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C’è un momento nella messa solenne in onore della Madonna Immacolata l’8 dicembre in cui il cerimoniale si ferma in una pausa solenne. Chi conosce la prassi la trascorre in silenzio ossequioso, e chi non sa in silenzio imbarazzato.
E’ un attimo, rubato al dipanarsi della funzione, in cui la voce stentorea di Vittorio Spignesi scandisce:
Atto di consacrazione a Maria.
Un suono corale, maschio e robusto prosegue:
“Santissima Vergine e Madre di Dio Maria,
io, benché indegnissimo di essere vostro servo,
mosso nondimeno dall’ammirabile vostra pietà
e dal desiderio di servirvi
vi eleggo oggi, in presenza dell’ Angelo mio custode
e di tutta la corte celeste,
per mia Signora, avvocata e madre,
e fermamente propongo di volervi sempre servire
e di fare quanto potrò
perché da altri ancora siate amata e servita.
Ed in particolare vi prometto di non dare mai il mio nome
ad associazione alcuna vietata dalla Santa Chiesa.
Vi supplico dunque, madre pietosissima,
per il sangue del vostro Figliuolo,
sparso per me,
che mi riceviate nel numero dei vostri devoti,
per vostro perpetuo servo.
Assistetemi in tutte le mie azioni
e impetratemi grazia
che talmente si riporti nei miei pensieri, parole ed opere,
che non abbiano mai ad offendere
gli occhi vostri purissimi
e quelli del vostro divin Figliuolo.
Ricordatevi di me
e non mi abbandonate
nell’ora mia della morte
e così sia.
Stella maris – ora pro nobis”.
Il prete officiante sull’altare si ferma, il Vescovo acuisce l’attenzione, i fedeli si liberano di una tensione, i giuvene d’a ’Mmaculata vibrano nella voce e nel cuore, e ritrovano unità e idealità.
Il culto dell’ Immacolata a Ponza si sostanzia di tradizione, di devozione, di canti e momenti corali, e trova il punto più solenne nella recita dell’ Atto di consacrazione.
Mons. Luigi Dies (parrocchia dei Ss. Silverio e Domitilla al Porto in Ponza – 1939 – 1973) lo ideò affinché la gioventù isolana dedicasse l’intera giornata dell’8 dicembre al culto della Vergine.
Tutto lo svolgimento della giornata si impernia su quell’atto.
Ispirato e solenne. Antistorico e sorpassato.
Vede la Chiesa di Roma la sede unica e assoluta della vita del cristiano. Nulla deve esserci al di fuori dell’ortodossìa cattolica. È impedito anche il semplice volere. L’individuo non sceglie.
Nulla di più sbagliato e di pericoloso. Il ‘credo’ religioso a fondamento della mente dell’individuo!
Inficia la repulsione verso questa visione della religione con la propensione sentimentale verso il ‘culto dell’Immacolata’? Penso di no, e lo penso in modo assoluto.
La religiosità è innervata nei sentimenti, ed essi sono connaturati all’uomo. La religiosità, come espressione del sentimento religioso, alloggia accanto agli altri sentimenti umani. Se diviene preminente ed esclusivo, allora diventa scelta ideologica. E questo è da rigettare!
Assolutizzare l’Atto di consacrazione è da religiosi bigotti. Sentirlo come ritorno alla fanciullezza è salutare!
Atto di consacrazione a Maria. In formato.mp3
Per gli altri scritti sul’Immacolata di quest’anno, leggi:
– Tempo dell’Immacolata (1). La storia pulsa di vita, la nostra
– Tempo dell’Immacolata (2). Al bivio
L’Atto recitato: