quotidianamente il pasto giornaliero, che, da qualche tempo, lui non consuma. Purtroppo la mancanza di locali a disposizione dell’ente locale impedisce al comune di ospitarlo in un ambiente anche piccolo, né le sue condizioni lo fanno classificare “attenzionabile ” dai servizi sociali.
La chiesa, con il suo parroco, padre Francesco Nadi Hanna, lo ha ospitato per un breve periodo ma poi l’ospite ha scelto nuovi siti per dormire. I concittadini gli lasciano pagata la colazione al bar o gli consegnano qualche obolo, ma tutto questo non smuove per nulla la situazione che, a dire il vero, ci hanno raccontato che si protrae da anni. La scelta di vita di ognuno è chiaramente inappellabile, legalmente, da terzi, ma la preoccupazione che l’inclemenza climatica procuri al clochard criticità nello stato di salute vuole richiamare l’attenzione su questo caso per quello spirito di umana comprensione verso chi ha bisogno di assistenza psicologica, prima ancora che materiale.
L’articolo in ritaglio immagine (cliccare per ingrandire):
Ndr: l’immagine di copertina, scelta dalla Redazione, è presa dal web.
silverio lamonica1
19 Gennaio 2023 at 15:25
“Purtroppo la mancanza di locali a disposizione dell’ente locale impedisce al Comune di ospitarlo in un ambiente anche piccolo, …”
Se è vero che il Comune NON HA a disposizione locali idonei per ospitare “i senza tetto” ponzesi, risulta vero, invece, che la ASL dispone di locali idonei nella struttura del Poliambulatorio di Tre Venti, dove “si potrebbero attrezzare 6 stanze, ricavando da 10 a 12 posti letto” come risulta da una mia intervista – su questo sito – al dr Isidoro Scotti, direttore dei Presidi Sanitari di Ponza e Ventotene, datata 24.08.2015 e che riporto di seguito: https://www.ponzaracconta.it/2015/08/24/intervista-al-dr-isidoro-scotti-direttore-dei-presidi-sanitari-di-ponza-e-ventotene/
Alla luce di quanto sopra, il Comune di Ponza potrebbe chiedere in comodato d’uso quei locali, adattarli – magari anche con l’ausilio di privati cittadini che intendono fare donazioni ad hoc (considerate le attuali difficoltà finanziarie del nostro Comune), e assicurare un tetto ai nostri concittadini meno fortunati.