di Rosanna Conte
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Volge al termine l’anno di Procida capitale della Cultura, e in questo scorcio di anno emerge un altro aspetto della piccola isola partenopea che le ha consentito di ottenere quel titolo. La sua capacità di accogliere e rielaborare ciò che le è estraneo non riguarda solo abitudini, linguaggi, tradizioni, attività, ma riguarda anche le persone.
E’ dal 2017 che è partito il progetto A.I.D.A. (Accoglienza Isola di Arturo) del Comune di Procida, inserito nella rete nazionale del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), istituito dal Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno.
Il progetto, il primo in una piccola isola, ha la finalità di offrire misure di assistenza e di protezione al singolo beneficiario e favorire il percorso di integrazione attraverso l’acquisizione di una ritrovata autonomia.Il coinvolgimento della popolazione procidana è stato fondamentale. All’iniziale paura per un’invasione di massa l’amministrazione ha programmato interventi di tipo educativo con mostre e dialogo con persone presenti nei Centri SPRAR del napoletano in modo da far comprendere il funzionamento del centro e del progetto.
Attualmente a Procida ci sono 21 ospiti per i quali i programmi di integrazione stanno dando i loro frutti.
I link qui in calce ci informano:
http://www.stranieriincampania.it/new/procida-lisola-di-arturo-tra-accoglienza-e-integrazione/
Dal terrore della traversata ai mestieri del mare
https://www.lessimpresasociale.it/progetti/progetto-aida-sprar-procida/