Giuseppe Mazzella di Rurillo
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L’irresponsabilità collettiva, in questo momento di dolore per la mia Casamicciola colpita dalla più grande catastrofe umana degli ultimi due secoli, il dolore per la morte di uomini, donne, bambini che non avevano che un tetto per loro, comunque realizzato e nel luogo che era stato possibile trovare, prevale su ogni altro sentimento e ragione.
E’ un dolore che non arresta le lacrime e che mi allontana da dio. Mi è difficile richiamare la ragione su quanto si poteva fare e non si è fatto per evitare questa tragedia. Così non ho alcun apprezzamento per me stesso per aver lottato e scritto per 50 anni per avviare e praticare nell’isola d’Ischia una necessaria pianificazione territoriale unita alla programmazione economica che era ed è la sola strada per vivere meglio, per diminuire le diseguaglianze, per evitare o cercare di rendere meno tragiche le catastrofi naturali. Ho cercato di indicare al sindaco, ed ora alla commissaria prefettizia, fin dal 26 agosto 2022 la strada dell’accordo di programma previsto dall’art. 34 del testo unico degli enti locali fra i sei comuni isolani per avviare la ricostruzione dopo il sisma del 21 agosto 2017 con il metodo della concertazione istituzionale per redigere e realizzare un completo piano di assetto territoriale in considerazione di quello che da anni chiamo il “troppo sviluppo”.
È questo metodo che intendo riproporre anche con i nuovi poteri che il governo ha affidato alla commissaria Simonetta Calcaterra per la dichiarazione dello stato di emergenza. Abbiamo qui quattro poteri commissariali (al Comune, alla ricostruzione, alla emergenza idrogeologica, e ad un mega-depuratore che dovrebbe sorgere sull’attuale parcheggio Anas). Questi “commissari straordinari” danno la conferma plastica del fallimento dei “poteri ordinari” della Repubblica: la Regione, la città metropolitana, ex-provincia, e sei comuni tutti con identici poteri e ciascuno che pensa a se stesso senza nessuna concreta azione unitaria.
Mi riporta in mente questa assurda situazione una amara considerazione di Ugo La Malfa, uno dei politici che ho più amato ed ammirato: “L’Italia è un paese dove la responsabilità collegiale finisce sempre in irresponsabilità collettiva”. Chi ha causato dolore e morte fra poteri pubblici ordinari e straordinari? La responsabilità collegiale finirà nella irresponsabità collettiva.
vincenzo
29 Novembre 2022 at 20:48
Di solito le case si fanno di sabato, se il lunedì si interviene si trova già costruito uno scheletro di casa. Intanto si sono sradicate piante, si è distrutto un pezzo di territorio. Poi i vigili sequestrano, ma il danno è stato fatto.
E se poi il privato ha presentato un minimo di progetto e ha acquisito anche delle autorizzazioni in zone impossibili?
Come è possibile costruire nelle nostre isole se c’è gente che aspetta ancora i condoni?
Ascoltiamo un ex ministro dei Cinque Stelle sempre utile per contribuire a crescere in virtù e conoscenza.
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